Tra le conferenze viste il primo giorno di Lucca abbiamo assistito anche a quella di James O’Barr insieme a quella che sarà la sua futura moglie, l’autrice messicana Chiara Bautista, che per l’occasione ha realizzato una variant cover per l’edizione raccolta in un unico volume de Il Corvo: Memento Mori.
O’Barr ha raccontato della genesi del progetto Memento Mori, infatti gli fu proposto 2 anni fa quando venne ospite sempre al Lucca Comics, credendo fosse una buona idea, dato che tutte le storie del Corvo hanno sempre mostrato un’ambientazione americana. Secondo l’autore i fumetti americani stanno diventando troppo stagnanti per quanto riguarda le idee, essendo per la maggior parte dedicati ai Supereroi, mentre quest’opera europea ha dato nuova linfa vitale alla sua creazione.
Si è parlato anche dell’idea dell’autore di “vendetta” e della sua evoluzione nel corso degli anni. O’Barr ha detto che ai tempi della realizzazione de Il Corvo era molto arrabbiato con la società, adesso invece con il passare degli anni la rabbia si è affievolita, e il suo punto di vista è di conseguenza molto differente rispetto quell’epoca.
Chiara Bautista ha invece parlato del suo fumetto Bunny Girl e delle sue influenze provenienti dalla cultura messicana. Il fumetto è stato realizzato per superare una sua perdita personale, infatti molti anni prima il suo fidanzato morì in un incidente stradale, cosa che lasciò sotto shock l’autrice. Per convogliare le energie in qualcosa che le facesse superare la perdita decise di dedicarsi a quest’opera, ispirata da leggende messicane, come quella del coniglio sulla luna, e dei guerrieri che rappresentano i nostri due astri principali, ossia il sole e la luna.
Chiara ha raccontato alcune curiosità riguardo la scena fumettistica messicana da cui lei proviene, rivelando che è più simile a quella europea con una gran diffusione di Graphic Novel piuttosto che serie lunghe, anche se ovviamente i fumetti di supereroi sono popolari anche lì. Non esistono colossi dell’editoria, ma molti autori messicani lavorano tutt’oggi nel mercato del fumetto americano
La parola è poi tornata ad O’Barr, che ha parlato riguardo le diverse edizioni e le aggiunte che la sua opera principale ha subito nel corso degli anni. Alcune parti sono infatti cambiate nel corso del tempo con variazioni dovute anche al suo cambiamento di carattere, con le parti inedite che poi hanno composto l’edizione completa.
O’Barr ha poi parlato del suo concetto di giustizia e del ruolo del suo protagonista, che non riesce a vedere come supereroe, ma come un antieroe, guidato dalla sete di vendetta e un senso di giustizia assoluto, cosa che l’autore ha confessato di non aver avuto nella vita reale e che quindi ha scelto di vederla rappresentata su carta.
O’Barr ha poi parlato riguardo al suo rapporto con i film della saga de Il Corvo, dicendo di aver collaborato attivamente solo al primo per poi cercare di ignorare tutti i sequel, dicendo scherzosamente che da questi “ha preso solo i soldi dei diritti”.
Infine l’autore ha poi detto che non ha pentimenti riguardo a come ha realizzato Il Corvo, perché nonostante negli anni alcune sue idee siano cambiate, quell’opera rappresenta un momento della sua vita a cui è legato.