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Logan Paul: suicidi e alieni verdi

Appena conclusa la visione dei 15 minuti del video di Logan Paul la voglia di commentare cose indignate è forte, lo so, ma cerchiamo di analizzare il perchè è successo e il perchè non è piaciuto.
Cominciamo dal principio: Logan Paul è un vlogger con un seguito molto nutrito, incredibilmente grande anzi, è un intrattenitore. 
Quando hai 15milioni di persone che ti seguono capisci che non potrai mai accontentare tutti, io faccio fatica ad accontentare mia madre.
Non amo come intrattiene Logan Paul, ma se qualcosa non mi piace non significa che "non debba esistere", altrimenti quella sottile pellicola che mettono fra uno stato di prosciutto e l'altro quando lo compri in salumeria non sarebbe nemmeno stata creata.
Logan Paul, nel suo ultimo vlog dal Giappone, ha visitato Aokigahara, una foresta situata alla base nord-occidentale del Monte Fuji, il bosco è famoso anche come "foresta dei suicidi" Ne avvengono oltre 30 ogni anno.
Quasi quanto la media di suicidi fra i dietologi che mi hanno seguito negli ultimi decenni.
Il vlogger, nel video in questione, scopre un cadavere.
Uno vero. Ora, in un momento del genere, un intrattenitore ha due strade da percorrere.
La prima è interrompere il video, montare una sua elegante riflessione a fine giornata, seduto a un tavolo magari dove racconta cosa è successo, parlando seriamente di depressione e del suicidio. Perchè, se sei un intrattenitore e ti succede una cosa del genere, è giusto parlarne.
La seconda è continuare il video. Continuare il video presuppone un rischio molto alto, qualcosa che di solito solo i professionisti riescono a fare senza danno di immagine, qualcosa di delicato e sempre moralmente discutibile.
Logan Paul ha scelto la seconda strada, e l'ha imboccata indossando un cappello degli alieni di Toy Story.
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Dal punto di vista pratico, morale esclusa, il video non mostra assolutamente niente di dannoso. Paul trova il cadavere insieme alla sua crew, chiama la polizia, fine. Ipotizzando che non avesse una camera, nessun problema.
Però non è andata così, Logan ha cominciato a riprendere particolari del cadavere (il volto era oscurato), effetti personali come la sua borsa, in montaggio sono stati inseriti bianco e neri e rallenty con musiche a carillion in stile studio aperto. Scivoloni che denotano l'attenzione e il tatto dell'inventore della pellicola del prosciutto nominata prima.
A situazione conclusa poi ha cominciato a scherzarci su, a sconsigliare a una bambina che lo ha riconosciuto di "non andare a giocare là" con il fare tipico di una protagonista di Super Sweet Sixteen. Logan ha anche specificato che il suicidio non è tema sul quale scherzare, cosa con la quale non mi trova d'accordo, su ogni cosa si può scherzare, le uniche questioni che entrano in gioco sono le tempistiche e l'eleganza.
E ha fallito in entrambe le sfumature.
Il video è stato rimosso (ma giocherellando lo troverete ancora) e lui ha pubblicato delle scuse.
Il suo più grande errore, quello che ha fatto imbestialire gli spettatori, è stata la decisione di editare il filmato. Lo spettatore ha avuto così un chiaro flash di lui (o chi per lui) davanti a uno schermo, a tagliare e montare una storia che non andava toccata, qualcosa di "professionale" che male si amalgama con  chi non è un giornalista.
Hanno avuto la visione chiara di lui che sceglie la musica più strappa lacrime possibile, che decide cosa mostrasi e cosa no, l'artefatto è stato il vero errore, la finzione.
Conoscere i limiti della proprie capacità è qualcosa di raro.
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