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Berserk: un altro ritorno del Guerriero Nero

Molti fan la aspettavano da tempo e finalmente arriva una nuova serie anime dedicata a uno dei manga più famosi e discontinui, ovvero Berserk. Nonostante ormai tutti gli appassionati si siano rassegnati alla lentezza con cui il manga continua a uscire, fa piacere vedere le storie di Gatsu trasposte in animazione, soprattutto perché è finalmente possibile vedere le parti relative al post-Eclisse. Perché, diciamoci la verità, per quanto sia una parte molto bella, la storia della squadra dei Falchi aveva detto tutto ciò che aveva da dire nella precedente serie animata, risalente niente di meno che alla fine degli anni ‘90, e poi riproposta in una trilogia cinematografica più di recente. Noi tutti non aspettavamo altro che vedere Gatsu impugnare l’imponente Ammazzadraghi e fare a pezzi apostoli e mostri vari nel pieno spirito del manga originale. La nuova serie si pone quindi come seguito naturale dei tre precedenti film, come dimostra sia la scelta dello stesso cast di doppiatori, sia un uguale stile grafico. Abbiamo atteso di vedere un po’ di episodi prima di parlarne, così da analizzare questa nuova opera al meglio, dato che una sola puntata ci sembrava troppo poco per capire quale direzione la serie volesse prendere.

Togliamoci subito un sassolino dalla scarpa: la grafica di Berserk fa uno smodato uso di CG, specie per animare i modelli dei personaggi, tanto che a volte ci sembra di stare guardando più una cutscene di un videogioco che un anime. A molti questo stile non piacerà e dobbiamo ammettere che alcune scene risultano avere animazioni troppo legnose, facendo rimpiangere il più classico 2D. Nel complesso, comunque, non troviamo che la CG rovini completamente la visione, ma sicuramente una minore invasività avrebbe giovato allo stile grafico.

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Parlando della storia, vediamo una partenza ispirata ai primissimi capitoli del manga, con l’apparizione di Pak e poi subito l’incontro/scontro con Farnese e i suoi cavalieri. Notiamo però come alcuni eventi sono stati riassunti o velocizzati, come nel caso della comparsa di Isidoro, che viene introdotto già nel primo episodio, comparendo nella stessa locanda in cui Pak veniva maltrattato da alcuni mercenari, diversamente da quanto accade nel manga. Ciò è dovuto al fatto che purtroppo non vedremo in versione animata la saga dei Lost Children, saga molto bella ma che viene tagliata fuori dall’anime per passare direttamente alla parte della Festa della Rinascita. Vediamo infatti come nel terzo episodio gli eventi vengano modificati parecchio rispetto al manga, con l’apparizione di un nuovo ad ostacolare il cammino di Gatsu e Farnese, episodio che pare sia stato curato da Miura in persona, e che non si può quindi considerare un semplice filler casuale. Data la recente apparizione di Mozgus e i suoi, l’anime dovrebbe dunque mostrarci gli eventi relativi alla Festa della Rinascita, mentre la presenza di Shilke nella sigla iniziale ci fa supporre che la storia si spingerà poi, almeno secondo le nostre previsioni, fino alla comparsa dei Troll.

Per quanto riguarda le scene d’azione, queste hanno presentano alti e bassi, proprio a causa dei problemi di CG cui abbiamo già accennato, ma la resa dell’Ammazzadraghi di Gatsu è ottima, specialmente per l’effetto sonoro “metallico” che si sente dopo ogni colpo sferrato e che aiuta a trasmettere la pesantezza e il potere d’impatto che la spada possiede. Fra i personaggi spicca, come prevedibile, Pak la cui controparte animata svolge a pieni voti il medesimo ruolo che il piccolo elfo ha nel fumetto, alleggerendo i toni oscuri dell’opera. A proposito di questi, vediamo come la violenza e alcune delle scene più spietate del manga siano state mantenute, anche se manca ovviamente l’estremo dettaglio grafico riscontrabile nella versione cartacea, così da edulcorare le scene più crude e brutali per adattarsi alla trasmissione televisiva. La colonna sonora non ci dispiace, con un’ottima opening e una ending discreta, mentre siamo contenti di ritrovare, anche in questa nuova opera, Susumu Hirasawa, storico compositore che accompagna il nome di Berserk nel campo dell’animazione sin dalla prima serie, con la sempre epica “Forces”. Dopo aver firmato le Theme Song per i film, Hirasawa torna anche nell’anime del 2016 con una insert song che possiamo sentire principalmente alla fine di ogni episodio, durante le anticipazioni di quello successivo.

In definitiva, l’anime di Berserk ha il merito di mostrarci per la prima volta in versione animata le avventure di Gatsu nelle vesti del guerriero nero, anche se graficamente si poteva fare di più. Gli episodi introduttivi sono segnati da diversi alti e bassi, specie per la necessità di riassumere e omettere parti anche importanti del manga. Siamo più speranzosi verso la saga della Festa della Rinascita, che ci auguriamo venga trattata con i dovuti riguardi.

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Silvio Mazzitelli

Di stirpe vichinga, sono conosciuto soprattutto con il soprannome “Shiruz”, tanto che quasi dimentico il mio vero nome. Videogiocatore incallito sin dall’alba dei tempi, adoro il mondo videoludico perché dopo tanto tempo riesce sempre a sorprendermi come la prima volta. Scrivo ormai da diversi anni di questa mia passione per poterla condividere con tutti. Sono uno dei fondatori di Orgoglio Nerd e sono anche appassionato di tutto ciò che riguarda la cultura giapponese e la mitologia (in particolare quella nordica).

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Commenti

  1. Magari non molti lo sanno, ma la saga di Lost Children è stata saltata perché intendono realizzarne il quarto lungometraggio, e ritengo che sia una bella scelta perché è una saga piuttosto lunga e occuperebbe svariati episodi

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