Cultura e Società

UNO Braille, è nata la nuova versione di UNO per non vedenti

Una particolare edizione giocabile da tutti

Mattel ha ufficialmente creato il primo mazzo di UNO Braille, che, come facilmente intuibile dal nome, è la versione in Braille di UNO, una particolare edizione che rende il gioco accessibile a tutti i non vedenti e gli ipovedenti del mondo.

UNO Braille, molto più che renderlo accessibile a tutti

UNO Braille

Il progetto nasce in collaborazione con la National Federation of the Blind, l’organizzazione americana pro ciechi, che naturalmente ha contribuito alla realizzazione delle carte.

Il concetto è semplice ed efficace: nell’angolo di ogni carta vi sono delle diciture in braille che ne indicano il colore, il numero o l’azione, così il giocatore non vedente potrà capire di quale carta si tratta solo toccando l’estremità della carta.

“UNO Braille sta facendo molto più che rendere questo amato gioco più accessibile”, afferma Mark Riccobono, presidente della National Federation of the Blind “contribuisce anche a promuovere l’importanza e la normalità del Braille inserendolo in luoghi che le persone potrebbero non aspettarsi e integrandolo tra i giochi dei bambini non vedenti”.

Ray Adler, responsabile globale dei giochi di Mattel ha dichiarato “Stiamo avendo un impatto reale su una comunità che è stata sottoservita fornendo un gioco che sia i non vedenti che gli ipovedenti potranno giocare insieme”.

Confezione bianca e istruzioni accessibili in diverse modalità

UNO Braille

In questa versione, la classica confezione rossa di UNO è diventata bianca, ed è stata modificata per includere la scrittura tattile sia sul davanti che sul retro della scatola per una chiara identificazione del prodotto.

Le istruzioni indirizzano anche i giocatori su diverse modalità per ricevere le istruzioni del gioco: o andare sul sito UNOBraille.com, dove possono scaricare le regole scritte in Braille o accedere alle itruzioni vocali tramite Amazon Alexa o Google Chrome.

Entusiasta del progetto, Mark Riccobono ha concluso “Il fatto che un cieco sia ora in grado di giocare ad una classica partita di UNO con amici o familiari non vedenti e ipovedenti è un momento veramente significativo per la nostra comunità. Non vedo l’ora di godermi il UNO Braille con la mia famiglia e so che i non vedenti in tutta la nazione abbracciano questo importante ed eccitante passo verso una maggiore inclusione e accessibilità”.

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Enrico Natalini

il suo DNA è composto al 100% di cultura trash e underground. Che siano libri, film, fumetti, serie tv, spettacoli teatrali, mostre o televendite è un segugio per tutte quelle chicche che sopravvivono all'insaputa del mainstream. Di lui dicono che è come un cartone animato, non ha capito bene se sia un complimento o meno, ma a lui piace.

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