Le guerre di Lucas: l’origine dei nostri sogni | Recensione

C’è chi lo ama e chi non lo ha mai capito. Chi lo ha visto e rivisto da bambino e chi l’ha recuperato in età adulta oppure ancora non l’ha visto. C’è chi si è addentrato nelle complessissime pieghe della sua galassia (e oltre) e chi si è fermato ai primi film. Ma in questo potpourri di opinioni ed esperienze, c’è una cosa che è innegabile: Star Wars è uno dei punti di riferimento imprescindibili della cultura popolare occidentale. È difficile pensare a un’opera moderna che sia stata altrettanto influente. E pensare che siamo andati vicinissimi a non vederlo mai debuttare. È proprio questa la storia che racconta Le guerre di Lucas, volume a fumetti di Laurent Homan e Renaud Roche, uscito per BAO Publishing in Italia. Che ci mostra la storia di origine della storia che ha originato tutto.

Le guerre di Lucas, come un documentario ben realizzato

Hearts of Darkness: A Filmmaker’s Apocalypse è un documentario che tanti cinefili conoscono bene. È il racconto di una delle produzioni più travagliate della storia del cinema, quella di Apocalypse Now. Dovettero affrontare tifoni, rapporti travagliati con il governo locale, un infarto dell’attore protagonista, ritardi, budget che diventavano giganteschi e molto altro ancora. E nel frattempo George Lucas, amico personale del regista di Apocalypse Now Francis Ford Coppola, non se la passava (tanto) meglio.

Sembra incredibile a pensarci adesso, dopo che Star Wars è stato il film che ha incassato di più nella storia (all’epoca della sua uscita), dopo che ha dato via a un franchise miliardario che ancora oggi sforna capitoli, spin-off, libri e merchandise di ogni tipo, dopo che è diventata l’opera pietra di paragone per tantissimi blockbuster successivi, dai Guardiani della Galassia allo stesso Dune. Eppure la sua genesi non fu facile.

Le guerre di Lucas ci trasporta dentro questa lunghissima e travagliata avventura. Ripartendo fin dall’inizio, da quando George era ancora un bambino timido e silenzioso, ma con uno spiccato senso per gli affari, una grande fantasia e tanto tanto amore per Flash Gordon. E così facendo scopriamo tutto lo sviluppo di una delle opere più influenti di sempre.

E la cosa più incredibile è che gran parte delle difficoltà non derivi tanto da quelle più pratiche come litigi sul set o tempeste di sabbia (che comunque sì, ci sono state). La sfida vera fu convincere la produzione a credere davvero in questo progetto, che era una buona idea investire in Star Wars. Gli appassionati sanno che questo passaggio fu complicato, ma con Le guerre di Lucas possiamo davvero capire quanto.

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La storia (onesta) di un uomo che ha smentito tutti

Un aspetto affascinante di questa – praticamente – biografia di George Lucas è come non diventi mai un puro elogio alla sua figura. Questo autore è presentato sì come una sorta di genio, ma con tantissimi difetti, soprattutto a livello interpersonale. Un po’ come lo Sherlock Holmes di Benedict Cumberbatch, con tutta una serie di Dottor Watson di Martin Freeman a fargli da filtro con il mondo, da Harrison Ford a Steven Spielberg, il sopracitato Coppola e naturalmente la moglie Marcia Lucas.

E tutto quanto si gioca su questo doppio livello. Da una parte abbiamo il George Lucas dalla fantasia straordinaria, ambizioso anche quando tutti gli dicono che è impossibile, che crea uno studio per poter dare vita agli effetti speciali che ha in mente.

Dall’altra ci sono le critiche e le correzioni che arrivano da chi lo circonda (con Harrison Ford che cambia i dialoghi durante le riprese perché troppo ampollosi) e soprattutto i dubbi. Dubbi, ansie e preoccupazioni che lo portano a trasformare più e più volte la sua opera e a finire anche all’ospedale.

È un viaggio lunghissimo, che attraversa molte più fasi e si scontra con molti più ostacoli di quelli che da appassionati abbiamo sempre sentito raccontare nei mitologici racconti della nascita di Star Wars. Le guerre di Lucas ci fa vedere tutto, passando attraverso le mille rimanipolazioni della storia di questo film, particolarmente affascinanti per scoprire come abbiano influenzato anche i capitoli successivi.

E alla fine siamo praticamente commossi quando succede quello che sapevamo sarebbe successo fin dall’inizio. Quell’uscita sottotono, in un periodo difficile, con pochissima convinzione ha l’effetto di una valvola di una pentola a pressione troppo piccola e negli Stati Uniti prima e nel mondo poi esplode la Star Wars mania. Dando vita a tantissima parte del nostro immaginario attuale.

Le guerre di Lucas è un volume che ogni fan di Star Wars dovrebbe leggere

Questo racconto non potrebbe avere la stessa forza senza gli eccezionali disegni di Renaud Roche, che sceglie un tratto morbido, quasi – paradossalmente – disneyano. I personaggi risultano al contempo riconoscibili e sintetici, diventando delle piccole icone, assumendo il loro ruolo mitologico nella storia di origini di questo franchise iconico.

A fare da collante è poi la scelta dei colori, con il libro che è in gran parte in scala di grigi con qua e là degli inserti di colore e ogni tanto delle straordinarie splash page interamente colorate. Come si vede dagli appunti alla fine del volume è stata una decisione ponderata a lungo, ma che dà i suoi frutti. Riesce a dare davvero il ritmo alla lettura, con tanti piccoli accenti che non permettono di staccare gli occhi dalle pagine.

Insomma Le guerre di Lucas ci è davvero piaciuto. Si tratta di un’opera imperdibile per chiunque ami la storia di Star Wars, per comprendere ancora meglio, spogliandola di tutte le leggende metropolitane che si sono costruite sopra, la storia della storia più importante dell’ultimo secolo.