Notte del 21 Marzo 2019, ore 2:50 italiane: dalla Guyana Francese parte Precursore IperSpettrale della Missione Applicativa. L’arrivo in orbita stavolta lo dobbiamo alla Arianespace ed al suo Vega, un vettore utilizzato per il lancio di piccoli oggetti. Il satellite, tutto italiano, è un sistema di osservazione della Terra, ma non vi preoccupate, non si tratta del Grande Fratello, ma di un sistema di monitoraggio dell’ambiente.
Cosa fa PRISMA?
Equipaggiato con strumenti di rivelazione elettro-ottici e una macchina fotografica pancromatica, PRISMA sarà in grado di fornirci ben più di fotografie dall’alto. Grazie ai sensori iperspettrali, cioè sensori che ai singoli pixel associano un intero spettro invece di un singolo colore, Prisma sarà in grado di fornire informazioni chimico-fisiche sugli oggetti che sta osservando.
Ma cosa ce ne faremo di questi dati? Beh, le applicazioni sono innumerevoli. Partiamo dallo dall’analisi dello stato delle foreste, la classificazione delle biomasse o la più semplice rilevazione di incendi, ma si parla anche di agricoltura di precisione, dato che questo strumento ci permetterà di ottenere informazioni precise per la mappatura dei raccolti.
Vi ricordate di quando ho parlato dello studio del cambiamento del colore degli oceani dovuto al riscaldamento globale? Beh, Prisma potrà fare anche questo, dal controllo della qualità dell’acqua alla misura della clorofilla al suo interno, insieme alla presenza di alghe. Un grande impatto quindi anche per la ricerca sul cambiamento climatico, senza contare la possibilità di studi sulla desertificazione, per dirne una!
Insomma, la missione tutta Italiana che ha visto la collaborazione di AVIO, Telespazio, l’ASI, OHB Italia e Telespazio, nella sua “piccolezza” promette grandissimi risultati già da subito. Se volete tenervi informati, qui il sito ufficiale della missione.