Site icon Orgoglionerd

L’agenzia spaziale Giapponese e Toyota: insieme per la Luna

La Luna! Dopo esserci sbarcati sembrava che l’interesse scientifico per il nostro satellite fosse scemato, restando un luogo per sognatori e poeti. Negli ultimi tempi, però, l’idea di tornare sulla Luna è più che mai sulla cresta dell’onda, tra Elon Musk con Dear Moon e la NASA. Ed ecco che nemmeno l’agenzia spaziale Giapponese si tira indietro: la JAXA (Japan Aerospace Exploration Agency) lo scorso 12 Marzo ha firmato un accordo con Toyota per la costruzione di un nuovissimo rover.

Hqdefault

Il Toyota Lunar Rover Concept

Per ora abbiamo il concept e poco più, ma il veicolo per l’esplorazione lunare targato Toyota ha già assunto una forma. Lungo circa 6 metri, largo 4,5 e alto 3,8, all’interno si avranno a disposizione 13 metri quadrati, in grado di ospitare due astronauti, quattro in caso di emergenza, con annesse tutte e strumenti di misurazione.

L’autonomia? Per questo veicolo completamente elettrico, alimentato a fuel cell ad idrogeno, si parla di 10.000 km senza alcun rifornimento, impressionante, vero? Beh, lo è ancor di più se pensate a quanto siano stringenti i limiti di volume e peso per portare in orbita degli oggetti. I razzi, purtroppo, hanno una capacità di carico massimo, al di sopra della quale non riuscirebbero più ad arrivare sul nostro satellite.

Il presidente della JAXA, Hiroshi Yamakawa, ha espresso la volontà del Giappone di diventare protagonista dell’esplorazione spaziale. Ha dichiarato, inoltre”Lo scopo è quello di contribuire alla causa attraverso i nostri strumenti, sperando che possano portare benefici. Unirsi a Toyota nella sfida dell’esplorazione spaziale internazionale aumenta la fiducia verso il lavoro che stiamo facendo: i rover con cabine pressurizzate svolgeranno un ruolo importante nell’esplorazione della superficie lunare.

Il presidente di Toyota, Akio Toyoda, invece, ha dichiarato che questo passo è anche un modo per staccarsi da concetti come quelli di “città natale” o “Paese di origine” per dare importanza ad un nuovo concetto, quello di “pianeta d’origine“: un passo necessario per affrontare questioni che interessano tutta la popolazione terrestre, a cominciare dal riscaldamento globale.

Exit mobile version