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Lady Gaga: ingannevole come la realtà

Ci vuole coraggio, sofferenza, forza e molta fragilità.
Serve essere se stessi e allo stesso tempo rivoltarsi la pelle e coprirla con una miriade di maschere.
È un'illusione così reale da lacerarti e quasi smetti di capire chi sei.
Five foot two è un documentario sulla cantautrice Lady Gaga, all'anagrafe Stefani Joanne Angelina Germanotta,  diretto da Chris Moukarbel, che è possibile trovare su Netlfix dal 22 di settembre.
Ha un che di malinconico e un che di viscerale.
Racconta di una persona che lotta, che si contorce, che si dibatte per trovare il suo posto e far sentire la sua voce.
Potrei essere io. Potresti essere tu.
Lasciamo un attimo da parte quanto questo film possa essere reale o meno, quanto sia costruito dal montaggio, e quanto possa nascere da furbizia commerciale, una cosa che abbiamo apprezzato di questo documentario è che ci ricorda la sostanza di cui sono fatte le persone che immaginiamo come irragiungibili.
Ci racconta di come sono effimeri i sogni, ma di quanta forza ci danno. Dobbiamo sacrificare tanto per renderli reali e quando li stringiamo tra le mani rischiano di ucciderci, ma non possiamo fare a meno di inseguirli. E grazie per averci ricordato, di nuovo, che non c'è solo felicità e glitter, nel raggiungimento di una meta, perchè di storielline siamo stanchi.
Per tutto il film si ha l'impressione che, nonostante Gaga raggiunga grandi traguardi, in qualche modo sta comunque, sempre, inesorabilmente fallendo.
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Lady Gaga ha avuto molto da dire, ha ancora molto da dire anche se lo fa in una maniera diversa, meno appariscente. Che ci piaccia o meno ha dato uno schiaffo allo status quo della musica pop e di questo dobbiamo darle atto.
C'è chi dice che il suo tempo è finito, può essere, oppure sta solo cercando di convogliare un messaggio diverso, sta mutando come è cambiata durante i suoi 10 anni di carriera.
Si può essere amati e poi odiati alla velocità della luce, dalle stesse persone e per gli stessi motivi.
Quanto ci si mette a dimenticare un cantante che pensavamo ci avesse cambiato la vita?
A voi quante volte è successo di ascoltare un cd ripetutamente per mesi, forse anni, per poi lasciarlo nascosto sotto una pila di vestiti vecchi?
Questa volta abbiamo deciso di lasciarci convincere da Moukarbel e da Germanotta. Abbiamo deciso che quello che ci raccontano ha un che di vero e ci siamo lasciati conquistare dalla forza di una donna che in qualche modo si è fatta strada come voleva lei, ma dalla sua stessa figura e aura è stata fagocitata senza via d'uscita.
Alla fine di quest'ora e mezza cosa rispondete alla domanda “Chi è Lady Gaga?”
Non si può rispondere correttamente, definire una persona in 100 minuti è oltremodo impossibile, non basta una vita intera.
Ma possiamo rispondere a “Cos'è Lady Gaga?”. 
È un simbolo, lo è diventata, sia dell'eccesso sia del diverso.
Non è ironico? Catalogarla come diversa e poi appiccicarle addosso quell'etichetta, come se fosse una cosa e non una persona, senza darle la possibilità di liberarsene.
È lei a coprirsene o siamo noi, come pubblico, a non darle scelta?
Cercando di liberarsi da delle catene è forse finita ad imprigionarsi con altre.
Da delle persone con caratteristiche particolari creiamo dei miti e poi quando ci deludono tendiamo a sentirci traditi come se fosse stata opera di una persona di cui ci fidavamo sopra ogni altra.
Ha un che di triste, ma molto umano poiché intansamente emotivo ed irragionevole.
Vi consigliamo di guardare il film, e poi farci sapere cosa ve ne è parso.

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Commenti

  1. 🙁 uno dei più grandi doppiatori italiani di sempre. Un gigante. L’homer simpson italiano. Mi dispiace un sacco.

  2. “Non c’è solo felicità e glitter, nel raggiungimento di una meta” Per un rugbista associare Glitter e Meta è la cosa più estraniante che si sia mai sentita. Per il resto gran bell’articolo 🙂

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