La recensione de La Guerra dei Rohirrim: la Terra di Mezzo meritava di più

Se siete qui, La Terra di Mezzo vi ha fatto sognare. In passato, al cinema o a casa sul divano con un libro gigantesco in mano. E se siete qui, con ogni probabilità avete voglia di rivivere quelle emozioni o crearne di nuove in questo magico mondo Fantasy, e vi capiamo. Dopo le trilogie cinematografiche, qualche sprazzo videoludico a la controversa esperienza de Gli Anelli del Potere, è stato molto difficile rivivere quelle emozioni pensando alla Terra di Mezzo. Per questo, quando abbiamo sentito dell’arrivo de La Guerra dei Rohirrim eravamo più che emozionati di intraprendere di nuovo questo viaggio. Pronti a superare l’inusuale scelta di fare un film di animazione in stile Anime, ci siamo armati di coraggio e di un invito di Warner Bros. all’anteprima de La Guerra dei Rohirrim per darvi il nostro parere in questa recensione.

Prima di iniziare è doveroso dirvi che NON CI SARANNO SPOILER sulla trama (salvo quella già raccontata) perciò potete leggere in tutta sicurezza. Pronti? Iniziate a guardare ad Est!

La nostra recensione de Il Signore degli Anelli, La Guerra dei Rohirrim

Il film anime originale The Lord of the Rings: The War of the Rohirrim riporta gli spettatori nell’epico mondo portato in vita dalla trilogia Il Signore degli Anelli, basata sui libri di J.R.R. Tolkien.

La storia raccontata ne La Guerra dei Rohirrim è ambientata 183 anni prima degli eventi narrati ne Il Signore degli Anelli e ha come protagonista la Casa di Helm Mano di Martello, leggendario Re di Rohan. Il nostro amatissimo regno di Rohan vive in armonia, nonostante tutto, con i Dunlending, popolo “selvaggio” che ha sempre visto Rohan come usurpatore del loro territorio. Tra alti e bassi i due regni hanno trovato un equilibrio, ma la situazione cambierà presto. Un inaspettato attacco di Wulf, astuto e spietato signore Dunlending in cerca di vendetta, costringe Helm e gli abitanti della città di Edoras a fuggire nell’antica roccaforte dell’Hornburg.

Il Re sarà costretto a una lunga battaglia per salvare il suo popolo, i suoi figli maggiori e sua figlia Héra. Quest’ultima sarà la vera protagonista della storia e dovrà affrontare lunghe battaglie e sfide personali per guidare la resistenza contro un nemico mortale intenzionato alla sua distruzione e quella del suo popolo. Dalla sua parte ha un esercito fedele, la determinazione di una principessa guerriera e le capacità di una vera donna di Rohan.

Il buco che è la trama

Sulla carta siamo di fronte ad una trama abbastanza solida, che si piazza bene nello scenario che già conosciamo di Rohan ma che ha un che di “già visto“. Storie su personaggi femminili emancipati e forti ne abbiamo viste a bizzeffe degli ultimi anni. Non fraintendeteci, raccontare personaggi del genere è ancora un tema estremamente importante, diverso è invece reiterare in continuazione gli stessi concetti che non portano a nulla di realmente innovativo e concreto.

Nonostante la fantastica cornice tolkeniana nel quale il film si posiziona, rimanere davvero sorpresi da questo film è davvero difficile. Salvo alcune scene di battaglia che fanno la loro splendida figura, la parte introduttiva del film, quella intermedia e la sequenza finale ci sono sembrate piuttosto piatte, una percentuale altissima. Tutto sommato, i 134 minuti di film scorrono molto piacevolmente, aiutati da uno stile grafico gradevole e da una sceneggiatura semplice (troppo?). Ma non possiamo negare di aver ceduto a qualche sbadiglio durante la proiezione, cosa che, da grandi fan, ritenevamo impensabile per un film ambientato nel mondo de Il Signore degli Anelli.

Una certa linearità la troviamo anche nei personaggi che non riescono a emergere o la cui personalità non si sviluppa per niente. Tra questi si salva, forse, Helm Mandimartello o ancora la sua fedele servitrice nonché guardia del corpo della figlia. Pollice verso invece per la protagonista, Héra, la quale, tolta la veste di principessa guerriera e determinata, non ha davvero nulla da raccontarci. Grande delusione anche per il villain di turno Wulf, lontano anni luce da quei cattivi potenti e affascinanti che hanno fatto parte della Terra di Mezzo.

La trilogia manca a tutti ma…

Con Kamiyama alla regia, il lungometraggio originale è prodotto dalla vincitrice dell’Oscar Philippa Boyens, dello stesso team di sceneggiatori delle trilogie Il Signore degli Anelli e Lo Hobbit, insieme a Jason DeMarco e Joseph Chou. Tra i produttore esecutivi troviamo Fran Walsh e Peter Jackson dalla trilogia originale e ritornano anche Alan Lee e Richard Taylor come collaboratori creativi. Alle musiche invece torna Stephen Gallagher, music editor della trilogia Lo Hobbit. Nel processo creativo abbiamo dunque una buona dose di veterani delle trilogie cinematografiche, beh questo potrebbe essere stato un grosso errore.

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I rimandi e le citazioni alla trilogia sono tantissimi e alcuni molto piacevoli. Edoras è esattamente così come la ricordavamo. La sua posizione nel paesaggio, i dettagli della sala del trono, il Fosso di Helm e le sue mura hanno rievocato bellissimi ricordi e sarebbe bastato così. Purtroppo non sono riusciti a trattenersi e dopo l’ennesima citazione ci è venuto il dubbio che forse avevano dato troppo posto al fanservice che ha tolto lo spazio che meritava l’originalità.

Dalla loro infatti gli sceneggiatori avevano uno spazio di manovra altissimo. Nonostante Tolkien abbia scritto di Helm Mandimartello e della Rohan di quel tempo, avevamo pochissime informazioni su tantissimi elementi. Pensate che la figlia di Helm, negli scritti, non ha neanche un nome. Le possibilità c’erano ed erano amplissime, ma purtroppo non sono state sfruttate adeguatamente. E quello che stato introdotto, come il ruolo delle Aquile… Proprio no.

Uno stile… OK

Lo studio di animazione dietro La Guerra dei Rohirrim è Sola Entertainment che ha lavorato a stretto contatto con Richard Taylor, direttore creativo della società di effetti speciali Wētā Workshop, e ai già citati Alan Lee e John Howe. Sebbene lo stile Anime fosse uno dei principali dubbi degli appassionati, dobbiamo spezzare una lancia in suo favore.

Vero è che l’animazione non ha alcunché di originale e che rimanda a un qualsiasi studio d’animazione giapponese degli anni ’90, ma la resa ci è sembrata davvero piacevole da guardare e bene si incastra con il mondo di Tolkien. Anche elementi “difficili” da rappresentare sono stati realizzati ottimamente così come anche le sequenze di battaglia. Diversa invece la resa di personaggi sugli sfondi. Questi ultimi infatti sono realizzati in 3D e presentano tantissimi dettagli davvero piacevoli da guardare. Tuttavia l’inserimento dei personaggi su di essi ha restituito un effetto grossolano, soprattutto nelle sequenze più movimentate.

Complessa la situazione anche dal punto di vista delle musiche, solitamente elemento di grande pregio nei media dedicati alla Terra di Mezzo. Come anticipato in questa recensione, la colonna sonora de La Guerra dei Rohirrim è stata affidata Stephen Gallagher, solitamente autore di grandi opere. Anche in questo caso il compositore non si è trattenuto ma anche in questo caso è stato fatto un errore madornale. Ancora un volta per rievocare memorie dalla trilogia, sentiamo spesso e volentieri tornare il tema musicale di Edoras (alternato a Battle of Pelennor Fields) di Howard Shore. L’assoluta solennità di questi temi, unita all’inevitabile effetto nostalgia, fanno impallidire le musiche originali di Gallagher. Un’altra zappata sui piedi che poteva essere facilmente evitata.

La recensione de La Guerra dei Rohirrim in breve

Arrivati a questo punto della recensione potremmo aver spento il vostro entusiasmo per La Guerra dei Rohirrim, non permettete che ciò accada! Vero è che il film ha delle lacune e difficilmente verrà inserito tra i film da guardare nella prossima maratona a tema LOTR ma gli spunti interessanti e i momenti emozionanti non mancano.

La Terra di Mezzo meritava sicuramente di più, una rappresentazione che vertesse più sull’arte che non sul mero intrattenimento ma è comunque un modo per ritornarci.

E tornare nella Terra di Mezzo è sempre bellissimo.