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La Grande Crociata: liturgico e lisergico | Recensione

Se siete di stomaco forte, buttatevi subito nella lettura

La Grande Crociata è un libro di Theo Szczepanski che parte da lontano. Nasce in Brasile, terra d’origine del suo autore, dove è stata pubblicata nel 2015 la sua prima parte. Piano piano, un po’ come il suo protagonista Stefano, si è fatto strada fino ad arrivare nel nostro Paese per Neo Edizioni, in una versione integrale che mostri la totalità del progetto. Che lascia, decisamente, a bocca aperta.

La Grande Crociata parte da Stefano

L’ispirazione di questo volume è una storia a metà tra realtà e leggenda, avvenuta nel 1212. Il dodicenne Stefano, pastore del Nord della Francia, sostiene di aver avuto un’apparizione divina mentre pascolava le sue pecore e di essere stato investito di una missione sacra. Dovrà guidare una nuova crociata per riconquistare la Terra Santa, accompagnato dalle anime più pure, quelle dei bambini.

Al di là della storia ‘vera’ a cui si ispira, Szczepanski costruisce qui un racconto complesso, che raccoglie una serie di episodi sempre più incredibili e allucinanti, nel vero e proprio senso della parola. Un’epica che ci porta a seguire un protagonista con cui non riusciamo totalmente a empatizzare e avremo sempre più difficoltà a farlo proseguendo il racconto, almeno fino alla sua conclusione.

È un viaggio profondo senza luoghi e quasi senza tempo tra il misticismo dell’era delle crociate e una landa fantasy, dove religioso e magico quasi si toccano. Stefano e i suoi si avventurano tra le pieghe della mitologia cristiana, esplorandone i lati non necessariamente più cupi, ma quantomeno non ripuliti dai racconti della Chiesa.

Fin dalla prima apparizione del divino, in quel campo dove il pastore si trova a pascolare, percepiamo un’ambivalenza in questo mondo. È una luce talmente forte da oscurare, che ci impressiona ma allo stesso tempo ci impedisce di distogliere lo sguardo. E così, pur dubbiosi, siamo pronti a seguire anche noi Stefano e la sua Grande Crociata.

Disorientare con il disegno

la grande crociata recensione

Le primissime tavole de La Grande Crociata si presentano con un tratto apparentemente semplice. Linee quasi abbozzate, colori chiari, toni molto morbidi: il punto di partenza dell’avventura di Stefano è quasi un Paradiso Terrestre. Ma quasi immediatamente capiamo che quel mondo idilliaco nasconde tutt’altro, così come il volume che abbiamo in mano.

In un brusco cambio di tono, il racconto prende una piega meno sacra, per poi virare di nuovo e di nuovo fino a portarci alla travolgente apparizione del divino. Lo stile del disegno accompagna perfettamente tutte queste trasformazioni e così, quando ci troviamo faccia a faccia con la figura che è apparsa a Stefano, ne percepiamo tutta la potenza e ne siamo profondamente intimoriti.

Quello è solo un punto di partenza per una storia assolutamente lisergica, sia nella narrazione che nella sua rappresentazione. Ad alternarsi sulle pagine troviamo una pletora di mostri, a prescindere dal fatto che siano schierati con La Grande Crociata o che vi si oppongano. Entità legate a un misticismo perduto, che indubbiamente hanno echi lovecraftiani ma che non si limitano solo a quello.

I disegni di questo volume sono perfetto complemento alla storia, che anzi sembra quasi servire a supporto di questi. Il loro impatto è travolgente, è impossibile restare impassibili davanti alle immagini proposte da Szczepanski, con quel mix di sacro e profano, sessuale e divino, reale e allucinazione che ci sconvolge, pagina dopo pagina.

La Grande Crociata non è per tutti gli stomaci

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Questo volume è sicuramente un’opera affascinante e ringraziamo vivamente Neo Edizioni non solo di averci mandato una copia, ma di averlo portato nel nostro Paese. Sicuramente non si tratta di una storia adatta a tutti: le sue immagini sono spesso estremamente disturbanti, così come alcuni degli eventi che racconta.

Eppure, seguire il percorso di Stefano fino alla sua conclusione così particolare (e non aggiungiamo altri dettagli per non rovinare l’esperienza di lettura) è qualcosa che vale assolutamente la pena di fare. Saremo in qualche modo catturati anche noi dal suo carisma e sebbene al contrario dei suoi seguaci non sentiremo mai di essere dalla sua parte non potremo fare a meno di accompagnarlo sulla sua strada. Anche quando ci porta in luoghi bui e pericolosi.

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La grande crociata
  • Szczepanski, Theo (Autore)

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Mattia Chiappani

Ama il cinema in ogni sua forma e cova in segreto il sogno di vincere un Premio Oscar per la Miglior Sceneggiatura. Nel frattempo assaggia ogni pietanza disponibile sulla grande tavolata dell'intrattenimento dalle serie TV ai fumetti, passando per musica e libri. Un riflesso condizionato lo porta a scattare un selfie ogni volta che ha una fotocamera per le mani. Gli scienziati stanno ancora cercando una spiegazione a questo fenomeno.

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