Dopo il tentativo di requel del 2013, la saga di Evil Dead torna al cinema con un nuovo capitolo intitolato in italiano La casa – Il risveglio del male. Si tratta nuovamente di un film dalla doppia anima: da una parte riprende la storia che abbiamo già visto in passato, dall’altra prova a costruire un nuovo filone da cui ripartire. E tra alti e bassi, ci dimostra ancora una volta quanto questo franchise è capace di colpire duramente nel mondo dell’horror.
La casa – Il risveglio del male: il ritorno alle origini con un twist
La scena di apertura di questo film è una dichiarazione di intenti limpida: riportarci a ciò che ha dato vita a questa saga, senza però replicarlo pedissequamente. Ed è stato un ingresso sorprendente nelle atmosfere del film, che poi si sposta in un ambiente urbano, che è piuttosto inedito per la saga. Su questo filo sottile si gioca tutto, offrendoci qualcosa che conosciamo bene, ma con delle variazioni sul tema.
Niente più un luogo isolato tra i boschi, ma un appartamento cittadino (il che costituisce una sfida impegnativa per le forze del Male). Non c’è un gruppo di giovani amici, ma una famiglia giovane, con due sorelle e i figli di una delle due a scontrarsi con gli spiriti. Ma gran parte dei beat della storia, pur con qualche forzatura, restano grossomodo gli stessi, quelli che hanno ispirato tantissimi horror dagli anni ’80 a oggi.
Ed è qui che probabilmente si spaccherà il pubblico. Proprio perché la vicenda a cui assistiamo non prende grandi variazioni rispetto a quelle che abbiamo visto più volte negli anni, qualcuno potrebbe non apprezzarla particolarmente. Ma è anche qui che si applica il principio che abbiamo espresso nel titolo di questa recensione: La casa – Il risveglio del male non ha grandi idee rivoluzionarie, ma la sua forza sta in come le applica.
Non è facile generare l’orrore negli spettatori, spesso magari temprati dalla visione di altre pellicole. Non basta il gore puro e semplice, ma bisogna curarne la presentazione e la narrazione. La casa – Il risveglio del male ci mostra lo scontro in maniera cruda e straordinariamente efficace. E in alcune scene ci ha spinto a voler distogliere lo sguardo per la sua intensità.
Un franchise che qui può davvero ripartire
La storia de La casa come saga è intricata e sovrapposta. Il film del 2013 non riusciva – a nostro parere – a mettere davvero in chiaro quale fosse il suo posto nel franchise. Un tentativo di rilancio, certo, ma che sembrava essere più orientato a ripartire da zero, che collocarsi nella stessa linea. Non vogliamo fare spoiler, ma La casa – Il risveglio del male è più abile a riordinare le idee e aprire al futuro.
Un futuro che per certi versi è davvero importante per questa pellicola. Non tanto dal punto di vista strettamente narrativo, quanto di valore. Perché nel film si pongono delle basi chiare che sarebbe bello riprendere in futuro. E potenzialmente si potrebbe aprire addirittura a qualcosa di straordinario per il franchise, ma queste sono solo nostre speculazioni e speranze su cui non aggiungeremo altro (anche per evitare spoiler).
Questo significa però che La casa – Il risveglio del male diventa una scommessa con il freno a mano tirato. Creare una storia che non dipende da altro, che ci lascia uscire soddisfatti e che è poco rischiosa nel suo basarsi su una formula già collaudata (ma, ripetiamo, realizzata con una cura piuttosto rara, capace di lasciare il segno) ma piantando al contempo dei piccolissimi semi.
Se questo film dovesse ottenere un grande successo, tale da aprire a un seguito, allora quegli spunti potrebbero crescere e diventare giganteschi. Se invece non dovesse andare così, non si lascerebbe la saga in sospeso. E chissà, magari un giorno, si potrà nuovamente tornare ad aprire le pagine del Necronomicon Ex-Mortis e scatenare le forze del Male sul grande schermo… O non solo quello.
La casa – Il risveglio del male è promosso, con riserva
Tirando le fila, possiamo dire che La casa – Il risveglio del male è un titolo divertente, che potrebbe scontentare chi si aspetta una vicenda davvero nuova, ma che sa regalare momenti intensi dal punto di vista del gore e dell’horror, con qualche sequenza che farà sorridere i fan della serie. Forse a volte è un po’ troppo esagerato nelle citazioni (non solo al franchise), ma sono sufficientemente sottili da non rovinare l’esperienza a chi non le coglie.
Si tratta di un grande film? No, ma si regge più che bene. E ha il potenziale di diventare il primo passo di un grande progetto. E noi siamo già curiosissimi di vedere come andrà.
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