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L’evocazione, sono le 03:07

La paura è una condizione primitiva dell'uomo, un'emozione che lo rende vulnerabile ma che allo stesso tempo ne accresce l'aggressività e le potenzialità. La paura si insidia in noi nei momenti di pericolo o, nella maggior parte dei casi, nelle situazioni in cui non si ha il completo controllo su ciò che sta accadendo. 
La paura stessa non è niet'altro che un'intensa emozione suddivisibile in diversi livelli, ognuno dei quali modifica in modo crescente la nostra percezione del pericolo: da un leggero timore si passa all'ansia, alla paura vera e propria fino al terrore che blocca ogni pensiero razionale.
Nel cinema moderno è difficile provare tutte queste sensazioni, soprattutto per via degli innumerevoli stimoli ai quali veniamo costantemente sottoposti, ma c'è ancora chi è in grado di estrapolare i nostri timori più reconditi. Fra questi è d'obbligo citare James Wan che, fin dal 2004 con Saw, ha iniziato a instillare ansia e timore in tutti i suoi film. Con L'evocazione – The Conjuring, Wan ripesca a piene mani il filone horror degli anni '70/'80, riproponendo alcuni degli elementi che hanno fatto la fortuna di questo genere.
L'evocazione è ambientato negli anni '70, quando i Perron si trasferiscono in una vecchia casa sulle rive di un laghetto. Tutta la famiglia è eccitata per questo cambiamento, soprattutto le cinque figlie desiderose di maggior spazio e libertà. Per un caso fortuito, scoprono, all'interno dell'abitazione, una porta sbarrata che conduce in una polverosa cantina, e proprio a partire da questo ritrovamento inizieranno a susseguirsi fatti inspiegabili che costringeranno la famiglia Perron a rivolgersi a una coppia di investigatori del soprannaturale, Ed e Lorraine Warren.
Con questo semplice incipit si apre una pellicola in grado di coinvolgere lo spettatore grazie ad un'ansia palpabile che lo seguirà per tutti i 112 minuti del film. 
Wan riesce a spaventarci grazie a semplici trucchi del mestiere senza abusare in effetti speciali o trovate spettacolari, semplicemente grazie ad un'ottima gestione delle inquadrature e a un perfetto gioco di luci. 
Il battimani, la cantina nascosta e l'ambientazione, principalmente notturna, sono gli elementi che più di ogni altro riescono a creare questa suspense che aleggia su tutta la pellicola.
La casa infestata è il primo particolare mediante il quale cresce l'ansia, sebbene venga spesso utilizzato in diverse pellicole horror. Ognuno di noi percepisce la propria abitazione come un ambiente completamente lontano da possibili eventi pericolosi o dannosi, un lido sicuro lontano dal grande frastuono del mondo moderno; renderlo il set principale significa minare le certezze basilari degli stessi protagonisti. 
Il pericolo si può nascondere ovunque: dietro ogni angolo, in cantina, negli armadi. 
Questo senso di ansia e insicurezza si farà sempre maggiore a mano a mano che i minuti trascorreranno, sfociando in un grande finale, sebbene a causa di scene fin troppo eclatanti perda di vista lo spirito originale della pellicola.
Piccola chicca è il gioco del battimani grazie al quale i Perron iniziano a comprendere la presenza di elementi soprannaturali nella casa. Il gioco è simile a nascondino ma, bendati, bisogna cercare di toccare le altre persone. Per aiutarci potremo far battere tre volte le mani ai partecipanti così da avvicinarci a loro, ma se il suono arriva da un armadio vuoto?
L'evocazione narra vicende realmente vissute dai protagonisti, nonostante alcuni fatti siano stati riscritti per esigenze di sceneggiatura, come il fatto che i Perron vissero nella casa per nove anni conducendo una più lunga esperienza a contatto con fenomeni paranormali, o la stessa parte finale della pellicola.
La presenza di Ed e Lorraine Warren dona inoltre un tocco di realismo in più a tutta la produzione, oltre che creare un ponte fra questa pellicola e un altro caso vissuto direttamente dalla coppia, quello della casa infestata di Amityville.
Non solo, come già accennato, la scelta di raccontare un fatto realmente accaduto avvicina lo spettatore all'ansia provata dai protagonisti, ma grazie all'uso di telecamere, macchine fotografiche e microfoni veniamo trasportati all'interno della casa stessa, riuscendo a sentirci inquilini della casa infestata.
La stessa Lorraine Warren ha partecipato come consulente alla fase di produzione della pellicola, prendendovi parte con un piccolo cammeo durante alcune scene girate al campus universitario.
La nuova pellicola di James Wan non vi spaventerà, non ci saranno urla di terrore o pianti isterici durante la visione, ma state sicuri che l'ansia e il timore che qualcosa si celi dietro ogni angolo sarà più che palpabile. Prendete una piccola dose di coraggio e inoltratevi nella casa dei Perron. Vi consigliamo di fare attenzione all'orologio, potrebbero essere le 03:07.

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Mattia De Poi

Anche conosciuto come Il Nini, Mattia è il lato gioioso di Orgoglio Nerd. Biondo e curioso, è appassionato di ogni genere fumettistico, Gunpla e avventure. Portatelo in viaggio, all'organizzazione ci penserà lui.

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