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La capacità di parlare non fa di te un essere intelligente.

Jar Jar Binks.
No, tranquilli, non è lui l'argomento della rubrica. Mi serve soltanto ad introdurre, facendo come mio solito un giro inutilmente largo, ciò di cui parleremo oggi. Pensate al linguaggio di Jar Jar Binks: che lingua è? Ok, i più furbacchioni di voi diranno subito che è la lingua dei Gungan, visto che anche il Boss Nass e il capitano Tarpals si esprimono alla stessa maniera. D'accordo, ma a differenza di tutti gli altri linguaggi rappresentati in Guerre Stellari, dalla lingua degli Hutt a quella dei Jawa, o degli Ewok e così via, la lingua dei Gungan non è costruita da zero: appare invece essere una sorta di forma bastarda, dialettale, del Basic, che è la lingua franca della Galassia Lontana Lontana e si trasforma di volta in volta nella lingua terrestre in cui i film sono localizzati e doppiati. La lingua Gungan diventa quindi una forma maccheronica dell'inglese se vedete i film in inglese, e dell'italiano se li vedete in italiano, “sporcata” da parole di altre lingue: un po' di spagnolo, un po' di tedesco, un pizzico di olandese, perfino un pochino di latino…e così via.
Ciò che mi affascina della parlata di Jar Jar e dei suoi connazionali è quanto questa sia tremendamente simile, come concetto, ad una lingua realmente esistente sulla Terra, ovvero l'europanto
Due righe per chi non ne ha mai sentito parlare: l'europanto è una lingua inventata, o forse è meglio dire descritta, dall'interprete Diego Marani, che lavora all'Europarlamento, che si basa su questo semplice principio: visto che certe parole di certe lingue sono diventate internazionalmente comprensibili da chiunque, e visto che certe lingue hanno a disposizione dei termini perfetti per descrivere qualcosa per cui altre lingue invece impiegherebbero intere frasi, si può tranquillamente comunicare utilizzando di volta in volta parti di questa e di quella lingua, senza un particolare criterio, inserendo nel discorso parole “rubate” dove serve per meglio esprimere i propri concetti. Eccovi un esempio, tanto per capirci: 

“Europanto want nicht informe aber amuse. Porqué betanke aan die illuminante forza van eine laugh, sometimes man remarque things dat anders el hadde noticed nicht. Laugh esse directe emanatione des intelligence, Aristotele dixit. In der Europa des future, Europanto coudde mucho helpful esse por manige mensen inderfacts. After Euro bezale, wat more coherente dann Europanto speake?”
Non avrete magari capito proprio ogni singola parola, ma il senso è chiaro, no? In fondo, quante volte vi sarà capitato di dover far fatica ad esprimere in italiano dei concetti per cui avete in mente una singola parola in una lingua straniera con cui potreste cavarvi d'impiccio? Overthinking. Weltanschauung. Siesta. Logos. L'idea di Marani per risolvere il problema è straordinariamente semplice: c'è una lingua che è dotata delle parole giuste? Usatele. Anche all'interno di una frase nella vostra lingua madre. L'intero processo comunicativo non farà altro che migliorare.
Quello che trovo splendido di questa idea è che l'europanto non va studiato, semmai coltivato: tutti possono parlare in europanto, perchè tutti, chi più chi meno, conoscono delle parole in qualche lingua straniera. Naturalmente, più parole in più lingue si conoscono, più il proprio vocabolario sarà vasto, e quindi più la propria capacità espressiva sarà potente, ma è questo il bello: una frase come quella che ho riportato sopra, che è dello stesso Marani, è frutto della conoscenza professionale di un interprete esperto, e si vede. Ma anche una frase in italiano in cui buttate dentro qualche "mucho" e qualche "danke" è un inizio di eurpanto.
L'altro, decisamente più  famoso, esperimento di lingua “universale” è l'esperanto, una lingua creata addirittura nel XIX secolo come linguaggio politicamente neutrale, estremamente facile da imparare ed usare (nell'esperanto non ci sono eccezioni di nessun genere, nè regole strane per la pronuncia), slegato da qualsiasi nazionalità. Queste caratteristiche erano chiaramente il punto di forza dell'esperanto, ma anche probabilmente il suo punto debole: una lingua slegata per principio da ogni tipo di radice culturale o storica è una lingua che nessuno considererà mai una lingua madre, e quindi una lingua destinata ad essere estranea a tutti. L'europanto, viceversa, si propone di essere la lingua madre di tutti, una lingua che tutti possano trovare in qualche modo familiare.
Ecco. Dopo aver riabilitato il Comic Sans, ho pure trovato qualcosa di buono in Jar Jar Binks. Vi prego, fermatemi prima che sia troppo tardi. Ma prima, sentitevi la Colonna Sonora Consigliata di oggi, ovvero The Language of Love, dello splendidissimo gruppo australiano The Axis of Awesome, nel loro album Infinity Rock Explosion!

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Gabriele Bianchi

Lettore, giocatore, conoscitore di cose. Storico di formazione, insegnante di professione, divulgatore per indole. Cercatelo in fiera: è quello con la cravatta.

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Commenti

  1. “Non avrete magari capito proprio ogni singola parola, ma il senso è chiaro, no?”
    No.
    L’ho già letto 5-6 volte e non ci capisco un accidente.
    Sarò bizzarro io D:

  2. Non è così facile, io ho capito solo qualche parte di frasi… credo che faremmo meglio a imparare l’inglese e amen.

  3. Ho capito poco(io faccio tedesco, mia madre sa un po’ di francese e so qualcosa di spagnolo e gran parte di inglese), eppure più o meno il significato è arrivato: “[…]Europanto è la diretta espressione dell’ intelligenza, Aristotele disse: Nell’ Europa del futuro, Europanto può essere di grande aiuto (e già mi sto dilungando rispetto all’ originale nb), per esprimere […].” Questo è quanto ho capito, a breve capirò il resto! XD E comunque, questo “Europanto” è sempre stato il mio sogno, un mondo con un’ unica lingua, magari frammentata in vari dialetti (magari più accentutati verso l’ italiano in Italia e così via), sarebbe awesome! XD

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