Joss Whedon ha finalmente rotto il silenzio riguardo le affermazioni fatte dall’attore di Victor Stone/Cyborg Ray Fisher sul tempo trascorso sul set di Justice League. Nel 2020, Fisher ha mosso numerose accuse non solo contro Whedon, ma anche contro l’ex Chief Creative Officer di DC Geoff Johns, l’ex dirigente di DC Films Jon Berg, il presidente di Warner Bros. Picture Group Toby Emmerich e il presidente di DC Films Walter Hamada. L’attore ha accusato Whedon di razzismo e di altri comportamenti inappropriati avuti sul set di Justice League. Il tutto è accaduto quando Whedon è stato chiamato a supervisionare le riprese dopo l’uscita di scena di Snyder. Durante una chiacchierata con il New York Magazine, Whedon ha spiegato che nessuna delle affermazioni di Fisher era “né vera né meritevole di essere discussa. Stiamo parlando di una forza malevola. Stiamo parlando di un cattivo attore, in entrambi i sensi”.
Le accuse di Ray Fisher
L’accusa di razzismo fatta da Ray Fisher a Whedon è partita quando l’attore ha dichiarato che il regista avrebbe schiarito digitalmente il tono della pelle degli attori di colore. Whedon ha però spiegato di aver illuminato l’intero film durante la post-produzione, compresi i volti e non solo i personaggi specifici. Per quanto riguarda il ruolo ridotto di Cyborg, poi ripristinato in Justice League di Zack Snyder, Whedon ha spiegato che è stato ridimensionato perché “logicamente non aveva senso” e che la recitazione di Fisher era scadente. Nonostante ciò, Whedon ha spiegato che le sue discussioni con Fisher erano tutte di natura professionale e amichevole.
Joss Whedon parla anche di Zack Snyder
Riguardo a ciò che ha spinto Fisher a lanciare le accuse quasi tre anni dopo l’uscita di Justice League, Joss Whedon ha suggerito che dietro potrebbe esserci Snyder. “Non so chi l’abbia iniziato”, ha detto. “So solo in nome di chi è stato fatto.” Nel giugno 2020, Fisher ha ritrattato le lodi che aveva precedentemente rivolto a Whedon al San Diego Comic-Con e, giorni dopo, ha twittato che “il trattamento [di Whedon] sul set del cast e della troupe di Justice League è stato volgare e offensivo, poco professionale e completamente inaccettabile.” Ha inoltre osservato: “Capisco perfettamente i rischi [personali] e professionali associati al mio parlare contro il comportamento aberrante di Joss Whedon e dei suoi facilitatori: Geoff Johns e Jon Berg”.
Ciò alla fine ha portato a un’indagine da parte della Warner Bros., ma lo studio ha riferito che Fisher non stava collaborando con l’investigatore assunto per esaminare la questione. In seguito è stato sottolineato come non abbia fornito prove a sostegno delle sue affermazioni. Ha anche negato la successiva accusa dell’attore secondo cui Hamada avrebbe chiesto a Fisher di cedere a Johns e concentrarsi esclusivamente su Berg e Whedon. In risposta, Fisher ha chiesto un’indagine di terze parti, che si è conclusa all’inizio di dicembre 2020.
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