Cinema e Serie TVFilm

Jodorowsky’s Dune: visioni del futuro | Recensione

Debutta nelle sale il documentario sul film più importante che non vedremo mai. Ecco cosa ne pensiamo.

Dune è tornato d’attualità negli ultimi mesi, grazie al nuovo adattamento cinematografico di questa saga di fantascienza realizzato da Denis Villeneuve. Mentre attendiamo l’uscita nelle sale ormai imminente tenendo un occhio sulle reazioni all’anteprima mondiale della Mostra di Venezia, vale la pena di riscoprire la storia di una precedente trasposizione di questo ciclo. No, non stiamo parlando di quella di David Lynch, ma di una ancora più indietro nel tempo. Una versione di Dune curata dal visionario Alejandro Jodorowsky, che ha cambiato per sempre il mondo del cinema. Questo, nonostante non sia mai uscita.

Jodorowsky’s Dune, il racconto di un sogno

Il documentario, che da oggi 6 settembre è disponibile nelle sale italiane, è relativamente semplice nella sua struttura. È proprio Jodorowsky a raccontare la gran parte della storia di come sia arrivato a creare uno dei progetti più ambiziosi della storia del cinema. Una lunga intervista a cui si intersecano i punti di vista di tante altre personalità coinvolte nell’impresa a vario titolo, tra produttori, artisti degli effetti speciali e attori.

Come è buona norma, il racconto parte da prima di Dune, ripercorrendo gli inizi della carriera di Jodorowsky. Quei primi progetti per il grande schermo, già caratterizzati da un tentativo di evadere gli schemi prestabiliti, come El Topo e il celeberrimo La montagna sacra. Pellicole che ottennero un successo non indifferente, aprendogli le porte per qualsiasi progetto volesse realizzare e il regista ha scelto proprio di adattare Dune.

Jodorowsky si approccia a questa idea con un’ambizione travolgente. Se già l’idea stessa di trasporre un’opera di questo tipo è difficile da realizzare proprio per la natura stessa dei lavori di Frank Herbert, Jodorowsky rilancia puntando a voler creare qualcosa che sfondi ogni schema, coinvolgendo un parterre straordinario di nomi. La magnitudine del progetto è eccezionale: Dune non voleva essere solo un film, ma un “nuovo Messia.

È proprio questo sentimento che traspare perfettamente dal documentario. La passione del regista per la visione che aveva in mente trabocca in ogni momento e la storia stessa di come si è cercato di rendere questo Dune realtà è talmente eccezionale, ricca di sorprese, colpi di scena e aneddoti incredibili, che non servono particolari artifici retorici per renderla appassionante. Basta davvero una telecamera, Jodorowsky che racconta e in un attimo siamo risucchiati in questo sogno, che sembra così splendido e vicino da spingerci ad allungarci per toccarlo con mano. Sfumandoci però tra le dita.

Il film che ha cambiato la storia, anche se non è mai uscito

Seguire lo sviluppo passo passo di come da quel semplicissimo “Voglio fare Dune” si sia arrivati a una delle opere più ambiziose del Novecento cinematografico è già di per sé una storia. Jodorowsky e Michel Seydoux (produttore del progetto) ricostruiscono come ogni pezzo del puzzle si sia unito, spesso anche in maniera rocambolesca. E ogni volta è una sorpresa, un rilanciare su un piatto che sembrava già ricco oltre ogni immaginazione.

Quello che però Jodorowsky’s Dune lascia più di tutto allo spettatore è la comprensione di quanto quest’opera sia riuscita a influenzare il mondo del cinema, pur senza essere mai realizzato. Quel lavoro profondo di preparazione, che non è riuscito a conquistare grandi investitori, ma ha comunque avuto degli effetti straordinari. Ci sono innumerevoli opere fondamentali per il nostro intrattenimento moderno che hanno un debito nei confronti di questo adattamento mancato. Questo senza contare l’impatto più trasversale di questa iniziativa.

Quello che fondamentalmente Jodorowsky ha fatto è stato rimescolare completamente le carte. Con l’occhio di chi riesce a guardare più lontano ha portato alla luce idee che solo successivamente si sarebbero concretizzate. Il suo progetto era incredibilmente avanti per i tempi, anticipando di anni e anni le evoluzioni del mondo del cinema.

Ripercorrerne così la storia fa pensare quasi che Jodorowsky avesse la capacità di prevedere il futuro, che avesse una finestra sui decenni in arrivo. La verità però probabilmente è meno fantascientifica e più affascinante: il regista non ha visto ciò che sarebbe accaduto, ma ha contribuito fortemente a crearlo.

Il Dune di Jodorowsky è un inebriante sogno

Esiste probabilmente un universo parallelo in cui Jodorowsky non ha scelto di adattare Dune, optando per strade meno impervie. È un mondo triste, dove opere entrate nella nostra cultura popolare non sono mai esistite, dove il cinema non ha mai davvero scoperto il potenziale di certi racconti. E poi esiste un universo parallelo in cui qualcuno ha creduto nell’ambizioso sogno del regista e ne è nata un’opera straordinaria, oltre ogni immaginazione.

In questi viaggi interdimensionali però è anche bello stare nel mezzo. Perché così il Dune di Jodorowsky è una fantasia che possiamo plasmare a nostro piacimento, cullati dall’idea che avesse un potenziale stratosferico, che resterà per sempre irraggiungibile. E proprio per questo, la sua storia è ancora più romantica.

Jodorowskys Dune (2 Blu-Ray) [Edizione: Stati Uniti]
  • shrinkwrapped
  • Richard Stanley, Brontis Jodorowsky, Chris Foss (Attori)
  • Frank Pavich (Direttore) - Frank PavichProdotto
  • Audience Rating: PG-13 (Presenza dei genitori consigliata)

Da non perdere questa settimana su Orgoglionerd

✒️ La nostra imperdibile newsletter Caffellattech! Iscriviti qui 
 
🎧 Ma lo sai che anche Fjona ha la sua newsletter?! Iscriviti a SuggeriPODCAST!
 
📺 Trovi Fjona anche su RAI Play con Touch - Impronta digitale!
 
💌 Risolviamo i tuoi problemi di cuore con B1NARY
 
🎧 Ascolta il nostro imperdibile podcast Le vie del Tech
 
💸E trovi un po' di offerte interessanti su Telegram!

Mattia Chiappani

Ama il cinema in ogni sua forma e cova in segreto il sogno di vincere un Premio Oscar per la Miglior Sceneggiatura. Nel frattempo assaggia ogni pietanza disponibile sulla grande tavolata dell'intrattenimento dalle serie TV ai fumetti, passando per musica e libri. Un riflesso condizionato lo porta a scattare un selfie ogni volta che ha una fotocamera per le mani. Gli scienziati stanno ancora cercando una spiegazione a questo fenomeno.

Ti potrebbero interessare anche:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button