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Il Signore delle Formiche, successo al box office

Dopo l'accoglienza positiva a Venezia, il film di Gianni Amelio conquista le sale

Il film di Gianni Amelio si impone al box office: Il Signore delle Formiche sta avendo successo in sala. Dopo aver stupito alla Mostra Internazionale di Arte Cinematografica di Venezia, la storia di Aldo Braibanti sta incantando anche il grande pubblico.

Il Signore delle Formiche, ottimi risultati al box office

Il poeta Aldo Braibanti finisce in carcere per nove anni. L’accusa è che avrebbe “plagiato“, sottomesso in senso sia in senso fisico che psicologico, un suo studente e amico da poco maggiorenne. Il ragazzo, per volere della famiglia, finisce in un ospedale psichiatrico per “curare l’influsso diabolico” con l’elettroshock. Qualcosa che ci sembra così lontano, eppure è successo in Italia qualche decennio fa.

Dopo qualche anno, il reato di plagio viene cancellato dal codice penale. Ma durante la storia ha fatto da accusa per condannare i “diversi” sotto ogni punto di vista. Il film racconta questa storia a più voci, mostrando non solo l’imputato ma anche i famigliari e gli amici, gli accusatori e i sostenitori. Solo un giornalista si impegna a ricostruire la verità e dare un senso a questa storia dolorosa.

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Foto di Claudio Iannone

Nel film di Gianni Amelio (Hammamet, La Tenerezza) trovate Luigi Lo Cascio, Elio Germano, Sara Serraiocco e l’esordiente Leonardo Maltese. La sceneggiatura è di Gianni Amelio, Edoardo Petti e Federico Fava.

Il film racconta l’omofobia negli anni Sessanta del nostro Paese, toccando i temi della giustizia e della morale comune, che spesso non vedono oltre ai propri pregiudizi. Con uno sguardo che resta attuale pur guardando al passato.

L’opera di Amelio, prodotta da Kavac Film in collaborazione con Rai Cinema, distribuita da 01 Distribution, è nelle sale italiane. E dopo aver impressionato la critica a Venezia, sta convincendo anche il grande pubblico.

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Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, Nerd da prima che andasse di moda.

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