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Il Museo della Scienza di Milano accoglie l’opera I Sette Savi di Fausto Melotti

Il gruppo scultoreo è esposto nel giardino del primo Chiostro dell’edificio Monumentale

Il Museo della Scienza di Milano accoglie nei suoi spazi I Sette Savi di Fausto Melotti all’interno dei suoi spazi. Questo grazie a un accordo di valorizzazione tra il Comune di Milano, la Città Metropolitana e il Museo del Novecento. Da venerdì 29 ottobre, infatti, il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia espone il gruppo scultoreo nel giardino del primo Chiostro dell’edificio Monumentale. Restituisce così alla città, in un allestimento permanente, un’opera iconica che fa parte del patrimonio del Novecento milanese. L’opera I Sette Savi, costituita da un totale di sette sculture realizzate in Pietra di Viggiù, è stata commissionata nel 1961 dal Comune di Milano a Fausto Melotti per il giardino del nuovo edificio del Liceo Carducci.

L’opera scultorea I Sette Savi di Fausto Melotti al Museo della Scienza di Milano

Da venerdì 29 ottobre è possibile visionare, all’interno degli spazi del Museo della Scienza di Milano, l’opera di Fausto Melotti I Sette Savi. Le sette sculture realizzate in Pietra di Viggiù, sono esposte nel giardino del primo Chiostro dell’edificio Monumentale. L’opera è stata commissionata nel 1961 dal Comune di Milano a Fausto Melotti per il giardino del nuovo edificio del Liceo Carducci. Dei Sette Savi Melotti realizza più esemplari, oltre a questi in pietra. Esiste infatti una versione in gesso, probabilmente preparatoria alle sculture per il Liceo Carducci. Ne esiste anche una in marmo commissionata nel 1981 dal Comune di Milano ed esposta al PAC, Padiglione d’Arte Contemporanea, in via Palestro. Per l’installazione dei Savi si torna a scegliere uno spazio all’aperto. Questo per creare un legame tra il manufatto artistico, la natura e l’architettura da cui è circondato.

I Sette Savi Esposta

Le sculture sono disposte secondo uno schema geometrico che determina un gioco di sguardi in un enigmatico silenzio, scevro però da ogni forma di inquietudine. La loro figura imponente suscita un senso rassicurante di protezione, derivante dalla saggezza che sembrano infondere in chi li osserva. Sono infatti entità imperturbabili che affrontano lo scorrere del tempo con compostezza, accogliendolo senza affanni, e invitando lo spettatore a fare altrettanto. La volontà del Museo di restituire I Sette Savi alla comunità, vuole essere un’azione concreta per affermare il valore della cultura come fattore primario di conoscenza. Questo in un’ottica di coesione sociale basata su un forte valore identitario: arte, scienza e cultura sono infatti elementi di unione in cui riconoscersi come parte della stessa storia. Per il programma dettagliato del Museo e tutte le attività, visitare il sito ufficiale.

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Marzia Ramella

Scrivo di libri, film, tecnologia e cultura. Ho diversi interessi, sono molto curiosa. La mia più grande passione però sono i libri: ho lavorato in biblioteca, poi in diverse case editrici e ora ne scrivo su Orgoglionerd.

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