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Streaming: cosa significa e quali tipologie esistono? Ecco tutte le info di cui avete bisogno

Facciamo chiarezza su cosa significa streaming, quali tipi di servizi on demand esistono, quali sono le differenze e come sceglierli

Non importa quanto siate nostalgici: l’avvento dello streaming online ha cambiato radicalmente il modo in cui guardiamo film e serie TV. In questo articolo cerchiamo di fare chiarezza su cosa sia lo streaming, dandovi qualche info fondamentale sulle principali tipologie di servizi: SVOD, TVOD e AVOD. Niente paura, nessuna di queste sigle è un farmaco di cui non conosciamo gli effetti collaterali: sono i tre modi in cui potete guardare video on demand su internet. Ed entro la fine di quest’articolo, così come il significato di streaming, essi non avranno più segreti per voi.

Cosa significa streaming

Lo streaming è un sistema tramite cui, a partire da una sorgente, vengono trasmessi flussi audio e video utilizzando una rete telematica. La traduzione migliore per questo termine potrebbe essere “flusso multimediale“: sono video e audio trasmessi da una sorgente attraverso internet, che voi potete guardare su una smart TV, sul vostro smartphone o tablet. Le destinazioni di questo flusso di dati possono essere infatti molteplici.

In pratica, invece di usare le onde radio o i satelliti per inviare contenuti in diretta, film e serie TV sono memorizzati su un server. Il vostro dispositivo si collega a questo server, per poi scaricare solo qualche minuto alla volta del contenuto, cancellando quello che avete già visto. I dati inviati vengono quindi riprodotti solo nel momento in cui raggiungono la destinazione e vengono cancellati non appena vengono fruiti.

La diffusione dello streaming in questi anni l’ha portato a essere un fenomeno impossibile da ignorare: è il futuro della TV, della musica e forse anche del cinema. Esso è, infatti, la nuova forma con cui consumiamo gran parte del nostro intrattenimento.

Esistono due tipi di servizi streaming: quelli in diretta (live streaming) e quelli on demand. In questo articolo ci concentreremo sullo streaming video on demand.

Info sullo streaming: le tipologie di video on demand

Quelli tra voi che sono più ferrati con gli anagrammi hanno di certo notato che tutti i tipi di servizio streaming che abbiamo elencato all’inizio di questo articolo terminano con le lettere VOD: Video On Demand. Ma qual è il significato di on demand? Questo termine inglese indica semplicemente che i contenuti in streaming possono essere consumati su richiesta, on demand appunto. Questa è una differenza sostanziale rispetto al classico modo di consumare la televisione. I meno giovani fra di voi ricordano di aver sfogliato la guida ai programmi di TV Sorrisi e Canzoni oppure di avere cercato l’orario di un film sul Televideo. Se avete meno di 25 anni, non abbiamo tempo di spiegarvi cosa sono il Televideo e Tv Sorrisi e Canzoni. Ma siamo certi sappiate come usare Wikipedia.

A oggi la maggior parte delle piattaforme di video on demand utilizza lo streaming per trasmettere contenuti: riceve e trasmette i dati in tempo reale. Alcune offrono però la possibilità di scaricare parte del film o serie TV, oppure il file intero.  Ma la differenza sostanziale sta nel modello di business che scelgono. In altre parole: quanto vi costa.

Streaming SVOD: cosa significa e quali sono i vantaggi?streaming svod spiegazione

La S in SVOD sta per Subscription, sottoscrizione. In questa categoria rientrano quindi tutti i servizi che richiedono un abbonamento per poter guardare film e video in streaming. Non è un concetto nuovo: ricorda molto i pacchetti satellitari o i canali a pagamento del digitale terrestre. Questi servizi sono ancora molto sfruttati ma stanno sempre di più offrendo un’opzione parallela in streaming online ai propri clienti.

Solitamente gli abbonamenti per i video on demand richiedono il pagamento di una quota mensile, con l’opzione di pagamenti annuali. Quasi tutti i servizi SVOD offrono un periodo di prova iniziale per testare il servizio. Inoltre, la maggior parte di questi servizi offre prezzi davvero competitivi rispetto alla vastità dei contenuti. Ma la grande novità degli ultimi anni è che sempre di più propongono contenuti originali, che non potete vedere da nessun’altra parte.

Esempi celebri di SVOD: Netflix, Amazon Prime Video, Disney+ e NOW TV.

TVOD: lo streaming pay-per-viewfilm a pagamento noleggio streaming info

La T in TVOD sta per Transactional: questi servizi adottano un modello pay-per-view, in cui pagate singolarmente ogni film o serie TV che volete vedere. Anche questo tipo di business model nasce sulla TV satellitare, che ha da molto tempo introdotto eventi speciali con un prezzo una tantum. Ma quelli che hanno colto il riferimento al Televideo nell’introduzione ricorderanno anche i tempi i film si noleggiavano alla videoteca del quartiere, chiedendo consiglio al commesso appassionato di film (che a volte poteva persino essere un Quentin Tarantino alle prime armi).

Esistono due categorie principali di servizi TVOD: la vendita (EST) e l‘affitto (DTR). Nel primo caso, l’Electronic Sell-Through, potete scaricare il contenuto che diventa vostro in maniera permanente: potete vederlo fino a fondere il vostro PC o la vostra TV e anche oltre, perché resta legato al vostro account. Nel secondo caso, effettuate un Download To Rent, che ha una scadenza temporale (e di solito un costo minore). Questi servizi tipicamente hanno contenuti più recenti: trovate anche film qualche settimana dopo l’uscita al cinema.

Esempi celebri di TVOD: Chili, Google Play Store, Microsoft Store e iTunes.

AVOD: tutte le info sullo streaming gratis

Streaming Gratis AVOD Min 01Infine, la A di AVOD sta per Advertising-based, si tratta di un tipo di streaming gratuito basato sulla pubblicità. Questo tipo di servizi streaming permette di accedere ai video gratuitamente, inserendo però pubblicità nei propri contenuti. Alcuni di questi servizi possono permettersi di farlo perché trasmettono video fatti dagli utenti, che ricevono una percentuale sulla pubblicità. Gli esempi più noti sono YouTube o Twitch. Ma ci sono anche servizi che permettono di guardare gratis anime o webserie di qualità, di cui pagano i diritti regolarmente. Infine, rientrano in questa categoria i servizi on demand delle TV italiane, che offrono serie TV e film sia sul digitale terrestre che online.

Esempi celebri di AVOD: YouTube, Twitch, RAIPlay e Crunchyroll.

Modelli ibridi di streaming

Ci sono molti servizi che adottano più di una tipologia: veri e propri sistemi ibridi, che si adattano secondo le esigenze. Alcuni servizi SVOD per esempio adottano questo modello per alcuni contenuti: il caso più noto di recente è stata l’uscita di Mulan su Disney+, a pagamento per qualche mese prima di essere disponibile per tutti gli abbonati. Anche Prime Video ha alcuni contenuti che sono accessibili solo a pagamento, che in questo caso non richiedono un abbonamento al servizio SVOD. Ci sono poi servizi AVOD che hanno una versione a pagamento per  rimuovere la pubblicità oppure per accedere a contenuti esclusivi, adottando un modello ibrido con SVOD e TVOD.

Conclusioni: quale servizio streaming fa per voi?

Categorizzare i servizi di streaming in un’unica tipologia è spesso impossibile: le info che vi abbiamo dato in quest’articolo servono solo per fare chiarezza sulle possibilità. Quando cercate “nome del film + streaming” su Google, potreste trovarvi di fronte a servizi in abbonamento (SVOD) come Netflix, un servizio pay-per-view come Chili oppure un servizio con pubblicità (AVOD) come Crunchyroll. La differenza sta nelle modalità di pagamento, non nella qualità del contenuto.

A breve pubblicheremo una guida a tutti i servizi di streaming disponibili in Italia, in cui potete trovare tutte le informazioni di cui avete bisogno. Nel frattempo, se avete bisogno di consigli o altre info sul mondo dello streaming chiedetecele su Facebook. Ora che sapete tutto sullo streaming, perché non guardare qualcosa di nuovo? Qui trovate tutte le ultime notizie sul mondo dei film e delle serie TV.

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Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, Nerd da prima che andasse di moda.

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