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A spasso nel mondo di HeroQuest con Doug Hopkins

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Qualche anno fa, dopo un percorso travagliatissimo, i sogni degli appassionati di giochi da tavolo fantasy sono finalmente diventati realtà. HeroQuest è tornato a presenziare nelle ludoteche di tutto il mondo in una nuova edizione grazie a Hasbro e Avalon Hill. Non solo, ma è stato il primo passo di un percorso di evoluzione continua e supporto al titolo. E così, in questa Lucca Comics & Games 2024 è arrivato il debutto di una new entry (molto speciale) intitolata HeroQuest – First Light e abbiamo colto l’occasione per organizzare un’intervista con Doug Hopkins, lead designer di tutto il progetto. Con lui abbiamo chiacchierato della passione per questo gioco e questo mondo e sbirciato sotto il cofano, per scoprire come nascono queste espansioni…

Ma innanzitutto, che cos’è HeroQuest – First Light?

Prima di addentrarci nella nostra conversazione con Hopkins, facciamo un passo indietro. Qui sopra si diceva che HeroQuest – First Light è molto speciale: perché? Cosa offre rispetto ad altri set aggiuntivi come La Maga dello Specchio? La risposta è semplice, ovvero un sistema di gioco completo, che si affianca alla versione originale ma non la richiede necessariamente.

Al contrario di altre espansioni infatti, questa può essere vissuta in maniera indipendente, diventando a tutti gli effetti un nuovo punto di ingresso nell’universo di HeroQuest. Questo, come poi spiegherà nel dettaglio Hopkins, senza intaccare la possibilità di usarla per espandere la nostra esperienza di gioco.

Ancora una volta i nostri eroi si troveranno a scontrarsi con le forze del male, controllate come da tradizione da Zargon (ovvero il giocatore che farà da Game Master). Un viaggio immersivo tra le pieghe di un dungeon oscuro e complesso da attraversare, con 10 quest già pronte e tutti gli strumenti per creare le proprie, rendendo HeroQuest – First Light un titolo dalla lunghissima rigiocabilità.

heroquest first light intervista doug hopkins

Tra le chicche che rendono particolarmente interessante questo sistema di gioco c’è sicuramente la plancia a due facce, che movimenterà parecchio le missioni, ma soprattutto la miniatura di un drago. Che scegliate di cimentarvi con la pittura o la teniate al naturale, i giocatori saranno sicuramente impressionati quando farà il suo debutto sul tavolo.

Ci sono tante cose di cui parlare con Doug Hopkins, lead designer di HeroQuest

Ora che siamo tutti allineati, veniamo al dunque. La nostra intervista con Doug Hopkins, lead designer di HeroQuest, ha avuto il sapore di una chiacchierata tra amici. Tra ricordi delle avventure nei giochi di ruolo e rivelazioni su come funzioni lo sviluppo di un titolo come questo, c’è molto da scoprire. Non indugiamo oltre e buona lettura!

Cosa rappresenta HeroQuest per te?

È una domanda complessa, perché ci sono tante ragioni per cui lo sento vicino a me. Amo tantissimo giocare. Mi piacciono le miniature. Mi appassiona parlare con voci buffe e stare in compagnia dei miei amici. HeroQuest è un modo molto semplice per fare tutto ciò. Chiunque può prendere questo gioco e divertirsi in questo modo.

Che si tratti di mettere le miniature colorate sul tavolo e giocare alle quest precostruite che trovi nella scatola o di appassionarsi alla pittura e dare un tocco artistico personale ai modelli o creare le tue missioni personalizzate con il nostro game system… Credo che il mondo di HeroQuest sia davvero molto accessibile ma al contempo c’è tantissimo spazio per renderlo proprio. E per me questo è parte della magia.

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Non posso rispondere a questa domanda senza citare quanto sia stato bello per me avere la possibilità in questi ultimi quattro anni di lavorare su HeroQuest. E quanto sia fantastico vedere come i fan non abbiano mai perso il loro amore per questo gioco negli ultimi trent’anni, continuando la tradizione. Sono davvero grato di essere parte di questa storia, in un momento in cui probabilmente HeroQuest è più popolare che mai.

Sei cresciuto con il gioco originale?

Quando ero piccolo, giocavo a Dungeons & Dragons. Tutti i miei amici in realtà giocavano a Dungeons & Dragons. Quando è uscito HeroQuest, eravamo quindi su un sistema di gioco che era già più complesso, ma lo abbiamo comprato comunque. Tutti hanno comprato HeroQuest, anche solo per quelle bellissime miniature che poi usavamo in altri giochi.

E poi ovviamente mi appassionava la pittura. Sono sicuro di avere dei modellini dipinti malissimo da qualche parte, direttamente da quegli anni. Ma più in concreto mi sono appassionato a HeroQuest come gioco solo più in là con gli anni.

Mi fa sorridere perché per me è stato l’opposto, io sono entrato nel gioco di ruolo con HeroQuest, a una convention come questa. Avevo 14 anni con gli amici e ci siamo detti “Dai, proviamo questo gioco, sembra divertente“. E poi con gli anni siamo diventati un party di Dungeons & Dragons.

Penso sia la via più convenzionale.

Come ti sei approcciato al rilancio del gioco nel 2021? Quali sono gli step che avete seguito?

Sapevamo che volevamo riportarlo sugli scaffali. Ma dovevamo anche rimanere fedeli al gioco originale. Era molto, molto importante per noi. Perché negli anni è stato molto supportato dai fan e quindi non volevamo fare nulla che alterasse drasticamente il gioco in sé, né le tante creazioni nate dalle community di appassionati.

Allo stesso tempo, doveva essere qualcosa che potesse essere usato dai nuovi giocatori che avremmo portato dentro questo mondo. Abbiamo quindi cercato di fare solo cose che non fossero troppo rivoluzionarie durante il rilancio, ma abbiamo tenuto da parte le idee più grandi per i progetti più personali.

La strategia è questa. Restare fedeli all’originale e dare alle persone che non hanno potuto provare HeroQuest e le sue espansioni, in qualsiasi regione del mondo siano, l’opportunità di averli per la prima volta in una versione che fosse molto fedele all’originale. Ma poi rilasciare anche altre cose nuove che facciano la felicità di tutti.

A questo proposito, oggi avete presentato una nuova espansione di HeroQuest…

Ti fermo subito, perché io non la definirei un’espansione, per me è proprio un nuovo game system. HeroQuest – First Light è un sistema di gioco che ha anche un nuovo quest pack al suo interno. Quindi non serve la versione originale per giocarci. Non vorrei che i lettori pensassero che hanno bisogno di comprare un altro pezzo, possono iniziare direttamente da qui. Scusami se ti ho interrotto.

Non c’è nessun problema, perché la mia domanda era proprio su questo. In molti che ci leggono probabilmente non erano in sala quando avete presentato HeroQuest – First Light, per cui posso chiederti di spiegare in cosa consiste questo progetto?

Mi ci sono tuffato in anticipo e avevo già iniziato a farlo. (ride) Dunque, First Light è un nuovo approccio al sistema di gioco HeroQuest. Ha già tutto al suo interno, le stesse cose che aveva il game system originale, con l’eccezione delle quest, che sono diverse. I pezzi però sono gli stessi, sebbene potrebbero essere in un formato diverso da com’erano inizialmente.

Abbiamo quindi una serie di segnalini verticali in cartone, molto ben realizzati e a colori su entrambi i lati, al posto di alcuni modellini. Però abbiamo anche i quattro eroi con nuove miniature e ovviamente abbiamo un drago con tutte delle statistiche nuove.

Insomma, ci sono tutta una serie di novità e ovviamente abbiamo anche dieci nuove quest. Abbiamo lavorato con Steven Baker che ha curato il Libro delle Imprese originale. E abbiamo una plancia a due facce, per la prima volta, che ha la versione originale su un lato. Quindi come dicevo con First Light puoi andare nella Rocca di Kellar, puoi andare nelle Giungle di Delthrak, perché hai tutto ciò che ti serve. Ma sull’altro lato hai la mappa di una caverna sotterranea, che è parte delle quest di First Light, ma è anche utilissima per creare imprese personalizzate.

C’è anche un nuovo schermo per il Master, con un artwork un po’ diverso. I dadi sono un po’ cambiati, ho scelto un colore più vicino agli scheletri per quelli bianchi. Quindi invece di un bianco molto forte e vibrante è qualcosa più vicino alla tonalità delle ossa.

Insomma, se sei già un fan di HeroQuest ci troverai tutta una serie di cose che renderanno interessante First Light. Se invece non lo sei e vorresti diventarlo, questa è una via davvero accessibile per iniziare il tuo viaggio in questo gioco. “Unisciti a noi nel mondo di Hero Quest!”.

Vieni! Vogliamo giocare con te!“. E parlando proprio di nuovi prodotti nella linea HeroQuest, come funziona? Da dove iniziate quando realizzate un’espansione o un progetto più elaborato come questo? Qual è la scintilla che vi fa dire “Andiamo in questa direzione“?

Abbiamo un gran numero di partner, per esempio Hasbro. Da loro possono arrivare alcune indicazioni, come fare un rilancio di un pack di HeroQuest o un’espansione completamente nuova. È un po’ questa la cornice, che parte con un input dai nostri product manager. E ci piace questo approccio alla linea.

Ma penso che quello che vuoi davvero sapere è da dove si parte, una volta che mi viene affidata una nuova espansione? E di solito ci guardiamo intorno e chi domandiamo cosa i fan di HeroQuest ci stanno chiedendo di fare. Magari non lo fanno direttamente, ma ne stanno semplicemente parlando sui social. Regalano dei suggerimenti, dicendoci cose che fanno al tavolo perché le trovano divertenti. E quella è una pillola di saggezza, da cui possiamo estrarre l’intuizione e andare avanti. Magari ci sono abbastanza persone che lo vogliono da spingerci a realizzare qualcosa.

Oppure ancora può essere che vediamo uno spazio vuoto. Penso a Le Giungle di Delthrak: l’ambiente della giungla è molto divertente e molto classico, da sword and sorcery. Ci siamo resi conto che non era ancora stato fatto, per cui abbiamo voluto farne la nostra versione.

Io poi di solito ho degli obiettivi di design. Per esempio, sempre per Le Giungle di Delthrak, la gente continuava a chiedere abilità e livelli per il loro Barbaro Nano. A me piace molto come personaggio, perché chiunque può giocarlo, è perfetto per il nostro gioco. E forse con un ambiente come la giungla posso provare a farne una versione un po’ diversa e accontentare quei giocatori.

Un’ultima domanda: sei ovviamente un giocatore di ruolo, la passione è evidente…

No, ma va, cosa te lo fa pensare? (ride)

Beh, praticamente me lo hai detto tu nella prima risposta! (ride) Ma tornando a noi, voglio sapere qual è il tuo personaggio tipico? Non necessariamente il tuo preferito, ma quell’archetipo che quando provi un nuovo gioco è il primo che scegli, quando non vuoi fare qualcosa di diverso dal solito.

Quanto tempo abbiamo per questa intervista? (ride) No, comunque, mi piace parlare moltissimo, per cui mi piacciono i bardi. Hanno un carisma alto e permettono di fare molto roleplay e quando devo fare un tiro di dado sono piuttosto sicuro che non dovrò togliere punti dal risultato.

Se posso fare il Nerd [ovviamente sì! ndr] però direi che mi piace molto costruire quelli che nel gergo si chiamano gish, ovvero un mix di lottatore e incantatore/chierico. Mi piace l’idea di schiacciare le cose insieme, per ottenere quello con cui alla fine voglio lottare. E poi ho un debole per i personaggi come i warlord, che danno agli altri il potere per fare cose fantastiche. Mi piace molto giocare di supporto.

E con questa, si chiude la nostra intervista con il lead designer di HeroQuest, Doug Hopkins. Speriamo che vi abbia fatto venire tanta voglia di lanciare dadi e tuffarvi in un mondo fantasy. Se siete curiosi di saperne di più, potete correre sul sito ufficiale di HeroQuest e buona avventura!

Hasbro Gaming HeroQuest, gioco da tavolo Avalon Hill, con miniature, dungeon crawler stile fantasy, per età dai 14 anni in su, numero di giocatori: da 2 a 5
  • Avventura coinvolgente: il gioco da tavolo HeroQuest di Avalon Hill è un gioco di avventura fantasy stile dungeon crawler in cui i giocatori devono lavorare insieme per combattere mostri terrificanti e completare missioni epiche
  • Eroi mitici: il Regno ha bisogno di campioni per sfidare le forze malvagie dello stregone del Terrore Zargon. Quattro eroi – il Barbaro, il Nano, l'Elfo e il Mago – hanno risposto alla chiamata
  • Artwork sorprendente: le carte e i libretti di HeroQuest presentano delle illustrazioni incredibili, per trasportare l'immaginazione dei giocatori in un mondo fantastico pieno di mostri orribili, trappole mortali e altro ancora
  • Oltre 65 miniature dettagliate: questo gioco da tavolo di stampo semi-cooperativo include miniature altamente dettagliate su basi da 25 mm e modelli di mobili ad alta precisione per un'esperienza di gioco coinvolgente
  • Possibilità di gioco illimitate: questo gioco da tavolo HeroQuest è per 2-5 giocatori, dai 14 anni in su. Il gioco viene fornito con 14 missioni, ma i giocatori possono anche creare le proprie trame e costruire le proprie missioni

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