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Cosa rende speciali i film dei Guardiani della Galassia?

Lo ha spiegato implicitamente il cast durante la conferenza stampa, oltre le parole

Oggi arriva nelle sale cinematografiche italiane il terzo film dedicato ai Guardiani della Galassia. Un team che è passato dall’essere completamente sconosciuto, se non ai lettori dei fumetti Marvel più accaniti, a uno dei più amati di tutto il franchise. E la chiave di tutto sta nelle persone che gli hanno dato vita, davanti e dietro la telecamera. Questo aspetto è venuto fuori in maniera evidentissima durante la conferenza stampa globale della pellicola.

I film dei Guardiani della Galassia nascono dal cuore

Fin dal primo istante abbiamo capito che sarebbe stata una conferenza speciale, da quando abbiamo visto che a moderare l’incontro sarebbe stato Nathan Fillion, attore feticcio e vecchio amico di James Gunn, nonché uno degli interpreti della nuova pellicola. Già alla sua introduzione tra le file dei relatori si diffondevano le risate, una costante di tutto l’incontro.

Come ad esempio quando Chukwudi Iwuji ha raccontato del processo con cui James Gunn l’ha proposto e poi scelto come interprete dell’Alto Evoluzionario, il villain di Guardiani Della Galassia Vol.3. I due non riuscivano a mettersi d’accordo sulla timeline con cui sono avvenuti i vari step, dando vita a un divertentissimo “scontro”, riaccesosi a più e più riprese.

Ed è la testimonianza più reale – al di là delle dichiarazioni – di come potesse essere l’atmosfera sul set di un film dei Guardiani della Galassia. Talmente straordinaria e coesa, anche nei momenti più impegnativi che non sono sicuramente mancati, che addirittura Maria Bakalova, voce e interprete di Cosmo, presenziava costantemente, anche quando non era coinvolta direttamente, come ha raccontato James Gunn.

Le parole di Chris Pratt, protagonista della saga nei panni di Star-Lord, sono particolarmente significative. Interrogato sulla possibilità di fare un nuovo film con James Gunn, l’attore ha spiegato che ci sono film dove la vita sul set è pesante e poco divertente, ma tieni duro in vista di un prodotto finale eccezionale. E lui sarebbe anche disposto a fare questo tipo di esperienza, ma per fortuna con James Gunn entrambi gli aspetti sono stati straordinari: “Sia il viaggio che la destinazione sono stati bellissimi“.

E tutto questo si riflette nell’amore per i personaggi

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Photo courtesy of Marvel Studios. © 2023 MARVEL.

Come ha raccontato Sean Gunn, ovvero Kraglin nei film dei Guardiani della Galassia, esiste un parallelo tra il percorso dei propri personaggi e sé stessi. Proprio come il Ravager si è piano piano fatto strada nel cuore dei Guardiani, fino a diventarne un membro, allo stesso modo è stato per l’attore, che si è sentito giorno dopo giorno, film dopo film, sempre più parte di questa famiglia.

Ecco, proprio “famiglia” è uno dei termini che più è tornato nel corso dell’incontro. Perché i vari interpreti hanno spesso ribadito come, al di là del puro divertimento, si sia formato un legame fortissimo tra i membri del cast. E questo si è poi riflesso direttamente nei personaggi, a cui ciascuno di loro si sente oggi eccezionalmente attaccato.

Questo vale ad esempio per Karen Gillan che vede con una profondità diversa la sua Nebula. E parlando di famiglia, tramite questo personaggio ha imparato – da figlia unica – cosa significa avere una sorella. Lo stesso affetto per il suo alter ego ha dimostrato Pom Klementieff ovvero Mantis, che l’ha aiutata a sviluppare la propria empatia e lasciare libero il proprio lato più weird.

E questo amore per i personaggi e per tutti i film dei Guardiani della Galassia è arrivato anche al Presidente dei Marvel Studios Kevin Feige. Proprio lui ha spiegato come questo franchise fosse importantissimo, perché il primo slegato dagli Avengers e uno dei primi ad andare oltre il semplice “film di supereroi”. “È qualcosa di unico nel pantheon del MCU e ne sono fiero” ha dichiarato, aggiungendo poi una menzione speciale agli assenti Zoe Saldana, Bradley Cooper, Vin Diesel e Dave Bautista, che ha definito uno dei migliori attori mai passati dal franchise.

Ma la migliore storia sui film dei Guardiani della Galassia è legata a una borsa

guardiani della galassia film mantis peter quill nebula conferenza stampa
Photo courtesy of Marvel Studios. © 2023 MARVEL.

James Gunn ha chiarito subito quanto sia dolceamara questa release, perché significa dire addio a questi personaggi, che gli mancheranno tantissimo. Certo, rivedrà gli attori che ormai sono suoi amici, ma non potrà più parlare con i suoi Guardiani della Galassia. Ed è un sentimento condiviso, che in tanti hanno sostenuto durante il corso della conferenza.

Ma in chiusura è stato proprio il regista e autore a raccontare una storia che riassume bene sia l’atmosfera tra il cast che questo momento così particolare. Tutto parte da una borsa, particolarmente bella, che Pom Klementieff ha portato con sé nel press tour. Durante un viaggio, poco prima che l’aereo partisse, Chris Pratt ha appoggiato il caffè in bilico su un bracciolo. Proprio vicino alla borsa. Naturalmente al decollo, il caffè si è rovesciato e l’ha presa in pieno.

Passa qualche minuto e improvvisamente Pom Klementieff scoppia a piangere. E proprio mentre James Gunn lancia uno sguardo da “L’hai fatta grossa questa volta” a Chris Pratt, l’attrice si lascia andare a un “Sono tristissima, perché sento che qualcosa sta finendo“. Ed è forse il modo migliore per raccontare cosa siano stati i film dei Guardiani della Galassia.

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Mattia Chiappani

Ama il cinema in ogni sua forma e cova in segreto il sogno di vincere un Premio Oscar per la Miglior Sceneggiatura. Nel frattempo assaggia ogni pietanza disponibile sulla grande tavolata dell'intrattenimento dalle serie TV ai fumetti, passando per musica e libri. Un riflesso condizionato lo porta a scattare un selfie ogni volta che ha una fotocamera per le mani. Gli scienziati stanno ancora cercando una spiegazione a questo fenomeno.

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