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Hanabi: c’è molto più di quello che vedi | Recensione

Hanabi è un gioco collaborativo in cui solo gli altri vedono le carte che tieni in mano!

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Esistono giochi da tavolo all’apparenza semplici e banali: poche regole, riassumibili in una manciata di righe. Ma che sanno sorprendere per una meccanica particolare oppure per la loro profondità di strategia. Hanabi è uno splendido splendido di come un semplice mazzo di carte possa dare molte soddisfazioni anche ai più avvezzi gamer. Un gioco collaborativo dove i giocatori devono cercare di realizzare i migliori fuochi d’artificio (hanabi in giapponese), per ottenere il punteggio più alto possibile. Questo gioco di Antoine Bauza, è da 2 a 5 giocatori, è distribuito in Italia da Holiphante.

Per accumulare punti si utilizza il mazzo di carte contenuto nella confezione: 60 carte suddivise in 5 differenti colori. Per ogni colore ci sono carte numerate da 1 a 5. I giocatori possono fare un’azione per turno, e devono riuscire a realizzare una pila di ogni colore, posizionando le carte in ordine numerico.

Regole di Hanabi

Fin qui sembra tutto facile, ma manca ancora il dettaglio fondamentale: le carte della propria mano vanno tenute al contrario. Quindi gli altri giocatori vedranno quali carte possiedi, mentre tu ne vedrai solo il dorso.
Per fare in modo che le carte vengano giocate in modo corretto, i giocatori hanno a disposizione 9 segnalini indizio. Possono spenderli nel proprio turno per dare un suggerimento a un compagno. Il suggerimento dato può essere relativo al numero sulle carte oppure sul loro colore. Ad esempio “questa carta è blu” oppure “questa carta è un 1”. Inoltre, quando si indica colore o numero, vanno indicate tutte le carte che il giocatore possiede di quel colore o con quel numero. Se voglio indicare a un giocatore una specifica carta blu tra le tre che ha in mano, dovrò indicare tutte e tre le carte. Per recuperare un segnalino indizio, il giocatore di turno può usare il turno per scartare una carta dalla propria mano.
Ogni volta che un giocatore gioca una carta che non può essere impilata correttamente, per esempio gioca un 4 giallo ma la pila di quel colore arriva soltanto al 2, i giocatori prendono un segnalino errore. Una volta accumulati tre di questi segnalini, la partita è persa.
Ogni volta che un giocatore scarta o gioca una carta deve immediatamente pescarne una nuova dal mazzo. Quando il mazzo si esaurisce parte l’ultimo turno, terminato il quale si contano i punti realizzati sommando i valori delle ultime carte giocate per ciascun colore.
Per aggiungere difficoltà, il mazzo contiene anche un set di carte multicolor: una variante per esperti.
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Conclusioni

Hanabi stimola la complicità tra i giocatori. Quando un giocatore ti da un indizio, ti sorge la domanda “perché mi ha detto questo?”. Devo giocare questa carta o scartarla? In certi casi sembrerà ovvia la scelta: se è stato giocato l’1 di ogni colore, indicare a un compagno che ha in mano un 1 vuol dire “scartalo”. Ma in altre situazioni non sarà così scontato.
Con solo un’azione per turno, talvolta il giocatore dovrà scartare alla cieca una carta, per guadagnare un segnalino indizio. Oppure arriverà al proprio turno zenza sapere nulla delle proprie carte.
Hanabi varia molto anche in base al numero dei giocatori. In 5 spesso i segnalini indizio finiscono velocemente, e le informazioni ricevute saranno frammentarie o incomplete. Ad esempio: so di avere tre carte rosse in mano, ma non so che numero hanno. In 2 diventa un veloce botta e risposta, che alterna turni di soli indizi a turni in cui una dopo l’altra vengono giocate metà delle carte della propria mano.
Ovviamente più partite si giocano con le stesse persone e più sarà facile intuire il fine delle loro mosse e dei loro indizi, ma non è necessariamente un limite.
Il gioco è tascabile, e nella confezione ci sono le carte, i 9 segnalini indizio ed i 3 segnalini errore, oltre alle regole. La durata di una partita è circa di mezz’ora. Perfetto per essere trasportato in viaggio.
Stiamo parlando di un gioco appassionante, semplice e veloce ma che nasconde una profondità che non lo rendono banale. Un connubio importante, che ha portato Hanabi a vincere lo Spiel des Jahres nel 2013, di fatto il più alto riconoscimento mondiale che un gioco da tavolo può ricevere. A riprova della bontà di questo gioco, negli anni ne sono state realizzate diverse edizioni compresa una che utilizza tessere simili a quelle del domino al posto delle carte.

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Alessio Riccardi

Amante di giochi da tavolo, giocatore di Magic della prima ora, divoratore compulsivo di mostre. Se c'è un gioco da tavolo nelle sue vicinanze, probabilmente vi inviterà a fare una partita insieme!

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