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Halloween: il ritorno di Michael Myers

Michael Myers torna a colpire in questo nuovo secondo capitolo della saga di Halloween. Com'è andata? Vediamolo insieme...

Quella di Halloween è probabilmente una delle saghe horror dalla vita più tormentata, quasi quanto quella dei suoi personaggi, a partire da Michael Myers ovviamente. Iniziata con il primo, leggendario capitolo del 1978, si è sviluppata nel tempo attraverso differenti timeline a causa dei tanti diversi reboot e remake.

Dal secondo capitolo del 1981 si dipanano infatti due strade principali parallele, una formata da Halloween 4 – Il ritorno di Michael Myers e i suoi seguiti e l’altra da Halloween – 20 anni dopo e il suo sequel. A questi si affiancano i due film diretti da Rob Zombie tra il 2007 e il 2009, che cercano di ricostruire la saga da zero, partendo da un remake del primissimo episodio.

Storia completamente diversa per Halloween III – Il signore della notte (l’unico senza Michael Myers). Questo film avrebbe dovuto rendere la saga un’antologia di racconti horror e per questo motivo è completamente slegato da tutti gli altri. Tuttavia il progetto antologico è saltato e la serie è proseguita con Michael Myers al centro.

Tutto chiaro? Non importa, tanto il nuovo Halloween, nelle sale da oggi, prende un’altra strada ancora, diversa da tutte quelle elencate qui sopra. Il film infatti si presenta come un sequel diretto del primissimo capitolo, diretto da John Carpenter nel 1978. Tutto quanto avvenuto nelle pellicole successive viene lasciato da parte per cercare di tornare alle origini semplici della saga.

Un’inchiesta che riporta a galla vecchi ricordi

Halloween Michael Myers 2018 Horror Remake

Le vicende del film sono messe in moto da due giornalisti d’inchiesta, che stanno realizzando un podcast proprio sul caso di Michael Myers, a quarant’anni di distanza. Per questo vanno a trovare l’assassino nell’ospedale psichiatrico dove si trova e che lascerà a breve per essere portato in un carcere di massima sicurezza.

Sempre tramite i due reporter ritroviamo Laurie Strode, la protagonista del primo film, nuovamente interpretata da Jamie Lee Curtis. Gli eventi di quella notte l’hanno segnata profondamente, rendendola paranoica e agorafobica, ma soprattutto profondamente ossessionata dal suo aggressore Michael Myers.

Quello che succede da qui è piuttosto ovvio. Michael Myers riuscirà a liberarsi dalla custodia e a tornare nei suoi “panni” per poi lanciarsi in una lunga serie di omicidi, ovviamente tutti (o quasi) nella notte di Halloween, esattamente come quattro decenni prima.

Una trama quindi che è decisamente lineare, al netto di qualche colpo di scena minore. Sembra quasi poco più di un pretesto per riportare al cinema la figura di Michael Myers, senza offrire spunti particolari. Non è necessariamente un problema questo: un film di questo genere non ha bisogno di trame particolarmente articolate per risultare comunque un buon prodotto.

Certo, sono molto più difficili da digerire alcune decisioni che coinvolgono cliché abusati e situazioni già viste innumerevoli volte. Altrettanto poco giustificabili sono alcune virate improvvise nel comportamento dei personaggi che appaiono forzate e che spesso sono quasi fini a sé stesse. E ancora, sono presenti piccole ingenuità che attentano seriamente alla sospensione dell’incredulità dello spettatore.

Il ritorno di Michael Myers

Halloween Michael Myers 2018 Horror Remake

Quello che però è molto godibile d’altro canto del film sono i personaggi, in particolare i due principali. Il rapporto tra Laurie e Michael viene affrontato da un angolo interessante, proponendoli quasi come due facce della stessa medaglia. Vedere Jamie Lee Curtis invecchiata, traumatizzata ma tosta come non mai è davvero affascinante. E poi c’è lui: Michael Myers.

L’unica cosa che non si poteva assolutamente sbagliare era ovviamente il serial killer protagonista della saga e per fortuna non è successo. Inquietante, sfuggente e assolutamente inarrestabile. Michael Myers è un assassino spietato, che non recita filastrocche, non prepara trappole, non ti chiede qual è il tuo film horror preferito. L’unica cosa che da è uccidere, in maniera pura e semplice, senza girarci troppo intorno.

La cruda efferatezza con cui compie i suoi omicidi, la freddezza con cui raccoglie le armi, la sua capacità di scomparire nel nulla e spuntare all’improvviso lo rendono affascinante e terrificante al tempo stesso. Il film riesce davvero a dare l’impressione che sia una forza impossibile da arrestare nel suo incedere silenzioso.

Conclusioni

Halloween Michael Myers 2018 Horror Remake

Nel complesso quindi, questo Halloween è forse leggermente superiore alla media degli horror moderni e dei vari reboot dei classici che abbiamo visto in questi anni. Al contempo però è ben lontano dai picchi che hanno raggiunto altri titoli recenti. Si tratta comunque di un prodotto accettabile, a patto di chiudere gli occhi sui vari problemi che vi abbiamo descritto e concentrandosi solo sul piacere di rivedere un Michael Myers in grande forma sul grande schermo e risentire le note della leggendaria colonna sonora.

Un rilancio della saga che arranca, ma porta a casa il risultato e gli incassi di questi primi giorni di programmazione all’estero sembrano confermarlo. Chissà che con i seguiti (non ancora annunciati ufficialmente, ma molto probabili) non si riesca a ridare forza a questa serie. Staremo a vedere.

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Mattia Chiappani

Ama il cinema in ogni sua forma e cova in segreto il sogno di vincere un Premio Oscar per la Miglior Sceneggiatura. Nel frattempo assaggia ogni pietanza disponibile sulla grande tavolata dell'intrattenimento dalle serie TV ai fumetti, passando per musica e libri. Un riflesso condizionato lo porta a scattare un selfie ogni volta che ha una fotocamera per le mani. Gli scienziati stanno ancora cercando una spiegazione a questo fenomeno.

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