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Goodwill, romanzo di formazione horror | Recensione

Il prequel di Mercy scritto da Manlio Castagna esplorare la nascita del Male e di Seattle

Prima dell’orrore di Mercy, fumetto dai toni cupi e il fascino da frontiera scritto e disegnato da Mirka Andolfo, c’è una storia tutta da scoprire. Manlio Castagna ha raccontato le origini del male in Goodwill, un romanzo che fa da prequel raccontando il misterioso personaggio del maggiordomo di Mercy quando ancora era un bambino. Intrecciando la sua storia horror con la nascita di Seattle nella seconda metà dell’Ottocento, Castagna ci porta a scoprire le “origini del male“, raccontando la storia da un punto di vista originale. Ecco quello che ne pensiamo di Goodwill, prequel di Mercy, in questa nostra recensione.

La nostra recensione di Goodwill, il romanzo prequel di Mercy

Sette mesi di viaggio sulle spalle, la pioggia che entra nelle ossa. Ma finalmente, nel novembre del 1851, i coloni arrivano a nord della costa Ovest degli Stati Uniti, per fondare quella che diventerà Seattle. Ma il Male alberga già nei boschi che guardano la baia. Tanto che da subito i leader della comunità si trovano a nascondere al resto dei migranti un segreto che si rivelerà terribile.

In questo posto pieno di speranze e pericoli nasce Ambrosius Goodwill. Un bambino che cresce insieme alla città che si sta formando nella baia. Fino quando, a soli quattro anni, sparisce nel bosco. E quando torna, in una giornata di tempesta torrenziale, qualcosa di lui sembra sparito. Non sente il freddo, il sonno, non prova emozioni. E quando diverse tragedie sconvolgono la nascente Seattle, si pensa che sia tutta colpa di quel bambino maledetto. “Ambrosius Goodwill, dicevano le voci, era stato all’inferno ed era tornato portandosi dietro la morte.

Questa storia di frontiera e dell’orrore diventa presto una specie di “romanzo di formazione horror”. Seguiamo diversi personaggi che raccontano la vita della città americana che nasce, cercando di trovare un senso all’orrore che continua a lasciare il segno. Una storia che espande il mondo di Mercy, tanto che se avete nella testa le tavole del fumetto potete immaginarvi ogni scena come un fumetto disegnato dalla vostra mente. Ma anche chi non ha mai letto il fumetto può trovare una sana dose di adrenalina e orrore in queste pagine ben scritte da Manlio Castagna.

goodwill romanzo prequel mercy-min

Se non avete letto Mercy di Mirka Andolfo (recuperatelo!) e temete gli spoiler, vi diamo da subito questo consiglio: chi ama l’horror apprezzerà questo libro e chi ha amato Mercy lo divorerà. Non tutto funziona come vorremmo, ma il ritmo incalzante della narrazione, i personaggi che colorano la storia e il senso di minaccia costante annidato nelle pagine del romanzo valgono una lettura. Proseguendo la lettura, troverete alcuni spoiler minori, che però non lo sono per chi ha già letto Mercy.

SPOILER ALERT: Chi ha già letto i fumetti di Mercy non deve temerli, ma ci saranno alcuni spoiler sul protagonista di questo romanzo

La nascita di una città e di un universo

Nelle primissime pagine di questo romanzo troviamo una baia scossa dalla pioggia, un capanno dei primi coloni. E un cadavere, dalle cui “cavità orbitali affioravano tentacoli irregolari di vegetazione purpurea“. Impossibile non immaginarvi le viscerali immagini disegnate da Mirka Andolfo in Mercy. Manlio Castagna sfrutta le immagini orripilanti del fumetto fin dai primissimi capitoli, senza nascondere il fatto che molti dei lettori sapranno già molto della storia che stanno per leggere.

Durante tutto il romanzo, l’autore non ha paura di anticiparci avvenimenti futuri, con frasi del tipo “X non poteva sapere che sarebbe stata l’ultima volta che avrebbe visto Y”. Perché anzi il senso di angoscia nel sapere cosa sta per accadere, accresce molto il senso di terrore che attraversa ogni pagina del romanzo. Se anche il lettore che non ha mai letto Mercy potrà godersi la storia, Goodwill espande un universo già vivido e pieno di personaggi interessanti. Raccontandone il più misterioso.

Castagna fa però un’operazione impossibile da attuare in maniera soddisfacente in un fumetto. Inserisce questa storia in un contesto storico dai confini precisi. La nascita di Seattle, i conflitti con i Nativi, la comunità che si forma attorno a un nucleo centrale di famiglie. Sono tutti dettagli che contribuiscono a collegare l’universo narrativo con il nostro mondo, facendoci credere che i terribili Sconosciuti creati dall’immaginazione di Andolfo siano intessuti nelle origini degli Stati Uniti.

Senza perdersi in tangenti verbose, ma squarciando la tela della trama con qualche breve nota sulle origini di Seattle e sulla vita di frontiera, crea un clima cupo, da cui non potrete scappare nemmeno con il cavallo più veloce del West. Sentirete la pioggia, sentirete il pericolo. Che ha un nome preciso: Goodwill.

Recensione di Goodwill: un romanzo di formazione horror

Chi ha letto i fumetti, sa bene che Ambrosius Goodwill non resterà un bambino spensierato a lungo. Questa consapevolezza, con cui Castagna gioca molto, rende ogni pagina che porta all’ingresso del piccolo ‘Brosi’ nel bosco carica da angoscia. Tratterrete il fiato.

Ma una volta svelata la sua nuova natura, il libro prende una nuova direzione. Se l’orrore continua con attacchi sempre più efferati, distruggendo famiglie e seminando terrore nella città, il protagonista affascina anche per un altro motivo. Goodwill non conosce le emozioni, non sa cosa sono i legami sociali. È del tutto ignaro dell’effetto che le persone hanno sul cuore delle altre persone. Ma qualcosa nel corpo del piccolo Brosi fa provare all’immortale Sconosciuto un’ombra di sentimento.

goodwill recensione libro prequel di mercy-min

Questa tensione crea un personaggio a metà fra un mostro lovecraftiano e Pinocchio, per quanto assurdo possa sembrare. Capace di atti che noi vediamo per terribili, ma che lui non riesce a comprendere. Una dicotomia davvero affascinante, che rende interessante tutto il libro. Tanto che l’unico punto su cui abbiamo da ridere in questa recensione di Goodwill riguarda proprio l’unico momento in cui Castagna contraddice questo equilibrio che ha creato.

In una scena cruenta, lo Sconosciuto pronuncia parole cariche d’odio e razzismo verso una sua vittima. Quando invece aveva attaccato tutte le altre con una calma glaciale e proprio per questo terribile. Invece in questa singola scena sembra che lo Sconosciuto abbia appreso l’odio che strisciava in quell’America post Guerra Civile. O forse erano i ricordi razzisti del piccolo Brosi? Ci è sembrata fuori tono. Ma se un capitolo di un paio di pagine è l’unica nota fuori tono di un intero romanzo, è un libro che vale la pena leggere.

Una trama dal ritmo serrato

A differenza dei tre volumi a fumetti di Mercy, il romanzo di Manlio Castagna manca del mistero di scoprire tutti i segreti di quel mondo di frontiera. Anche qui ci sono personaggi misteriosi, come lo sciamano Keme e la nutrice Albina, che hanno una storia e mondo da raccontare. Ma il fatto che chi ha letto i fumetti sa già chi sia Goodwill e che tornerà diversi decenni dopo, avrebbe potuto rischiare di impantanare la storia.

Fortunatamente Manlio Castagna ha congegnato una trama fatta di diversi episodi, tenuti insieme dalla scoperta del mondo degli umani da parte di Goodwill e dalle indagini mistiche di Doc e Keme. Questo fa sì che da un lato la trama sia coesa, ma che ci siano sempre una nuova ‘avventura horror’ che ci costringa a girare freneticamente le pagine. Durante la lettura per questa recensione di Goodwill, ogni volta in cui pensavamo che la storia rallentasse, arrivava un personaggio interessante oppure accadeva un evento inaspettato. Il risultato: non riuscivamo ad appoggiarlo sul comodino.

Questo si unisce a una scrittura fatta di punti fermi per scandire frasi concise, ma che trova spazio in questa sintesi per descriverci le scene in maniera vivida. Gli aggettivi in altri romanzi finiscono spesso per appesantire le frasi. Ma in qualche modo Castagna riesce a implementare le note di colore in uno stile snello ma descrittivo.

Pur con il limite di ogni prequel, costretto per sua natura a riportare la storia a un reset, Goodwill finisce per intrattenere e raccontare una storia con tanti spunti interessanti. E apre anche abbastanza il ventaglio delle possibilità per lasciare spazio ad altre storie, espandendo l’universo di Mercy alla grande. Divertente, angoscioso, vivido. E inoltre conciso e dal ritmo serrato. Il tipo di romanzo horror che vorremmo leggere più spesso.

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Goodwill
  • Castagna, Manlio (Autore)

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Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, Nerd da prima che andasse di moda.

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