A poco meno di un mese dall’uscita, arriva il trailer ufficiale di Goodbye Julia, film diretto di Mohamed Kordofani. La pellicola ha ricevuto il premio per la Migliore Sceneggiatura ai Critics Awards for Arab Films 2024, diventando uno dei film più importanti del cinema sudanese contemporaneo.
Il trailer di Goodbye Julia
Goodbye Julia, diretto da Mohamed Kordofani, è un film che affronta i conflitti etnici e le tensioni religiose tra Sudan e Sud Sudan, riflettendo sulla complessità delle relazioni sociali e politiche nel Paese. La pellicola si concentra su due protagoniste femminili, Mouna e Julia, che rappresentano le diverse fazioni e culture coinvolte.
Mouna, una donna musulmana di Khartoum, si ritrova a vivere un dramma personale quando, guidando, investe accidentalmente un bambino sudsudanese. In preda al panico, fugge senza prestare soccorso. L’incidente scatena una serie di eventi che culminano nell’uccisione del padre del ragazzo da parte del marito di Mouna. La vicenda viene nascosta alle autorità, lasciando la protagonista con un profondo senso di colpa.
Per espiare la sua colpa, Mouna decide di assumere Julia, la vedova della vittima, come domestica. Senza rivelarle la verità, cerca di sostenere economicamente lei e il figlio Daniel. Questa relazione, carica di non detti e di tensioni, si sviluppa sullo sfondo della crisi politica e sociale che ha condotto alla secessione del Sud Sudan nel 2011.
Goodbye Julia arriverà al cinema il 24 ottobre 2024, distribuito da Satine Film.
Tematiche principali e contesto storico
Il film mette in luce temi universali come il razzismo, il senso di colpa e la redenzione. Attraverso la storia di Mouna e Julia, Kordofani esplora il razzismo radicato tra il Nord arabo-musulmano e il Sud cristiano-animista, che ha spinto il Sud Sudan alla secessione con un voto quasi unanime del 99%. L’amicizia forzata tra le due donne diventa una metafora del tentativo di riconciliazione nazionale e personale, sottolineando l’importanza della solidarietà femminile in un contesto patriarcale.
Ambientato nel periodo tra il 2005 e il 2011, Goodbye Julia si inserisce nel contesto storico della Seconda guerra civile sudanese e dei successivi disordini che hanno portato all’indipendenza del Sud Sudan. Il regista documenta con precisione la divisione del Paese, partendo dalla morte del leader sudsudanese John Garang in un incidente aereo, fino agli scontri che hanno preceduto il referendum di indipendenza.
Kordofani descrive un Sudan lacerato da divisioni etniche e religiose, offrendo uno sguardo critico anche alla politica del Nord. L’opera diventa così un atto di denuncia verso le discriminazioni e i conflitti di potere che continuano a caratterizzare il Sudan e il Sud Sudan.
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