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Gli ultimi giorni di Tolomeo Grey, la miniserie con Samuel L. Jackson | Recensione

Un viaggio emozionante nella memoria di un uomo che non ricorda più

Su Apple TV+ arriva Gli ultimi giorni di Tolomeo Grey, una miniserie piena di emozioni e stile con Samuel L Jackson protagonista che abbiamo guardato in anteprima per questa recensione. Una storia fatta di ricordi dolorosi e felici, che si mischiano alla realtà quotidiana di Tolomeo, la cui memoria si sta sfaldando. Un dramma, un noir atipico, un racconto storico e ancora di più. Ecco cosa ne pensiamo di questa miniserie in sei episodi: trovate i primi due oggi e i prossimi ogni venerdì.

La nostra recensione de Gli Ultimi Giorni di Tolomeo Grey

La memoria di Tolomeo Grey è a pezzi. Non ricorda giornate intere, non ricorda le poche persone che riempiono la sua vita solitaria. Se non per Reggie, il suo fidato custode legale che si prende cura di lui, provando ad arginare la solitudine confusa in cui la sua demenza lo sta portando. Se non fosse per lui, le uniche persone che vedrebbe sono quelle dei suoi ricordi, che compaiono nella sua vita, confondendolo ancora di più.

Ma Reggie, interpretato da Omar Benson Miller, non potrà più prendersi cura di lui. Dovrà farlo Robyn, un’adolescente orfana interpretata brillantemente da Dominique Fishback. I due scoprono che c’è un modo (piuttosto fantascientifico) per ripristinare la sua memoria confusa, anche se solo per qualche tempo. Ma le verità che emergeranno sconvolgeranno il passato, il presente e il futuro di Tolomeo e della giovane Robyn.

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Credit: Apple TV+

Una storia forte, con interpretazioni incredibili

Basato sul romanzo scritto da Walter Mosley, che cura anche la sceneggiatura della miniserie, Gli Ultimi Giorni di Tolomeo Grey racconta una storia potente. Tolomeo Grey ha novantatré anni e una demenza debilitante. E l’interpretazione di Samuel L. Jackson, soprattutto nella prima puntata, non nasconde quanto sia doloroso accorgersi che la propria coscienza sta svanendo, ma non poter fare nulla per impedirlo.

La sceneggiatura attenta e un montaggio realizzato ad arte ci rendono spaesati quando Tolomeo, facendoci immedesimare pienamente nella sua vita complicata. Ma Samuel L. Jackson fa in modo che da subito il personaggio non ci sembri solamente ‘pietoso’. Mentre Reggie lo scorrazza in giro dispensa battute e mostra un carisma che ci fa innamorare del personaggio in poche scene. Nonostante soprattutto la prima puntata sia quasi fisicamente dolorosa, con Tolomeo che si dispera perché incapace di superare anche sfide semplici e quotidiane, la miniserie procede velocemente, coinvolgendoci appieno.

L’arrivo di Robyn aumenta ancora di più il fascino della miniserie. Anche Dominique Fishback riesce a strapparci il cuore quando serve e farci sorridere con gusto. La dinamica fra i due rende quasi superflua la trama: li seguiremmo al supermercato mentre fanno la spesa o in attesa dell’autobus. E il resto del cast (Walton Goggins, Marsha Stephanie Blake, Damon Gupton, Cynthia Kaye McWilliams e Omar Benson Miller) costruiscono un mondo realistico e affascinante, anche con poco.

Con un dialogo meno ‘naturale’ e interpreti di minor carisma, la storia di Walter Mosley rischierebbe a tratti di essere troppo intensa. Invece le puntate da circa 50 minuti riescono a volare, pur prendendosi molto tempo per far evolvere la trama con grande calma.

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Credit: Apple TV+

Gli ultimi giorni di Tolomeo Grey, i misteri del passato e del presente

Walter Mosly ha ottenuto un successo enorme con la serie di libri di Easy Rawlins, un detective degli anni ’40 e ’50 che risolve misteri. Ma ha scritto romanzi gialli e noir con diversi protagonisti, libri di fantascienza e molto altro. Questa storia prende tutta questa tavolozza di fiction per colorare una storia unica. Troverete note della serie storica, un pizzico di mistero giallo, qualche goccia di dramma familiare e critica sociale.

Il quadro che nasce da questo mix di generi e sensibilità risulta tremendamente dinamico, anche perché molto spesso vi troverete nel mezzo di una scena a dipanare le relazioni tra i personaggi per orientarvi. Un po’ come fa il protagonista.

Lo stile, però, è quello del ‘dramma di qualità‘ cui la TV americana in questi anni ci sta sempre più abituando. Dando respiro a ogni scena. Con la maggior parte delle scene composta da due personaggi (di cui uno di solito è Jackson) che discutono e mettono in mostra l’originalità del dialogo e le splendide interpretazioni. Jackson dimostra tutto il suo talento e la propria esperienza, facendo emergere anche gli altri interpreti.

La grande recitazione da sola rischierebbe di perdere ritmo e stancare. La trama da sola sembrerebbe spezzettata e poco focalizzata se le interpretazioni non cucissero ogni emozionante momento con il successivo. Il risultato non è una serie perfetta: ci sono momenti in cui procede più in fretta di quanto vorremmo e altri che si impantana. Ma l’obiettivo di una storia è emozionare, e Gli Ultimi Giorni di Tolomeo Grey riesce a farlo appieno.

Usando un’impalcatura liberamente noir, con il mistero presente e quello sul passato del protagonista al centro, questa miniserie riesce a prenderci e costringersi a guardare ogni secondo. E una volta conquistata la nostra attenzione, ci affascina ed emoziona con solo la buona TV sa fare. Se questa recensione vi ha convinto, trovate il tempo per guardare Gli Ultimi Giorni di Tolomeo Grey, vale la pena farlo. Anche se la scritta “con Samuel L. Jackson” dovrebbe bastare da sola a convincervi.

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Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, Nerd da prima che andasse di moda.

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