Giornata Internazionale della Donna

L'8 marzo non è, come credono in molti, la festa della donna. L'8 marzo è, invece, la Giornata Internazionale della Donna, e la differenza non è sottile: il motivo per cui c'è bisogno di una giornata dedicata alla condizione della donna nel mondo è precisamente che non c'è nulla da festeggiare.

L'8 marzo dev'essere invece un'occasione per riflettere sulla totale inadeguatezza della totalità delle società di ogni parte del mondo ad affrontare il problema della mancanza di uguaglianza dell'uomo e della donna, e non per far festa: ecco perchè abbiamo deciso di proporre questo articolo oggi e non l'8.

Talvolta questa mancanza di uguaglianza è esplicita, si ritrova nero su bianco sui libri di legge. Molto più spesso, però, lo svantaggio di essere una donna emerge in maniera più subdola, più nascosta, anche se decisamente non meno concreta. Meno opportunità di lavoro, minore retribuzione a parità di lavoro svolto, maggiore difficoltà a farsi riconoscere quei diritti, come la maternità, teoricamente previsti dalla legge ma praticamente mai applicati.

Abbiamo citato di proposito esclusivamente problematiche concrete, senza aprire il vaso di Pandora dell'arretratezza culturale che porta ad una misoginia diffusissima e talmente radicata che spesso non la si riconosce nemmeno come tale, per meglio onorare la battaglia per le pari opportunità, che dovrebbe essere tutt'altro che femminista, bensì semplicemente una questione di civiltà. Chi vuole pensare che le donne sono meglio (o peggio) degli uomini lo faccia, non è questo l'argomento di questa giornata.

Pochi sanno, peraltro, le vere origini della Giornata Internazionale della Donna: che non si tratta di una festa l'abbiamo detto, ma circola ancora tantissimo una versione imprecisa dell'evento che si rievoca l'8 marzo. Non si tratta, come si sente dire spessissimo, della ricorrenza di un grave incidente sul lavoro che ha portato alla morte centinaia di operaie di una fabbrica di New York l'8 marzo 1908. Questo incidente non è infatti mai avvenuto: ne è avvenuto un altro, del tutto simile, ma la data è il 25 marzo 1911 (e le vittime non erano tutte donne). Ciò che si ricorda l'8 marzo è una manifestazione pacifica delle donne della capitale della Russia negli anni della Prima Guerra Mondiale, San Pietroburgo. Quel giorno, l'8 marzo del 1917, le donne russe guidarono una grande protesta contro la guerra, che fu la prima delle molte che portarono, eventualmente, alla caduta dello zarismo.

Ci piace menzionare, quindi, una bella iniziativa che si sta svolgendo in questi giorni, dall'8 al 10 marzo, ad opera di Fabrica, il laboratorio di sperimentazione artistica nato sotto l'egida di Benetton, che ci pare cogliere davvero nel segno: si tratta di un video, realizzato da Alfio Pozzoni insieme al suo team di artisti, che mostra la famosa Armata di Terracotta di Xian, in cui i severi volti dei soldati vengono trasformati in volti femminili, fino a costruire un intero esercito di donne, “disarmate ma invincibili, la cui forza deriva dalla consapevolezza di sé e del proprio valore”.

Sarà possibile ammirare il video, scelto e sostenuto dall'UNRIC, il Centro Regionale di Informazione delle Nazioni Unite, nelle vetrine di un numero scelto di centri Benetton: Nuova Delhi, Londra, Parigi, Mosca, Monaco, Barcellona e Milano, in piazza Duomo. Questi sono infatti i negozi dotati delle Live Windows, “collage” di display grandi intere pareti, sempre ad opera Fabrica.

Ci piace, infine, lanciare la palla a voi. Vi invitiamo a compiere un piccolo ma simbolico gesto, che non vi costerà nulla: per tutta la prossima settimana, fino a domenica 17, “vestite” il vostro account di facebook usando come immagine uno dei visi in terracotta che trovate qui a fianco. Come vedrete non ci sono soltanto volti di donne, ma anche di uomini: questo perchè, come dicevamo all'inizio, la battaglia per l'uguaglianza non può e non deve essere una battaglia di genere.