Il 20 maggio 2019 è andato in onda l’ultimo episodio di una delle serie tv più popolari del panorama televisivo: Game of Thrones (qui trovate il nostro parere). Nonostante un’ottava stagione frettolosa, con storyline poco chiare e vari difetti, finisce una serie tv che ci ha accompagnato per otto lunghi anni.
Stark, Baratheon, Targaryen, Lannister, il Re della Notte, metalupi, draghi e ora la verità: chi salirà sul Trono di Spade? Per omaggiare la fine di questa grande ed importante serie tv, abbiamo deciso di stilare una lista dei dieci momenti più memorabili di Game of Thrones.
Dieci momenti che, positivamente o negativamente, sono rimasti impressi nella mente di ogni fan. Vi avvertiamo: l’articolo contiene spoiler riguardanti il finale di stagione, quindi se ancora non avete avuto modo di guardare il sesto ed ultimo episodio dell’ottava stagione, non continuate la lettura.
10 – La nascita dei draghi: Drogon, Viserion e Rhaegal
La nascita di Drogon, Viserion e Rhaegal segna l’ascesa di Daenerys, l’inizio del famoso “Fire and Blood” che tanto vanta la casata Targaryen e sicuramente uno dei momenti più interessanti della prima stagione. Sono la chiave per riprendere in mano i Sette Regni, l’arma con cui la giovane fanciulla proverà a riprendersi il trono.
Inizialmente sono solamente delle piccole creature ancora inesperte con il respiro di fuoco, ma la loro crescita simboleggerà quella della Khaleesi: i draghi sono la sua forza dinnanzi le difficoltà che la attendono ad ogni passo.
Con il tempo diventeranno più che una semplice arma da combattimento, rappresenteranno Daenerys stessa, una delle uniche certezze che lei avrà nel corso della sua vita e, come ben sappiamo, gli unici figli che la Targaryen potrà mai avere.
9 – La Battaglia dei Bastardi
Una delle battaglie migliori di sempre è senza dubbio The Battle of Bastards, che vede gli eserciti di Jon Snow e Ramsay Bolton combattere fino all’ultimo sangue per prendere il controllo di Grande Inverno.
Nonostante Ramsay riesca a sconfiggere la maggior parte dell’esercito nemico, è il bastardo di Ned Stark (più o meno) ad avere la meglio, grazie all’aiuto di Sansa Stark che giunge in aiuto del fratello assieme a Lord Baelish e i Cavalieri della Valle.
Si tratta di una delle battaglie, e degli episodi, più interessanti di tutta l’intera stagione, in grado di tenere il pubblico con il fiato sospeso fino alla fine. Una battaglia che difficilmente viene dimenticata, specialmente perché la disfatta dell’esercito di Bolton regala al pubblico un’altra piccola e grande soddisfazione: la morte di Ramsay per mano dei suoi mastini e Sansa Stark.
8 – La morte del Night King
Uno dei momenti più attesi di tutta la serie, perché ha tutto inizio con lui. Dal primo episodio della prima stagione abbiamo sentito parlare degli Estranei, dei non morti e abbiamo visto come la maggior parte dei personaggi abbia ignorato il loro ritorno, definendolo una sciocchezza, una legenda.
Nel corso degli episodi ci renderemo conto che non si tratta di una semplice legenda perché i non morti, come dice Osha, ora non dormono più.
La morte del Re della Notte ha riscosso varie polemiche, ma personalmente credo che rappresenti uno degli elementi più riusciti dell’ottava stagione. Farlo morire per mano della piccola e agile Arya Stark è una scelta alla quale nessuno avrebbe mai pensato, per nulla banale o scontata. Uno scontro diretto con Jon sarebbe stato ottimo, ma decisamente fin troppo prevedibile.
7 – Daenerys conquista Astapor
Uno dei momenti più intensi e forti di tutte le stagioni è la conquista di Astapor da parte di Daenerys Targaryen. Dopo essere giunta alla dimora di Kraznys mo Nakloz, la Madre dei Draghi si appresta a concludere l’accordo avuto precedentemente con l’uomo, il quale le promette la frusta con l’Arpia (simbolo del comando degli Immacolati) in cambio del suo drago più grande.
Una volta terminato lo scambio, la Khaleesi ordina al suo nuovo esercito di Immacolati di liberare tutti gli schiavi della città e di uccidere i padroni, rivelando così di conoscere perfettamente il Valyriano. Dopo aver incenerito Kraznys, Daenerys libera gli Immacolati: tutti gli 8.000 soldati sceglieranno, di loro spontanea volontà, di seguire la donna.
Si tratta di uno dei momenti di maggiore spessore per la Targaryen, in cui riesce a dimostrare la sua forza, la sua ambizione ed iniziamo a conoscere più a fondo il suo intenso senso di giustizia, che in questo particolare episodio si manifesta fortemente.
6 – Rhaegar Targaryen e Lyanna Stark: il legittimo erede al Trono
Uno dei momenti chiave di tutte le stagioni è la rivelazione che ha portato i fan a creare, cercare e scrivere migliaia di teorie: chi sono i genitori di Jon Snow? Fino a poco tempo fa eravamo tutti convinti che Jon fosse il figlio bastardo di Ned Stark, avuto con un’altra donna. Fin dall’inizio la povera Catelyn Tully, moglie di Ned, non riusciva nemmeno a guardare in faccia il ragazzo e la maggior parte dei personaggi che abbiamo incontrato non ha mai perso l’occasione per ricordargli le sue origini di bastardo.
Successivamente però abbiamo scoperto che Jon è in realtà il figlio di Lyanna Stark e Rhaegar Targaryen, legittimamente sposati di fronte ad una cerimonia segreta, di cui nessuno conosceva l’esistenza. Si tratta di uno dei momenti chiave perché finalmente abbiamo un legittimo erede al Trono di Spade (che però, come abbiamo visto nel finale, ha avuto decisamente poca importanza) e perché abbiamo avuto la conferma che questa grande ribellione nata da Robert Baratheon era basata su una menzogna.
Il Re, come ogni persona presente nell’universo di Game of Thrones, è stato fermamente convinto fino al giorno della sua morte che la giovane Stark fosse stata rapita dal Targaryen: da qui è successivamente nato il suo odio nei confronti della casata dei Draghi e il suo desiderio di uccidere fin da subito Daenerys.
Ned invece ci mostra quanto l’onore significhi per lui: egli infatti giura a sua sorella di mantenere il segreto, salvaguardando il bambino e, in futuro, il regno. Abbiamo visto però che si tratta di un segreto che il vecchio Stark è stato costretto a portarsi nella tomba, tenendo all’oscuro per diciassette anni anche la sua amata Cat.
5 – La morte di Re Joffrey Baratheon
“Tell Cersei. I want her to know it was me.” Si tratta della battuta che rappresenta uno dei momenti più memorabili e soddisfacenti di tutte le otto stagioni. Tutti abbiamo sofferto nel vedere i nostri personaggi preferiti morire a seguito di atroci morti ma si sa, è Game of Thrones e non possono sopravvivere tutti.
Ciò significa che anche il più tiranno dei personaggi dovrà accasciarsi a terra e morire lentamente: è il caso di Joffrey Baratheon, salito al trono dopo la morte di suo padre (all’incirca). Purtroppo questa morte ce l’hanno fatta sudare ed è avvenuta solamente dopo quattro stagioni, per mano della meravigliosa nonna Olenna Tyrell, che in seguito confesserà il suo crimine di fronte al padre biologico del ragazzo, Jaime Lannister.
Oltre ad essere un momento di pura felicità (ricordiamoci che il ragazzo ha fatto giustiziare Ned Stark) proprio perché finalmente ci siamo tolti di mezzo Joffrey, è stato un momento intenso e particolare perché vediamo la fragilità, seguita dalla rabbia e il dolore, di Cersei Lannister dinnanzi ad un evento che non ha potuto cambiare.
I figli sono sempre stati l’elemento più importante della sua vita e vedere il suo primogenito morire tra le sue braccia, impotente, è stato un momento fondamentale per la futura Regina.
4 – Drogon brucia il Trono di Spade
Un altro dei momenti più intensi di tutta la serie riguarda proprio l’ultimo episodio andato in onda ieri sera. Dopo essere stato costretto ad uccidere la Madre dei Draghi, Jon è pronto ad affrontare la furia di Drogon, l’ultimo drago rimasto in vita ed ultimo figlio di Daenerys.
Per un momento pare che il giovane voglia essere ucciso, probabilmente per non convivere con il senso di colpa per il resto della vita e il modo in cui il drago lo osserva, fa intendere proprio ciò. Invece accade qualcosa che lascia tutti di stucco: dopo un intenso urlo di dolore e rabbia, il drago osserva il Trono di Spade e gli da fuoco.
Si tratta di una scena piena di pathos perché ci permette di capire quanto Drogon sia intelligente: la “bestia” ha infatti capito che non è stato Jon ad uccidere sua madre, bensì quel pezzo di ferro che lei bramava con tutto il cuore, che l’ha spinta a compiere atti atroci solo per sedervisi.
Il potere e il Trono di Spade hanno ucciso sua madre e lui è l’unico a comprendere a fondo questa cosa.
Dopo aver distrutto ciò che ha precedentemente ucciso Daenerys, il drago prende sua madre con una delicatezza mai vista prima d’ora e vola via con lei, lasciando i fan a nuotare in un laghetto pieno di lacrime.
3 – Hold the door, Hodor
Come ci ricordano ad ogni stagione, “se giochi al Gioco del Trono o vinci o muori, non ci sono vie di mezzo”. Purtroppo le cose belle, specialmente a Game of Thrones, durano poco e il fatto che alcune riescano ad arrivare alla sesta stagione, è quasi un miracolo.
Uno dei personaggi che ha conquistato il pubblico è senza dubbio Hodor, il dolce gigantone che ha accompagnato e difeso Bran nel corso delle stagioni. La sua morte ha scavato e lasciato un vuoto nel cuore dei fan, che non immaginavano minimamente quanta sofferenza avesse patito questo personaggio.
Fin dall’inizio abbiamo visto Hodor adulto, un uomo alto e possente, dolce e con un ritardo mentale che non viene mai approfondito, almeno fino alla sua morte: egli infatti non riesce a parlare, è solo in grado di pronunciare il suo nome, “Hodor”.
Poco prima della sua morte però, attraverso una visione di Bran, vediamo il giovane Wylis (il suo vero nome) a Grande Inverno: è uno stalliere degli Stark. Purtroppo il luogo in cui Bran sta avendo la visione è pericoloso: lui, Hodor, Summer e Meera si trovano in una caverna e vengono attaccati da un gruppo di non morti. Il ragazzo però è troppo concentrato sulla visione, principalmente perché rivede suo padre giovane e si sente finalmente a casa.
In seguito però, nonostante si trovi ancora nel passato e in quella specifica visione, riesce ad impossessarsi di Hodor e tutti riescono ad uscire dalla caverna prima dell’arrivo dei non morti. Meera dice a Hodor di tenere chiusa la porta mentre lei porta in salvo Bran: i non morti però iniziano a sfondarla, uccidendo il nostro gigante buono.
Impossessandosi di Hodor nel presente, però, Bran si impossessa anche di Wylis nel passato causando il suo ritardo mentale: il ragazzo infatti è rimasto traumatizzato quando il giovane Stark si è impossessato della sua mente nel passato.
Si tratta di una morte che difficilmente riusciremo a cancellare dalla nostra mente e il nostro cuore.
2 – Red Wedding e Walder Frey
La sofferenza massima avviene in queste prime due posizioni che colpiscono in particolare il cuore di tutti coloro che hanno intensamente adorato la casata degli Stark. Basta nominare le parole “Nozze Rosse” per vedere il dolore sul volto di alcune persone.
Tutti hanno creduto nel King in the North, nella sua forza e nel fatto che avrebbe sconfitto ad occhi chiusi i Lannister, vendicando così la morte del padre e salvando le sue sorelle. Purtroppo il vecchio maestro Aemon ce lo disse già nei primi episodi della prima stagione “l’amore è la morte del dovere” e fu esattamente così.
Robb non mantiene la promessa fatta a Walder Frey nella prima stagione: il vecchio avrebbe permesso al giovane lupo di attraversare il guado cittadino solo se lui avesse acconsentito a sposare una delle sue figlie. Successivamente però Robb troverà l’amore in Talisa, che diventerà sua moglie.
La battaglia è dura e Robb deve comunque consolidare la sua alleanza con Walder Frey: decide così, sotto consiglio di sua madre, di recarsi alle Torri Gemelle e di scusarsi di fronte al Lord e alle sue figlie del suo comportamento. Dopo aver celebrato il matrimonio di Roslin ed Edmure, i festeggiamenti hanno inizio: gli sposi devono seguire la tradizionale cerimonia della messa a letto mentre gli ospiti continuano a festeggiare.
C’è qualcosa però che insospettisce Catelyn. Dopo aver chiuso le porte, i musicisti dei Frey iniziano a suonare “Le piogge di Castamere”, una canzone che narra della ferocia della famiglia Lannister. Successivamente la donna scopre che Lord Bolton indossa un’armatura sotto la veste, confermando così i suoi sospetti riguardo l’imminente tradimento. Catelyn non fa in tempo ad avvertire Robb che gli uomini di Frey pugnalano più volte Talisa all’addome, uccidendo lei e il bambino.
Infine Bolton pugnala Robb al cuore, portandogli il famigerato messaggio: “I Lannister ti mandano i loro saluti.” Catelyn urla dal dolore, uccide Joyeuse la sposa di Walder Frey e muore per mano del figlio di quest’ultimo.
La brutalità rappresentata in questo episodio supera ogni limite. Si tratta della distruzione di tutte le certezze che, fino a quel momento, i fan possedevano e anche l’inizio della fine per la casata del Lupo. Nonostante ciò abbiamo ricevuto la nostra dose di vendetta per mano della piccola Arya Stark che uccide il vecchio Frey alla fine della sesta stagione.
“Voglio solo che tu sappia che l’ultima cosa che vedrai sarà una Stark sorridente che ti guarda mentre muori.”
1 – La morte di Eddard Stark
Tutto inizia anche con lui e con lui, in un certo senso, terminerà. Il momento più memorabile che rimarrà nella storia di Game of Thrones è la morte di Lord Eddard Stark, Ned per gli amici, sovrano di Grande Inverno e migliore amico di Re Robert.
Ovviamente con memorabile non intendiamo qualcosa di piacevole, ma qualcosa che difficilmente dimenticheremo. Uno dei primi personaggi a fare il suo ingresso e a conquistare la fiducia del pubblico: un uomo d’onore, forte, pieno di valori e che porta con sé un segreto che, in diverse occasioni, mette a repentaglio la sua vita matrimoniale.
Il primo a scoprire l’orrido segreto della famiglia Lannister, un segreto che lo porterà lentamente verso la morte. Accusato di tradimento da Cersei Lannister per non aver riconosciuto Joffrey come legittimo erede al Trono di Spade, Ned verrà ucciso proprio da quest’ultimo nonostante abbia acconsentito a risparmiargli la vita a patto che lo Stark lo riconosca come Re.
E lui lo stava facendo, lo aveva fatto ma sappiamo com’è Joffrey, abbiamo imparato a conoscerlo: in fin dei conti è figlio di sua madre, cos’altro potevamo aspettarci? Non dimentichiamo poi il tradimento e l’astuzia di alcuni personaggi come Ditocorto, che hanno influito nella caduta del Lord di Grande Inverno.
La decapitazione di Ned Stark segna l’inizio effettivo di Game of Thrones e ci fa capire che nessuno è al sicuro, nemmeno i personaggi che sembravano fondamentali e i più importanti della serie. Con la sua morte, l’astio tra Strak e Lannister si fa sempre più infuocato e continuerà fino alla fine della serie.
Molte sono state le occasioni in cui eravamo certi che la casata del Lupo sarebbe caduta ma Ned ci ricorda una cosa: “When the snow falls and the white winds blow the lone wolf dies, but the pack survives”.
Il branco è sopravvissuto e la fine della serie ci mostra la rivincita degli Stark su tutto il continente: Bran è il Re dei Sei Regni, Sansa è Regina del Nord (ormai diventato indipendente), Arya ha deciso di viaggiare ad Ovest e Jon è il Re oltre la Barriera. Un finale che nessuno si aspettava, ma un finale giusto, che prova a far felici tutti i fan.