Lo studio anime Gainax, capace di creare uno dei capolavori del medium come Neon Genesis Evangelion, ha dichiarato fallimento. Un comunicato del presidente Yasuhiro Kamimura ha confermato che il 29 maggio la società ha presentato istanza di fallimento al Tribunale di Tokyo e il 7 giugno ha dichiarato ufficialmente bancarotta, ponendo fine a quasi 40 anni di storia animata.
È fallito Gainax, lo studio che creò Evangelion
Fondata nel 1984 da un gruppo di giovani animatori, tra cui spiccavano i nomi di Hideaki Anno, Yoshiyuki Sadamoto e Hiroyuki Yamaga, Gainax ha segnato la storia dell’animazione nipponica con opere visionarie, che hanno saputo entrare nel cuore di milioni di appassionati. Tra i suoi titoli più celebri, oltre a Evangelion, ci sono Nadia – Il mistero della pietra azzurra, Punta al Top! GunBuster e Sfondamento dei cieli Gurren Lagann.
Lo stile innovativo e anticonvenzionale di Gainax ha influenzato profondamente il mondo degli anime, spingendo i confini della narrazione e dell’estetica. E l’esempio di maggior successo di questo approccio creativo è stato proprio Neon Genesis Evangelion, che ha consacrato Gainax nell’Olimpo dell’animazione. La serie, diretta da Hideaki Anno, ha ridefinito il genere mecha mescolando azione, psicologia e simbolismo religioso. Con il suo stile visionario e i personaggi tormentati, Evangelion è diventato un vero e proprio fenomeno di culto globale. E ha ispirato anche innumerevoli opere successive.
Evangelion, un impatto che va oltre l’animazione
L’impatto di Evangelion sulla cultura pop è stato dirompente. La serie ha generato un franchise multimilionario, tra film, manga, videogiochi e merchandising. Ma soprattutto, ha lasciato un segno indelebile nell’immaginario collettivo, in Giappone e non solo. I suoi personaggi sono diventati icone generazionali, incarnando le ansie e i disagi esistenziali dei giovani degli anni ’90.
La serie ha ispirato innumerevoli opere successive anche in Occidente, con citazioni e omaggi in prodotti come Matrix a Stranger Things. E ancora oggi il “brand Evangelion” ha un valore enorme: basta pensare che ancora oggi ci sono linee di accessori e persino interi PC da gaming ispirati ad Asuka. Ma allora, se Evangelion resta un “must watch” per tutti gli appassionati di anime, com’è possibile il fallimento di Gainax?
Il fallimento di Gainax, nonostante il successo di Evangelion
Il comunicato del presidente Kamimura traccia un quadro impietoso di cattiva gestione e scelte sbagliate. A partire dal 2012, la situazione finanziaria della società si è deteriorata a causa di investimenti azzardati, prestiti non garantiti ai dirigenti e perdite su opere di investimento.
Il debito accumulato ha portato all’espulsione di Gainax dai comitati di produzione per mancato pagamento delle royalties e a cause legali per i prestiti non saldati. Nel frattempo, i dirigenti hanno creato società affiliate nelle aree rurali, causando l’abbandono di molti dipendenti e la perdita della capacità produttiva dello studio.
La situazione è precipitata nel 2019, quando l’allora presidente Tomohiro Maki è stato arrestato per molestie sessuali su una minorenne, gettando Gainax nel caos. Nonostante gli sforzi del nuovo management per risanare i conti con l’aiuto dello Studio Khara di Hideaki Anno, il peso dei debiti si è rivelato insostenibile, portando alla bancarotta.
La fine di un’era, ma non di un’eredità
Il fallimento di Gainax segna la fine di un’era per l’animazione giapponese. Lo studio che ha rivoluzionato il medium con opere visionarie e anticonvenzionali esce di scena, schiacciato dal peso di scelte sbagliate e cattiva gestione. Ma la sua eredità artistica è destinata a durare nel tempo.
I capolavori di Gainax, Evangelion in testa, continueranno a ispirare e affascinare le nuove generazioni di appassionati. Forse qualcuno sta già scrivendo il prossimo Evangelion. Ma di sicuro non lo produrrà Gainax.
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