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Firefly, la Guerra dell’Unificazione: la recensione

Abbiamo letto il primo volume della nuova serie dei fumetti di Firefly, editi da Saldapress!

Firefly è la serie televisiva migliore della storia. Ok, è un po’ un’iperbole. Riproviamo. Firefly è la serie televisiva migliore degli ultimi cinquant’anni. Ecco, ci siamo. Se conoscete lo space western di Joss Whedon con ogni probabilità avrete letto le nostre roboanti affermazioni con dei vigorosi cenni affermativi del capo, in caso contrario eccovi un minimo, e clamorosamente insufficiente, bigino: Firefly è una serie ambientata in un futuro lontano, nel quale l’umanità, costretta ad abbandonare il pianeta Terra, ha colonizzato un imprecisato sistema stellare strapieno di pianeti. Col passare dei decenni, i pianeti centrali si sono trasformati in centri economici e politici all’avanguardia, popolati dalle élite. I pianeti periferici, invece, sono diventati la nuova frontiera, e hanno attirato frotte di avventurieri, coloni e fuorilegge intenzionati a crearsi la propria fortuna con il proprio sudore o, perché no, approfittando del sudore degli altri. Passati ulteriori decenni, il divario fra questi due universi è cresciuto a dismisura, così come il malcontento degli abitanti dei pianeti periferici nei confronti del governo centrale, l’Alleanza. I rapporti si deteriorano al punto da sfociare in una vera e propria guerra civile, fra l’Alleanza federale da una parte e le cosiddette “giubbe marroni”, un esercito irregolare di indipendentisti, dall’altra. È evidente già da queste poche battute quale sia l’ispirazione di Whedon: la guerra civile americana. Con un twist interessantissimo: all’inizio della serie la guerra è già finita, e i secessionisti sono già stati sconfitti. Il protagonista, il capitano Malcolm Reynolds, è stato una giubba marrone, ha combattuto ed ha perso. Ora si è reinventato come pilota di un trasporto, e vive alla giornata, di lavoro in lavoro, stando ben lontano dalle pattuglie dell’Alleanza, guidato dal suo amore per l’indipendenza e la libertà, ad ogni costo. Naturalmente questo microscopico riassunto non vi solleva dall’obbligo morale di recuperare Firefly prima di subito!

Firefly, la leggenda e il lascito

Oltre al carisma del concept, ai dialoghi scritti dal miglior Whedon di sempre messi in mano ad un cast di attori eccezionali, che erano visibilmente consapevoli di star facendo una gran cosa, e alla minuziosa attenzione a ogni singolo dettaglio, Firefly è una leggendaria serie di culto anche perché…è stata interrotta a metà della prima stagione. Questo ha fatto sì che i fan si sentano da sempre derubati da parte di funzionari incoscienti, ma anche che tutte le 14 puntate della serie, nessuna esclusa, siano dei capolavori. I fan, e a ben guardare anche gli attori, hanno uno sguardo nostalgico verso la serie, e le voci di un seguito non sono mai state tacitate del tutto. Di un seguito vero e proprio non se ne parla, in realtà, ma ci sono stati negli anni numerosi progetti satellite, segno che il “mal di Firefly” non si è mai sopito nemmeno nei creatori stessi. Innanzitutto, Serenity: un lungometraggio che riprende il filo qualche anno dopo l’ultima puntata della serie. E poi non possiamo non citare i moltissimi riferimenti in serie come Castle, dove Nathan Fillion è protagonista, e l’intero concept dietro alla folle miniserie Con Man. E infine i fumetti, che hanno permesso all’universo narrativo di Firefly di sopravvivere alla giungla delle difficoltà organizzative e lavorative che hanno impedito agli attori di ritrovarsi e di lavorare di nuovo insieme. I fumetti hanno permesso alla vecchia banda di riunirsi di nuovo, seppure solo su carta. La prima serie, Serenity, inizialmente scritta da Joss Whedon stesso, è stata pubblicata dalla Dark Horse dal 2005 al 2017, e la successiva, Firefly, ha iniziato la sua storia editoriale nel 2018. Saldapress ha ottenuto i diritti di quest’ultima per il mercato italiano, ed infatti è possibile trovare nelle fumetterie e online il primo volumetto, intitolato La Guerra dell’Unificazione!

Un fumetto per fan

Il fumetto è stato scritto da Greg Pak, rinomato autore Marvel, ed illustrato da Dan McDaid. Joss Whedon, il creatore dell’universo narrativo, ha dato un contributo come consulente. Dal titolo, quello che si potrebbe presumere è che si stia parlando di una storia in sapore di prequel. Non è proprio così: la vicenda inizia in un momento non precisato del tempo presente, con Mal e tutto il suo equipaggio che devono fare i conti con un ennesimo problema al motore della Serenity. Il passato, comunque, è innegabilmente il protagonista di questa storia: un passato che Mal e Zoe condividono, e che hanno scelto di non discutere con nessuno…un passato che ora tornerà a tormentarli, nella forma di un corpo militare dell’Alleanza, gli Unificatori, la cui missione è quella di dare la caccia a tutti i criminali di guerra e…portare loro la giustizia governativa, per così dire. La serie aveva già in passato esplorato il tema del rapporto fra Malcolm e Zoe, che condividono il peso dei ricordi della guerra che i due hanno vissuto in prima linea. I due commilitoni hanno attraversato quegli eventi epocali insieme, ne sono usciti insieme e ne sono stati travolti allo stesso modo. Nessuno nel resto dell’equipaggio, nemmeno il marito di lei, Wash, può dire altrettanto, e il loro rapporto è per questo sempre stato esclusivo, intimo, speciale. Ci fa piacere vedere questa tematica affrontata ancora, perché la troviamo uno degli spunti più riusciti.

firefly

La trama è, in ultima analisi, piuttosto semplice, e non si discosta dal respiro di una puntata della serie. L’impressione, leggendo il fumetto, è proprio quella di avere di fronte un episodio di Firefly, solo “impacchettato” in modo differente: i dialoghi seguono lo stile di Whedon, con veloci botta e risposta e uscite intelligenti o tremendamente idiote proprio al momento giusto (o sbagliato), i personaggi sono riconoscibilissimi in come si comportano e in come si esprimono, al punto che viene naturale leggere i fumetti immaginandosi la voce degli attori. Le tavole di McDaid fanno il loro dovere nell’evocare le stesse atmosfere e gli stessi sentimenti e i personaggi sono, con qualche piccola eccezione, molto somiglianti. Quest’opera ha un paio di punti deboli, tuttavia. Il primo è piuttosto ovvio: dialoghi, atmosfere ed estetica sono utili, ma la mancanza dell’apporto della recitazione si sente in maniera molto dolorosa. La capacità unica di Nathan Fillion di passare dall’incredibilmente idiota al drammaticamente serio, il carisma unico di Morena Baccarin, la badassery di Gina Torres, nulla di tutto questo può essere emulato dalle tavole disegnate. Non per colpa degli autori del fumetto, intendiamoci, e anzi, questo commento vale anche come ulteriore testimonianza del lavoro straordinario del cast della serie. Il lettore appassionato può metterci del suo, può immaginarsi il sotto-testo di sguardi fra Jewel Staite e Sean Maher o l’enigmaticità che trasuda da ogni movimento del capo di Summer Glau…ma ne sentirà inevitabilmente la mancanza. Il secondo punto debole, invece, che abbiamo ritrovato anche nella serie precedente, Serenity, è che questo Firefly si rivolge più o meno esclusivamente a chi conosce molto bene la serie. Non c’è alcun tentativo di fornire un contesto, un background dei personaggi, delle spiegazioni. Da un lato, se fate parte del pubblico a cui questo prodotto si rivolge, può essere una scelta vincente: spesso gli “spiegoni”, se fatti male, risultano davvero fastidiosi. Dall’altro, se non fate parte di quel pubblico, potrete anche trascurare i (molti) riferimenti che non capirete: in fondo non saranno necessari a comprendere una trama, come abbiamo detto, piuttosto lineare. Tuttavia in mancanza di questo, ciò che vi rimarrà sarà una storia un po’ generica di personaggi non particolarmente accattivanti.

Shiny!

firefly

Insomma: il primo volume di Firefly è un buon fumetto, ben scritto e ben disegnato, con un pubblico molto specifico in mente. Se siete parte di quel pubblico vi farà piacere leggerlo ed aggiungerlo alla vostra collezione, altrimenti…beh, altrimenti il nostro suggerimento è quello di recuperare assolutamente la serie, prima di tutto! Fatto questo, rientrerete nel target di questo fumetto, e…vale anche per voi il nostro commento precedente!

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Gabriele Bianchi

Lettore, giocatore, conoscitore di cose. Storico di formazione, insegnante di professione, divulgatore per indole. Cercatelo in fiera: è quello con la cravatta.

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