Intrattenimento

Festival Venezia 2017: i nostri 7 film preferiti!

La 74° Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica si concluderà questa sera, con la cerimonia di chiusura in cui sapremo finalmente a chi verranno assegnati i premi di questa edizione, a partire ovviamente dal Leone d'Oro. Favorito assoluto sembrerebbe essere Three Billboards Outside Ebbing, Missouri di Martin McDonagh, con la protagonista Frances McDormand lanciatissima per la Coppa Volpi, ma anche Guillermo del Toro e il suo The Shape of Water sembrano avere buone possibilità. In generale, la corsa è decisamente aperta ed è per questo che abbiamo deciso di non dedicare questo articolo a veri e propri pronostici sul possibile vincitore. Abbiamo raccolto infatti i 7 (+1) film migliori che sono stati presentati durante questa edizione, le pellicole più interessanti che abbiamo visto e che vi consigliamo caldamente di tenere d'occhio nei prossimi mesi e recuperare. Proprio perché non si tratta di pronostici, abbiamo "pescato" dalle tante diverse sezioni del Festival, dentro e fuori concorso. Se siete curiosi di sapere il nostro parere su tutti gli altri film che abbiamo visto in questa 74° edizione della Mostra del Cinema di Venezia, vi invitiamo a recuperare i nostri recap quotidiani!

{mother! di Darren Aronosfky}
Forse ci sono stati film che ci hanno convinti più del nuovo film di Aronofsky e che non abbiamo inserito in questa classifica, ma era giusto aprire con una delle pellicole più controverse di questa edizione. La discussione è ancora apertissima, tra chi lo considera un capolavoro con tanti diversi livelli di lettura e chi invece lo vede come un flop, e si tratta di un segnale molto interessante. Fischi a parte, si tratta di un lavoro molto complesso da analizzare, sia nei suoi lati positivi che negativi e sarà interessante assistere alla reazione del grande pubblico. 
{Ammore e Malavita dei Manetti Bros.}
Realizzare un musical sulla criminalità organizzata napoletana, con tanto di musiche neomelodiche, ed essere applauditi in una cornice come Venezia non è da tutti, ma i Manetti Bros. ci sono riusciti e anche bene. Un'idea originale, ma rischiosa, intrisa di post-ironia e citazionismo, Ammore e Malavita conquista e diverte, nonostante qualche piccolo neo perdonabilissimo. Assolutamente da non perdere quando arriverà in sala il prossimo 5 ottobre.
{Jim & Andy: The Great Beyond – the story of Jim Carrey & Andy Kaufman, with a very special, contractually obligated mention of Tony Clifton di Chris Smith}
Un lungo racconto sulla trasformazione di Jim Carrey in Andy Kaufman e nel suo alter-ego Tony Clifton. La vita di due figure importantissime per la storia recente della comicità americana e il loro "incontro a distanza" nella produzione assurda di Man on the Moon. Uno dei documentari migliori tra quelli presentati al Lido , capace di dare una panoramica approfondita sul lavoro di un artista.
{Lean on Pete di Andrew Haigh}
La storia toccante di un ragazzo costretto a maturare dagli eventi della sua tormentata vita. Un viaggio emozionante, condito da personaggi diversi che pur apparendo per pochissimo sono capaci di lasciare il segno. In questo senso, davvero ottime le prestazioni attoriali di Steve Buscemi e Travis Fimmel, ed eccezionale il lavoro di Haigh in particolare in una delle scene centrali, dove da il meglio di sé per rendere al massimo la forza delle immagini. Sarà interessante vedere nei prossimi mesi quanto spazio riuscirà a ritagliarsi nei concorsi e nelle discussioni fra cinefili.
{The Shape of Water di Guillermo del Toro}
Non è stato facile trovare un ordine al podio di questo Festival di Venezia e, ad onor del vero, non ne siamo ancora convinti completamente, ma non abbiamo dubbi sulle pellicole che meritano i tre gradini. Partiamo ovviamente con The Shape of Water, una delle più attese sul Lido e una di quelle che più ha convinto con voti altissimi da parte della critica. Un perfetto sunto della poetica di Del Toro, tra esclusi, citazionismo ai film classici, amore e il mantra "i veri mostri siamo noi", che confeziona con tutta probabilità il suo film migliore. Nei prossimi mesi ne sentiremo parlare parecchio.
{Foxtrot di Samuel Maoz}
Una delle pellicole più interessanti di questo Festival, sebbene non se ne sia parlato come per altre. Una storia difficile, una tragedia familiare, un racconto sulla vita dei soldati, sui traumi e sui demoni interiori e tanto, tanto altro ancora. Maoz, già vincitore del Leone d'Oro con Lebanon nel 2009, confeziona un film eccezionale che sconvolge e conquista. Dita incrociate per questa sera, sperando che un buon numero di premi possa aiutarlo a trovare una distribuzione italiana, al momento non prevista.
{Three Billboards Outside Ebbing, Missouri di Martin McDonagh}
Come abbiamo anticipato, Three Billboards Outside Ebbing, Missouri è il favorito per il Leone d'Oro e non sarebbe assolutamente immeritato. Una storia che tocca tutti i tasti giusti e i temi ricorrenti di questa edizione, giocando alla perfezione con i registri passando da comico a drammatico in un lampo senza mai lasciare una sensazione di confusione. Eccezionale il lavoro di tutti gli attori, a partire ovviamente da Frances McDormand. Siamo solo all'inizio della stagione dei premi cinematografici, ma possiamo scommettere sul fatto che sarà un grande protagonista.
{Novecento di Bernardo Bertolucci}
Come posizione extra, un film che non è stato ovviamente presentato in questa edizione, in rappresentanza di tutto il programma Venezia Classici. Per chi ama il cinema, nel senso vero e proprio della sala cinematografica, è bello avere la possibilità di vedere pellicole del passato in versione restaurata. Novecento è un'opera maestosa e imponente che va vista con la concentrazione e la serietà che solo il buio della sala possono concedere. Un'occasione unica, che siamo molto felici di aver colto.

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Mattia Chiappani

Ama il cinema in ogni sua forma e cova in segreto il sogno di vincere un Premio Oscar per la Miglior Sceneggiatura. Nel frattempo assaggia ogni pietanza disponibile sulla grande tavolata dell'intrattenimento dalle serie TV ai fumetti, passando per musica e libri. Un riflesso condizionato lo porta a scattare un selfie ogni volta che ha una fotocamera per le mani. Gli scienziati stanno ancora cercando una spiegazione a questo fenomeno.

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Commenti

  1. Ragazzi, bella top+1 come sempre. Vi chiedo da vostro fan una classifica delle scene cinematografiche di FUNERALE! Vediamo cosa ci cacciate… Magari per Halloween!

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