Intrattenimento

Un mare di sabbia: 10+1 livelli ambientati nel deserto

Come si dice di solito in questi casi, non c’è due senza tre, perché alla terza volta che si ripete un appuntamento diventa tradizione (questa l’ho inventata io sul momento). Ormai da due anni vi scrivo dei livelli da incubo che popolano gli incubi dei videogiocatori, abbiamo iniziato due anni fa con i livelli acquatici e l’anno scorso con i livelli a tema fuoco e lava, quest’anno a cosa andremo incontro? Essendo piena estate ed essendo voi probabilmente spiaggiati al mare da qualche parte, circondati dalla sabbia, quale migliore contesto per parlare dei livelli dedicati al deserto? Sabbia a non finire, scorpioni velenosi (a volte giganti), sole che fa evaporare il vostro stesso sudore e talvolta qualche oasi di salvezza, a meno che non sia un miraggio. I livelli ambientati nel deserto sono una costante nel mondo dei videogiochi sin dal principio; sicuramente si possono inserire tra i livelli più abusati insieme ad altri come quelli ambientati nella giungla o in mezzo a un ghiacciaio. Ovviamente anche questi luoghi sabbiosi non vanno sottovalutati, infatti il deserto, nei videogiochi come nella vita reale, è pieno di insidie, fra sabbie mobili, miraggi, il calore insopportabile, creature agguerrite e tante altre trappole. Questo tipo di aree ha da sempre contribuito al fattore esasperazione dei videogiochi, convincendo molti giocatori a esclamazioni forti, tanto da allontanarli dal loro lato religioso (a volte invece lo hanno approfondito, anche se non nel modo canonico). Come negli anni precedenti, anche questa volta ho preparato una serie di 10+1 livelli, in questo caso ambientati appunto nel deserto, che sono degni di essere ricordati, nel bene e nel male. Ovviamente ce ne sarebbero molti altri da aggiungere, ma, ahimè, lo spazio è tiranno e dunque lascio a voi la parola per inserire i livelli ambientati nel deserto che più avete odiato o amato nei videogiochi.
{Mario Kart 64 – Kalimari Desert} Introdotta per la prima volta nella versione per Nintendo 64 di Mario Kart, questa pista desertica viene ricordata per i binari del treno che la attraversano e danno un discreto fastidio. La sabbia rischia di rallentare molto i giocatori che escono fuori pista, inoltre esiste una scorciatoia attivabile seguendo i binari del treno, anche se i rischi sono enormi. Il livello è ritornato in Mario Kart 7 per 3DS, con alcuni cambiamenti.
{Red Dead Redemption – Deserto del Messico} Andando in giro per il grande open world di Red Dead Redemption finirete nelle aree deserte del Messico, zone senza legge e spietate dove banditi e bestie selvatiche sono pronti a farvi la pelle in ogni momento. Il deserto da film western, fra cactus, balle di fieno e assalti alle diligenze, ha il suo fascino e sicuramente quello visto in Red Dead Redemption è molto fedele a quello dei film classici del genere. Speriamo di poterne trovate una versione migliorata nell’atteso seguito del titolo.
{Final Fantasy VII – Corel Prison} Cloud e Barret si trovano al Gold Saucer, parco dei divertimenti in mezzo al deserto, quando vengono erroneamente incolpati di alcuni crimini. Il gruppo viene quindi spedito alla Corel Prison ai piedi del Gold Saucer, un villaggio prigione circondato dal deserto che rende impossibile la fuga. Qui Barret farà i conti con il suo vecchio amico Dyne, impazzito per colpa della Shinra e dei danni subiti dalla ex città di Corel, luogo d’origine dei due amici. La prigione nel deserto è un ottimo modo per legare l’ambientazione sabbiosa a qualcosa di diverso, e FF VII riesce a unire a quest’ambientazione un importante pezzo di storia. Ricordiamo che anche la potentissima Ruby Weapon si nasconde in mezzo alle sabbie di questo deserto…
{Zelda: Ocarina of Time – Haunted Wasteland} Un’area costantemente colpita da tempeste di sabbia dove si terranno due importanti prove consistenti nel superare questa zona ostile alla vita. La visibilità è scarsa e dovrete fare molta attenzione a come vi muoverete, pena il tornare indietro all’inizio dell’area ogni volta che smarrirete la via. Snervante, sicuramente, ma solo i veri eroi riusciranno ad avere la tenacia necessaria per superare questo tremendo deserto.
{Monster Hunter World – Area Desertica} Il biomo desertico è sempre stato presente nella saga di Monster Hunter, ma di sicuro ha dato il meglio di sé nell’ultimo capitolo uscito su PlayStation 4, Xbox One e in uscita a breve su PC. Quest’area, divisa fra deserto e paludi, è patria di diverse bestie selvagge, fra cui svetta il potente Diablos, il wyvern cornuto brutale nelle sue cariche. Il mostro sfrutta la sabbia per nascondersi e poi spuntare fuori da sotto i piedi del giocatore, ma se sarete abbastanza furbi potrete usare le sabbie mobili per immobilizzarlo temporaneamente e caricarlo. Altro nemico dell’area è il caldo, che in alcune aree diminuirà costantemente la nostra salute; unica soluzione è bere una bella bevanda fresca.
{Prince of Persia: Sands of Time – Sabbie del Tempo} La saga del Principe di Persia ha sempre avuto a che fare con ambientazioni sabbiose: in questo titolo, uscito nel 2003, la sabbia diventa di primaria importanza anche nel gameplay, dato che grazie a lei ci troveremo a controllare il tempo potendolo riavvolgere nei momenti più pericolosi, quando ci attende solo morte certa. I nemici vengono corrotti dalla sabbia magica, diventando esseri mostruosi pronti ad attentare alla nostra vita. Il deserto non sarà centrale in questo titolo, ma l’ambientazione medio orientale è resa perfettamente, tra oasi e un mare di sabbia, stavolta fondamentale nel gameplay del gioco.
{Kingdom Hearts – Agrabah} Il mondo di Aladdin è uno dei più belli del primo Kingdom Hearts, e, trovandoci anche in questo caso in pieno Medio Oriente, non poteva mancare una bella dose di sabbia. Fra dune, rovine e grossi turbanti, gli elementi per un’avventura classica nel deserto ci sono tutti, compresa la Boss Battle finale contro il temibile Jafar in forma di genio del male. L’unico avvantaggiato in quel mondo era Paperino che, senza pantaloni e scarpe, non doveva poi ripulirsi da tutta quella sabbia!
{Journey – Il Deserto} In questa avventura molto evocativa, il nostro personaggio nasce nel deserto, da dove inizierà il viaggio verso la cima della montagna che vediamo in lontananza. Le fasi desertiche sono le prime, l’inizio del percorso della vita, dove faremo anche le prime conoscenze con altri giocatori e ci troveremo a collaborare per superare la sfida. In Journey il viaggio che faremo è un’allegoria della vita e ogni giocatore può trovare una propria interpretazione personale. Anche in questo caso il deserto sabbioso ha la sua importanza sia scenica che narrativa.
{Assassin's Creed Origins – Deserto Egiziano} La rinnovata natura del nuovo capitolo di AC nasce dal deserto egiziano di oltre 2000 anni fa. In Origins le sabbie saranno una costante in gran parte della mappa esplorabile, anche con diversi tipi di deserto a seconda della zona visitata. Alcune aree desertiche saranno completamente vuote, proprio come dovrebbero essere nella realtà, in altre, a furia di girare sotto il caldo cocente, avremo la possibilità di assistere a dei miraggi piuttosto suggestivi. Gran parte del fascino del nuovo Assassin’s Creed è dovuto proprio al suo deserto così ben ricostruito, tanto che è sempre un piacere perdersi nell’esplorazione di queste lande sabbiose.
{Uncharted 3 – Rub'al Khali} Un titolo dallo stile avventuroso alla Indiana Jones come Uncharted non poteva non avere una fase nel deserto e infatti nel terzo capitolo, uscito nel 2011, ci veniva proposto il deserto del Rub’al Khali in Medio Oriente. Ai tempi, la riproduzione di questo deserto venne riconosciuta da tutti come la migliore fino ad allora mai fatta a livello tecnico: il movimento della sabbia, le dune, le orme lasciate dal protagonista Nathan e tanti altri piccoli dettagli lasciarono a bocca aperta milioni di giocatori, diventando la perfetta ambientazione per la parte finale della storia del titolo.

{L’oasi nel deserto} Il nostro +1 di questa volta non è legato a un titolo specifico, ma alla classica oasi nel deserto (in questo caso presa da AC: Origins), sempre presente quando ci troviamo ad attraversare un mare di sabbia. L’oasi rappresenta la giusta pausa, il premio per il duro lavoro e il punto d’arrivo dopo tanti sforzi, dove trovare parecchi punti esperienza per le missioni completate oppure un luogo dove fare rifornimento prima di ripartire. Fate attenzione che sia vera, però: il pericolo del miraggio è sempre in agguato!

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Silvio Mazzitelli

Di stirpe vichinga, sono conosciuto soprattutto con il soprannome “Shiruz”, tanto che quasi dimentico il mio vero nome. Videogiocatore incallito sin dall’alba dei tempi, adoro il mondo videoludico perché dopo tanto tempo riesce sempre a sorprendermi come la prima volta. Scrivo ormai da diversi anni di questa mia passione per poterla condividere con tutti. Sono uno dei fondatori di Orgoglio Nerd e sono anche appassionato di tutto ciò che riguarda la cultura giapponese e la mitologia (in particolare quella nordica).

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