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Ant-Man and the Wasp: fare le cose in piccolo

Dopo aver rilasciato nei cinema un grande spettacolo come è stato Avengers: Infinity War, non era facile tornare nelle sale, tanto più a poche settimane di distanza, quando gli spettatori hanno ancora fresco il ricordo dell'emozionante scontro degli Avengers con Thanos (qui potete leggere la nostra recensione). Dopo aver assistito a un film che raccoglie i frutti di dieci anni di lavoro, che riunisce quasi tutti i grandi eroi che abbiamo imparato a conoscere in oltre quindici film contro uno dei villain più apprezzati della storia del genere e una posta in gioco oltre ogni livello visto finora, come era possibile superarsi nuovamente? Semplice: non era possibile.

È per questo che i Marvel Studios hanno scelto di prendere un'altra strada con Ant-Man and the Wasp e di fare le cose in piccolo (scusate il gioco di parole, ma non abbiamo resistito). Al contrario di quanto succede in Avengers: Infinity War e in tanti altri film del Marvel Cinematic Universe, gli eroi si ritrovano in un'avventura su scala molto minore. Si tratta di una missione di salvataggio che, per quanto difficile e importante, non vede in pericolo la Terra. Anche i diversi antagonisti che ostacolano Ant-Man e Wasp su vari fronti, hanno tutti obiettivi generalmente semplici, senza piani incredibilmente complicati per la conquista dell'umanità. È fondamentalmente per questo che il film quindi funziona.
Ovviamente una buona parte del merito va al cast, davvero in grande forma. Il team principale composto da Paul Rudd, Evangeline Lilly e Michael Douglas ha una chimica eccezionale, presente in ogni scena che condividono, ma anche allargando lo spettro si nota come anche i diversi comprimari dall'amatissimo Michael Peña a Lawrence Fishburne sono ingranaggi perfettamente oliati del meccanismo del film. Sarebbe interessante vedere in un ipotetico terzo capitolo come si svilupperanno i rapporti tra i membri di questa famiglia che continua ad allargarsi sempre di più, ma ovviamente tutto dipende da cosa succederà nel prossimo film dedicato agli Avengers.
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Un altro aspetto, già presente nel primo Ant-Man, è il tanto discusso "lato comedy" del Marvel Cinematic Universe. In questo film si spinge davvero molto su questo, forse ancora più che nel precedente capitolo, ma fortunatamente tutto scorre ottimamente. Il tempismo di qualche gag forse potrebbe non essere apprezzato dai più critici di questo approccio, ma tutti gli altri si ritroveranno a ridere di gusto e più volte durante la proiezione. A proposito di questo e del rapporto con il primo film, è interessante notare come siano stati sfruttati in maniera bilanciata i richiami ad esso: le scene più divertenti sono evidentemente omaggiate e riprese, ma senza dare loro troppa rilevanza, sfruttandole per un'elegante strizzata d'occhio e via. 
Insomma, nel complesso Ant-Man and the Wasp è un film che si propone di offrire due ore di divertimento al pubblico, tra azione e risate, senza voler in alcun modo cercare un confronto impari con Avengers: Infinity War. Il perfetto aperitivo in attesa di Captain Marvel e soprattutto del prossimo grande evento che colpirà il Marvel Cinematic Universe nel 2019 con l'uscita del quarto Avengers.

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Mattia Chiappani

Ama il cinema in ogni sua forma e cova in segreto il sogno di vincere un Premio Oscar per la Miglior Sceneggiatura. Nel frattempo assaggia ogni pietanza disponibile sulla grande tavolata dell'intrattenimento dalle serie TV ai fumetti, passando per musica e libri. Un riflesso condizionato lo porta a scattare un selfie ogni volta che ha una fotocamera per le mani. Gli scienziati stanno ancora cercando una spiegazione a questo fenomeno.

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Commenti

  1. Un film perfetto se fosse uscito prima di Infinity War. Così, è salvato esclusivamente dalla scena dopo i titoli (che, a onor del vero, lo inquadra e “giustifica” in modo eccellente).

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