Cultura e Società

Fuori in 60 minuti, le nuove regole per la rimozione dai social di contenuti terroristici

L'Unione europea ha dichiarato guerra alla propaganda del terrore sui social tramite la rimozione dei contenuti terroristici in 60 minuti


La Commissione europea ha annunciato l‘entrata in vigore della Terrorist Content Online Regulation, una proposta datata 2018, volta a rimuovere i contenuti terroristici sul web che possono turbare e spingere all’emulazione di gesti estremi.

Le nuove regole serviranno a rimuovere i contenuti terroristici postati online entro 60 minuti dalla loro segnalazione.
Post, video, audio e immagini dovranno essere così cancellati il prima possibile dai proprietari delle piattaforme. Se ciò non avviene in tempo, le multe saranno salatissime, arrivando anche al 4% delle entrate globali dell’azienda coinvolta.

Attacchi terroristici trasmessi online

Tutti ricorderete la tragica notizia del massacro di Christchurch, in Nuova Zelanda. Era il 2019, un giovane di 28 anni uccise 50 persone durante un attacco compiuto alla moschea di Al Noor, durante la preghiera del venerdì. Brenton Harrison, questo il nome del terrorista islamofobo, aveva trasmesso tutto in streaming sul suo profilo Facebook.

Quel gesto estremo, condiviso sulle piattaforme social in diretta, ha ispirato altri gesti estremi. Il 24 maggio scorso ad esempio, il massacro di Buffalo, dove 10 persone sono state uccise da un suprematista bianco, è stato trasmesso in diretta sulla piattaforma Twitch.

648943 Terrorists File

Ecco, con l’introduzione della nuova normativa, l’UE è intenzionata a prevenire la propaganda terroristica, che spesso si diffonde proprio su internet e sui social network.

Tenere d’occhio e cancellare i contenuti ritenuti pericolosi non è semplice. Queste azioni di monitoraggio e rimozione hanno dei costi non indifferenti e non sempre le piccole piattaforme dispongono di risorse sufficienti per intervenire entro i 60 minuti previsti dalla legge.

Una soluzione potrebbero essere i tool automatizzati, ma quest’ultimi rischiano di rimuovere contenuti legittimi e innocui. Un altro rischio è rappresentato da quei paesi che potrebbero utilizzare la nuova normativa come forma di censura, limitando così la libertà di stampa.

Ovviamente la rimozione dei contenuti deve essere valutata attentamente, motivando tale scelta. Questo per evitare soprattutto la rimozione di contenuti pubblicati a scopo educativo, artistico, giornalistico e di informazione.

Le piattaforme, a loro volta, dovranno informare le autorità nazionali competenti sui contenuti eliminati, inoltrando obbligatoriamente un report annuale.
Gli utenti che si vedranno cancellare i loro contenuti, saranno avvisati e avranno la possibilità di chiedere il ripristino di quest’ultimi nel caso ritenessero l’azione ingiusta o errata.

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Arber Agalliu

Parlo tanto e dormo poco.

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