È Elon Musk la “Persona dell’anno” secondo il Time. Una decisione che arriva: “per aver creato soluzioni durante una crisi esistenziale, per incarnare le possibilità e i pericoli dell’era dei titani della tecnologia, per guidare le trasformazioni più audaci e dirompenti della società”, spiega la nota rivista. Una scelta che, d’altronde, è perfettamente in linea con quelle di Jeff Bezos nel 1999 e Mark Zuckerberg nel 2010, quando le loro rispettive società, Amazon e Facebook, hanno registrato un forte impatto nel mondo.
Le parole del direttore del Time Edward Felsenthal sulla scelta di Elon Musk
“Non sappiamo ancora fino a che punto Tesla, SpaceX e le iniziative che Musk deve ancora pensare cambieranno le nostre vite. A 50 anni ha tutto il tempo per scrivere il futuro, il suo e il nostro. Che ci piaccia o no, ora siamo nel mondo di Musk”, ha scritto il caporedattore di Time Edward Felsenthal. Va ricordato che Elon Musk è la persona più ricca del mondo, secondo Forbes. Negli ultimi anni Time ha ampliato il suo franchise con selezioni di persone dell’anno in diverse categorie, Quest’anno troviamo infatti anche Simone Biles come atleta dell’anno, Olivia Rodrigo come intrattenitrice dell’anno e scienziati del vaccino come eroi dell’anno.
La tradizione della ‘Persona dell’Anno’ del Time risale al 1927. Nata come “Uomo dell’Anno”, riconosce da allora non solo un individuo, ma anche gruppi di individui o categorie. Oltre a movimenti o idee che hanno avuto la maggiore influenza nell’anno che sta per concludersi. Nel 2020 hanno conquistato la copertina il presidente eletto Joe Biden e la sua vice Kamala Harris. La scelta annuale non è sempre un onore. Basti pensare che nel 1938 Adolf Hitler fu nominato Uomo dell’Anno per la sua influenza negativa. Concludiamo con due curiosità. Nel 1982 la rivista ha selezionato il computer come Macchina dell’anno. Mentre 2006 è stato scelto “Sei Tu”. In copertina vi era un computer con uno specchio al posto del monitor. In pratica il prestigioso tributo era andato agli internauti, ovvero a coloro che hanno partecipato all’espansione della democrazia digitale.