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E’ possibile ricreare la ragnatela dell’Uomo Ragno?

La creatività umana ha inventato cose che la scienza ha sempre ammirato con un misto di invidia e rispetto, tanto che a volte è stata proprio la creatività a stimolare la scienza in una precisa direzione. E così, quali uomini di scienza, non possiamo che essere intrigati dalle potenzialità delle attrezzature e poteri a disposizione di alcuni personaggi dei fumetti e della letteratura. Un classico esempio è senza dubbio la sostanza inventata da Peter Parker per impersonare al meglio il suo ruolo di supereroe, una versione sintetica di ragnatela.
Volete la verità? Avremmo voluto stupirvi (con effetti speciali) dandovi una ricetta del tutto equivalente a quella sviluppata dal geniale, squattrinato Parker. Poi ci siamo accorti che è possibile trovarne almeno quindici varianti diverse, con una piccola ricerca sulla rete. Le più gettonate? Senza dubbio le versioni sviluppabili in casa, mescolando acetato di cellulosa, acetone, cemento a presa rapida, un 1-2% di gomma di guar e un agente adesivo resinoso, o sostituendo l’acetato di cellulosa con lo styrofoam. In pratica, una spesa inferiore ai 20€ garantisce di ottenere circa 1 Kg di magnifica tela adesiva sparabile. Per i più intraprendenti, è possibile anche seguire delle pratiche istruzioni per costruirsi da soli una versione mediocremente efficace dello spara-ragnatele. Attenzione però, anche nelle formulazioni più estreme non aspettatevi una capacità di sollevamento superiore ai 5 Kg/cm2! Questo significa che il nerd standard per restare sospeso da fermo necessiterebbe di 15-20 cm2 di sezione di ragnatela, ovvero un diametro attorno ai 7 cm, per essere un po’ cauti. Per reggere un corpo in caduta libera o in slancio, invece, si arriva facilmente a superare i 20 cm di diametro. Insomma, un prodotto ottimo per gestire situazioni di emergenza domestica come il recupero del telecomando, l’apertura a distanza del frigo o il diletto degli animali domestici; al limite un’adeguata alternativa per il paintball, ma comunque non sufficiente per intraprendere una carriera da eroe metropolitano.
I fatti parlano chiaro: le prestazioni della tela di spiderman sono dannatamente simili (in proporzione) a quelle della naturale seta di ragno. O meglio, delle sete di ragno, dato che ogni ragno è capace di produrne fino a sette tipi differenti, a seconda dell’impiego:  cattura e immobilizzazione della preda, costruzione di strutture, allarme, trasporto aereo, traccia per ritrovare la strada in locazioni sconosciute e persino riproduzione. A parte l’ultima voce, su cui Peter Parker preferisce ancora i metodi convenzionali dei vertebrati, sono tutte funzioni a cui il suo spara ragnatele ha assolto numerose volte.

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Ma parlando di proprietà, quali sono quelle della seta di ragno? Innanzitutto, il carico di rottura. La seta del ragno Caerostris darwini, la specie che produce la tela più resistente tra quelle conosciute, può tenere sospeso un autobus da 15 tonnellate con un singolo filo di diametro 25 mm, risultato sufficientemente compatibile con le prestazioni del nostro eroe rossoblu e decisamente superiore a quello di altre fibre ad alta prestazione come il Kevlar. In secondo luogo, il peso. La densità della seta di ragno è infatti circa un sesto di quella dell’acciaio, metà di quella del titanio e inferiore del 30% rispetto a quella del magnesio, il più leggero tra i metalli per impieghi strutturali. Nonostante questo, il povero magnesio non ha che un ottavo della resistenza della seta e anche i migliori acciai difficilmente riescono ad assorbire una pari quantità di energia prima di rompersi.
Difficile però immaginare che il nostro eroe possa andare in giro sparando cilindri d’acciaio o corde di kevlar con le stesse prestazioni, dato che mancherebbero della famosa, fastidiosa, adesività. Per ottenere il massimo della capacità adesiva, infatti, i ragni in natura dispongono dischi di collante all'estremità del filo di seta. Dal punto di vista prestazionale, questo è il vero punto debole del metodo di locomozione Peter Parker:  ci sono ordini di grandezza di differenza tra la resistenza della seta e la sua capacità di restare attaccata ad una superficie, che richiedono quindi quell'effetto di “allargamento” alle estremità a cui i lettori sono ben abituati. Niente da dire, alla Marvel in questo caso hanno fatto bene i compitini di scienze e fisica.
Controindicazioni? Principalmente tre: lavare esclusivamente a secco (si riduce anche del 50% in lunghezza se bagnata!), non avvicinare a fiamme libere, non utilizzare in ambienti con temperature inferiori a -40 °C o superiori ai 200 °C, essenzialmente Himalaya, Artide, Antartide e pozzi di lava. Smaltire nell'umido domestico, non scompare dopo un'ora.

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Commenti

  1. Non è possibile avere qualche link di riferimento?
    Magari la “ricetta” con il procedimento o dei tutorial per realizzare il meccanismo per sparare?

  2. ciao, è da tantissimo che stavo cercando gli ingredienti! e per questo grazie mille! l’unica cosa è che detti così è un po’ difficile trovarli in internet. per questo non è che puoi mettere dei link di riferimento e comunque mettere le quantità? grazie mille

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