Cultura e Società

E’ morto Luciano De Crescenzo, grande artista poliedrico

Il mitico professor Bellavista dalle infinite passioni

Oggi Giovedi 18 Luglio è venuto a mancare all’età di 90 anni il mitico Luciano De Crescenzo. È morto poco fa a Roma, dove era ricoverato da alcuni giorni.

Luciano de Crescenzo, l’uomo che voleva allargare la vita

‘Sono stato fortunato’ ripeteva sempre nelle interviste l’ostinato ottimista (tant’è che queste tre parole divennero anche il titolo della sua ultima autobiografia, scritta l’anno scorso). Professore, attore, regista, sceneggiatore, autore, filosofo, scrittore, storico, presentatore, non c’è stato un ruolo che Luciano De Crescenzo non abbia saputo ricoprire in modo più che eccellente, con la sua magica capacità di saper unire l’eleganza e la dialettica al suo inconfondibile umorismo e simpatia.

La sua carriera lavorativa lo ha visto nascere come ingegnere dell’IBM, ma con la sua passione per la storia greca, la filosofia, e soprattutto la sua ‘napolinità’, era inevitabile che sfociasse nel mondo artistico.

Oltre a svariati libri di mitologia e filosofia, ci lascia un patrimonio artistico editoriale e cinematografico di grande spessore. Indimenticabile il programma ‘I grandi miti greci’, in cui il professore narrava le gesta di Zeus, di Narciso, di Achille, di Eros, con una semplicità tale da sembrare che stesse spettegolando riguardo i suoi vicini di casa (vi consigliamo vivamente di guardarne qualche puntata, facilmente ritrovabili su youtube). Regista e sceneggiatore del Cult Così parlò Bellavista e de Il Ritorno di Bellavista, lo ricordiamo anche per aver diretto uno dei film più originali del cinema nostrano: 32 Dicembre; un film diviso in tre episodi: nel primo episodio interpreta un professore matto che si crede socrate, a cui la moglie è costretta ogni giorno ad affiancare e pagare due attori affinchè interpretino i suoi seguaci. Il secondo narra una storia d’amore tra due anziani e la gelosia della nuora che fa di tutto per far lasciare i due amanti per paura di perdere l’eredità. Il terzo episodio narra le assurde sorti di un uomo che passa tutto il 31 dicembre alla ricerca di 100 mila lire per comprare i fuochi d’artificio a suo figlio.

Ci lascia un uomo che ha donato parecchio con la sua capacità di saper raccontare e diffondere argomenti di un certo spessore con una semplicità tale da renderli interessanti ad ogni genere di persona. Infatti non si era mai definito un filosofo, bensì uno che ha sempre voluto ‘raccontare la filosofia in maniera semplice, di modo da poter essere fruibile per tutti’.

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Enrico Natalini

il suo DNA è composto al 100% di cultura trash e underground. Che siano libri, film, fumetti, serie tv, spettacoli teatrali, mostre o televendite è un segugio per tutte quelle chicche che sopravvivono all'insaputa del mainstream. Di lui dicono che è come un cartone animato, non ha capito bene se sia un complimento o meno, ma a lui piace.

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