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E mare libertas

Il mare rende liberi. Pensateci. Saltare su una barca, spegnere il cellulare, cazzare la randa e andare di bolina finchè non si è abbastanza lontani da non vedere più la terraferma. Appena prima che la mente si inizi a riempire di paranoia, agorafobia e immagini di uno qualunque dei mille film che hanno descritto tragedie e morti orribili avvenute in mare aperto, si sperimenta una sensazione impagabile di libertà, di serenità. Soli in mezzo al blu ci si sente davvero padroni della propria vita.
Questo è il concetto che è stato scelto come motto araldico della nazione che deve tutto, ma proprio tutto, al mare. No, non è l'Italia. Nemmeno la Grecia classica. No, nemmeno la Spagna di Filippo II, ma era un buon tentativo. Chi ha detto la Svizzera? Cos'è, una battuta? Cerchi di essere divertente? Non lo sei! Ora esci dalla classe e smetti di farci perdere tempo!

Cosa dicevamo? Ah, sì. La nazione di cui parliamo è Sealand e il motto è E mare libertas.
Sealand è un Principato fondato nel 1967 da un radioamatore britannico che cercava un posto per creare una sua stazione radiofonica pirata. Il nome di costui, che è poi diventato il primo Principe di Sealand, è Paddy Roy Bates, oggi novantenne. Nel lontano '67 il Nostro scorse, a qualche miglia a sud della costa inglese, il profilo di Fort Roughs, una piattaforma militare in cemento costruita dal Regno Unito durante la guerra da poco conclusa, e abbandonata a se stessa dall'esercito della Corona. L'intrepido Bates ha quindi preso armi e bagagli e ha raggiunto la piattaforma pensando di farne la sua base operativa (diciamocelo, quale migliore sede per una radio pirata di una piattaforma in mezzo al mare?).

Che è successo poi? Beh, diciamo che Paddy si è lasciato un po' prendere la mano e… ha decretato che la piattaforma sarebbe diventata uno stato sovrano: il Principato di Sealand, e lui ne sarebbe stato il Principe.
Ciò che era iniziato come un gioco è presto diventato qualcosa di molto, molto serio: Sealand è oggi dotata di organismi di governo, una precisa araldica, una Costituzione, francobolli, carta moneta, un sacco di quattrini e, cosa più importante, un preciso riconoscimento della sua esistenza come nazione: nel 1978 la Germania, dovendo trattare con la famiglia Bates per il rilascio di alcuni prigionieri tedeschi, inviò alla Roughs Tower un ambasciatore con tutti i crismi del caso, e trattò quindi Sealand da pari a pari.
Ora, naturalmente i Tedeschi si sono affrettati a dire che tale episodio non costituisce un riconoscimento di fatto della sovranità di Sealand, e per quanto ci dolga ammetterlo nessuna altra nazione si è spinta a dichiararsi in favore del Principato.

La lotta è ancora nel vivo e noi di Orgoglionerd facciamo la nostra parte: il nostro sito è infatti ufficialmente gemellato con il Principato e chi vi scrive, Lord Gabriele, è nientemeno che il Ministro per le Arti Animate di Sealand, nominato da Sua Altezza Reale Michael Bates, figlio di Paddy Roy e Principe Reggente di Sealand. Saremo quindi il canale preferenziale attraverso cui il Principato farà i suoi annunci agli Italiani, e vi terremo aggiornati mese per mese su quanto succede nel e attorno al Principato di Sealand, vi racconteremo la storia, la cultura, le guerre vinte (finora: una) e perse (finora: nessuna!) da Sealand, così come anche aneddoti, curiosità, citazioni (chi ha detto Hetalia?) e notizie.
In attesa di risentirci, date un'occhiata al sito internet del Principato, nuovo di zecca: fatevi insignire di un titolo nobiliare (di toga, ovviamente: quello di spada, come il mio, va guadagnato sul campo!), abbiamo bisogno di uomini!

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Gabriele Bianchi

Lettore, giocatore, conoscitore di cose. Storico di formazione, insegnante di professione, divulgatore per indole. Cercatelo in fiera: è quello con la cravatta.

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