Rebel Wilson dà dello str*nzo a Sacha Baron Cohen. Perché?

Rebel Wilson sta per pubblicare le sue memorie intitolate “Rebel Rising”, e sembra che un capitolo sia dedicato a un’esperienza lavorativa per lei spiacevole: Wilson ha usato il termine “str*nzo” (in inglese “a**hole”) per definire Sacha Baron Cohen. Wilson ha lavorato con Cohen nel film Grimsby – Attenti a quell’altro, in cui interpretano una coppia con undici figli. Wilson ha sostenuto che Cohen avrebbe più volte chiesto all’attrice di girare scene esplicite, sebbene non fossero nel copione.

Rebel Wilson dice che Sacha Baron Cohen è uno str*nzo: ecco perché

In una serie di post su Instagram (via ScreenCrush), Wilson ha dichiarato di aver capito cosa intendo diverse attrici di Hollywood quando dicono di avere una “no a**hole policy” quando anche lei ha lavorato con uno “str*nzo”. E in una Instagram Story successiva a chiarito, senza possibili fraintendimenti, di chi si tratterebbe: Sacha Baron Cohen.

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Wilson ha detto di aver fatto nomi e cognomi perché l’individuo in questione avrebbe un team per gestire la potenziale cattiva pubblicità derivante da quello che lei ha scritto nel suo libro. Ma lei ha detto che “non mi farò zittire da avvocati ben pagati e manager di aziende PR per le emergenze” che, secondo quanto riporta l’attrice, avrebbe assunto Sacha Baron Cohen, con cui ha condiviso il set nella commedia d’azione del 2016 “Grimsby – Attenti a quell’altro”.

Il presunto comportamento di Cohen sul set

Wilson aveva parlato della situazione in un’intervista su Kyle and Jackie O Show nel 2014. Nella vecchia intervista, Wilson descriveva Cohen come “così scandaloso” e raccontava di come le avesse ripetutamente suggerito di spogliarsi per una scena, cosa che lei avrebbe fermamente rifiutato. “Mettiti nuda e basta, sarà divertente. Ti ricordi in Borat, quando ho fatto la scena nudo? Era divertentissima” le avrebbe detto Cohen.

Wilson afferma che lei avrebbe sempre rifiutato di farlo, perché la scena non era nel copione. E avrebbe persino “minacciato” di contattare la sua agente, che lavorava anche con l’attore di Borat, per parlare della questione. Alla fine Cohen, che era anche produttore e sceneggiatore del film, avrebbe usato una controfigura per spogliarsi al posto di Rebel Wilson.

In un’altra occasione, come ricorda il Daily Mail, Cohen avrebbe chiesto a Wilson: “Rebel, mi puoi mettere un dito su per il c*lo?”. Richiesta alla quale lei avrebbe risposto dicendo, nuovamente, che non era nel copione. “E lui ha detto tipo: ‘guarda, mi tirerò giù i pantaloni e tu mi metti un dito su per il c*lo — sarà una scena divertente”. Wilson ha detto che non voleva fare la “diva” e di essere arrivata al compromesso “ti darò un solo schiaffo sul c*lo e finisce lì”.

Tutte queste dichiarazioni uscirono ancora prima che il film arrivasse al cinema. Sembra che oggi Wilson le confermi, non solo con il suo libro autobiografico ma anche con i suoi post sul social. Ma non è detto che il suo libro contenga ulteriori episodi che rinforzino il suo giudizio su Cohen.

La risposta di Sacha Baron Cohen

La risposta di Cohen alle accuse di Wilson arriva tramite una dichiarazione stampa di un suo rappresentate, che ha parlato con US Weekly: “Anche se apprezziamo l’importanza di parlare apertamente, queste affermazioni palesemente false sono direttamente contraddette da ampie prove dettagliate, inclusi documenti contemporanei, filmati e resoconti di testimoni oculari dei presenti prima, durante e dopo la produzione di I fratelli Grimsby.”

Non è chiaro, tuttavia, quali prove abbia Cohen che testimonino che queste richieste non sia avvenute.

L’autobiografia di Wilson usciranno il 2 aprile, e sembra probabile che tutti i curiosi riguardo questa vicenda coglieranno l’occasione per acquistarlo al volo. Vi terremo aggiornati nel caso dovessero arrivare ulteriori informazioni.

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