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Dracula Untold: Tra storia, pipistrelli e déjà vu

Benvenuto nella mia casa! Entrate libero e franco. Andatevene poi sano e salvo e lasciate alcunché della felicità che arrecate!", così il Conte Dracula accoglie lo sprovveduto Harker nel romanzo di Bram Stoker e dopo oltre 110 anni, l'immortale Vampiro continua ad infestare il nostro quotidiano.

Uno dei personaggi più potenti e affascinanti della letteratura(e poi del cinema), che ha portato alla nascita di molteplici generazioni di vampiri sbrilluccicanti e non, ritorna in un nuovo film targato Universal Studios la quale, nonostante ben 7 precedenti film dedicati al Vampiro più famoso del mondo, riesce ancora a raccontarci qualcosa di nuovo in Dracula Untold.
Siamo in Transilvania, 1462. L'imperatore Vlad III di Valacchia e la moglie Mirena, garantiscono un lungo periodo di pace della durata di circa 15 minuti, il sultano turco, Mehmed Secondo, pretende mille giovani della Valacchia, compreso il figlio dell'imperatore, per arruolarli a forza nell'esercito dei giannizzeri. Vlad dovrà trovare un modo per proteggere il suo popolo e suo figlio ed evitargli un destino toccato allo stesso Vlad  anni prima per volere del padre. Vlad chiederà aiuto al Demone che vive da millenni nell'ombra di una montagna con il quale stringerà un patto faustiano che darà al principe tutti i poteri (e le debolezze) del Vampiro, se Vlad riuscirà a resistere per 3 giorni alla terribile sete di sangue umano che lo tormenta, tornerà ad essere umano, altrimenti sarà costretto a dimorare nell'oscurità prendendo il posto del demone.
Questo Dracula è diverso da tutti i precedenti. E' un eroe, un padre, un marito…manca il cane…
Essendoci portati dentro il cinema il nostro pesante bagaglio di conoscenze passate del terrificante vampiro, ci fa uno strano effetto vederlo in questa nuova veste, decorata da paterni abbracci e coniugali baci.
Ma sappiamo che il mostro uscirà allo scoperto! Ed ecco l'incontro con il Master Vampire sulla cima del Dente Rotto. La scena madre per bellezza ed importanza con un Charles Dance magistrale. Un pathos, un crescendo di emozioni che si mescolano… prima di iniziare l'inevitabile fase di declino.
Da questo momento in avanti, insieme all'entrata in scena del green screen, il film perde la magia acquisita. Abbiamo il nostro Dracula, sì, ma a quale prezzo?
Un susseguirsi di prevedibilità e déjà vu cinematografici: Un "uomo" contro un esercito,  sequenza di frame di scene di battaglia della durata di 0,3 secondi, la caduta dalla torre in slow motion e urla di rabbia seguite da telecamera dall'alto che ci hanno fatto temere in un'esplosione d'auto con tanto di salto del protagonista. 
La situazione peggiora con la creazione del personale esercito di vampiri di Vlad, il suo controllo da direttore d'orchestra di un'orda di pipistrelli e il potere sulle condizioni atmosferiche che sfociano in un epilogo agghiacciante.
Un'occasione sprecata, un "Maleficent" dei vampiri, un tripudio di bellissime idee e originalità distrutte in pochi minuti.
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Un film che nonostante tutto, vanta tanti…alcuni punti di forza:
Un'ambientazione e un periodo storico tremendamente affascinante, reso in maniera solenne dallo sfarzo della corte dell'imperatore e dalla magnificenza dei costumi del premio Oscar Ngila Dickson (Il signore degli anelli: Il ritorno del Re). 
Due protagonisti fantastici in quanto a bellezza e bravura, Luke Evans, nei panni di Vlad III, e Sarah Gadon ,in quelli della regina Mirena, che ci hanno deliziato e fatto sorridere alla conferenza stampa del film tenutasi pochi giorni dopo.
I protagonisti hanno parlato dei loro rispettivi ruoli e del loro rapporto idilliaco sul set.
Luke Evans ha ammesso di aver sentito il "peso" del personaggio ma che ciò non gli ha impedito di dare il meglio di se. All'attore è stato chiesto anche se gli piacerebbe interpretare, in futuro, il ruolo di un super eroe, "Mi piacerebbe molto […] me la cavo molto bene con il mantello!".
Un'altra domanda che ha attirato la nostra curiosità riguardava il reboot de "Il Corvo", l'attore ha così dichiarato: "Questo film sarà il più possibile fedele al fumetto originale, la storia sarà diversa da quella che si aspetta il pubblico […] non sarà incentrato sul film di Brandon Lee, che adoro, ma ci rifaremo all'opera originale".
Interpretare un'altra leggenda potrebbe essere troppo per il nostro Arciere/Vampiro? 
Una cosa certa è che questo Dracula Untold merita di essere visto, nel bene e nel male! e se non siete troppo legati alle tradizioni e al classicismo, potrebbe persino piacervi!
Dracula Untold uscirà nelle sale cinematografiche italiane il 30 Ottobre, domani!

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Daniele Cicarelli

Indigente giramondo con la grande passione per i videogiochi, l'Arte e tutte le storie Fantasy e Sci-Fi che parlano di mondi alternativi senza zanzare. Fermo sostenitore dell'innovazione, del progresso tecnologico e della superiorità del Tipo Erba. Dalla parte dei Villains dal 1991.

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Commenti

  1. Non m’interessa, sulla figura storica ci sarebbe un gioco interessante per il fatto che Vlad era considerato buono in patria, sì, ma per la morale di quel tempo e luogo, ma ancora una volta si cerca invece di adattare la storia alla morale moderna, quindi perde anche questo lato, non capisco il senso di chiamarlo “Dracula”…

  2. Ecco, lo sapevo, una buona idea rovinata…Anche se andrei vederlo solo per Charles Dance.
    Comunque Vlad III non era imperatore di nulla, era il Voivoda della Valacchia, un titolo equivalente a principe, o comunque signore feudale.Imperatore è un’altra cosa (difatti, almeno nominalmente e con molti voltafaccia, lui era alleato sottoposto dell’imperatore del Sacro Romano Impero, Federico III).

  3. Io gli darei un chance. Poi magari io sono un po’ di parte, ma la storia di Dracula/Vlad ha sempre appassionato, sia come mostro (si pensi a Dracula di Bram Stoker) o come eroe (mi viene in mente l’esempio di Dracula di Robin Hood), quindi vedendo il risultato di questo film potrò giudicare solo alla fine.

  4. Eh, Charles Dance potrebbe meritare (comunque ha ragione Alessandro, volendo occidentalizzare il titolo avrebbero dovuto usare “principe”, che infatti è come viene segnato in tutte le fonti che non lasciano il titolo in originale).

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