Cinema e Serie TV

Don Matteo e il passaggio di testimone a Raoul Bova: cos’è successo?

Il settimo e l'ottavo episodio di Don Matteo andranno in onda su Rai Uno il 17 e 19 maggio 2022

Se ne parlava da mesi, se ne parla ancora adesso, e lo stesso accadrà domani. Don Matteo è ormai un cult del piccolo schermo, ed è un bene che sia ancora sulla bocca di tutti. Potremmo considerarlo un pezzo di storia della televisione italiana; uno spaccato che ha coinvolto un pubblico sempre più ampio nel corso degli anni. Non sorprende che la serie TV continui ad avere successo, soprattutto dopo la scoperta di quanto accaduto nel quarto episodio della nuova stagione al prete detective più famoso d’Italia. Ma prima di focalizzarci sul passaggio di testimone da Terence Hill a Raoul Bova in Don Matteo, ricordiamo che è la fiction più longeva di Rai Uno: va in onda dal 2000.

Don Matteo ci tiene compagnia da 22 anni, dall’inizio del nuovo millennio, insieme ad altri personaggi storici. Li abbiamo visti crescere, litigare e amare, amarsi. Quando parliamo di figure importanti la prima persona a cui pensiamo è il Maresciallo Cecchini, interpretato Nino Frassica. Non solo: sin dagli arbori Natalina (Nathalie Guetta) e Pippo (Francesco Scali) ci hanno intrattenuto con i loro divertenti battibecchi.

Un nuovo prete

Don Matteo 13 Bova

Negli anni, tra l’altro, si sono susseguiti ben 3 Capitani dell’Arma dei Carabinieri. Stiamo parlando di Flavio Insinna (Flavio Anceschi), Simone Montedoro (Giulio Tommasi) e Maria Chiara Giannetta, nei panni di Anna Olivieri e presente dalla stagione 11 (2018). Insomma, tra comparse e personalità note Don Matteo ha mantenuto accesa la curiosità del suo pubblico. D’altronde come poteva essere altrimenti? Un prete, la sua intuizione e tutto il resto va da sé. Ma ora c’è qualcun altro ad aiutare il prossimo a Spoleto in Don Matteo: Terence Hill ha passato il testimone a Raoul Bova, interprete di Don Massimo, un uomo dal passato difficile. Scopriamo insieme cosa è successo negli ultimi episodi!

ATTENZIONE: se non avete ancora visto gli episodi di Don Matteo 13, vi sconsigliamo caldamente di proseguire con la lettura.

Don Matteo, dove eravamo rimasti?

Sapevamo già che Terence Hill avrebbe abbandonato il ruolo più longevo della sua vita, dopo i successi in coppia con Bud Spencer. Ora è arrivato quel momento. Nel finale dell’episodio 4 della stagione 13, trasmesso il 21 aprile e intitolato Così lontani, così vicini, è accaduta una cosa inaspettata. Non ha colpito l’uscita di scena del personaggio in sé, ma il modo in cui Don Matteo è scomparso dai radar dei suoi amici più stretti. Vi ricordate cosa è accaduto quella notte?

Nell’ultimo quarto d’ora della puntata ha camminato per i luoghi della sua dimora, fermandosi di stanza in stanza a guardare i suoi amici – vecchi e nuovi – dormire. Già questo ci aveva lasciato intuire qualcosa di strano: dalle sue espressioni era evidente che stava per succedere qualcosa, ma cosa? Subito dopo il suo passaggio nel corridoio, è entrato nella sua chiesa e, con le lacrime agli occhi, ha pregato.

La scena si era poi spostata verso l’esterno, dove abbiamo visto Don Matteo salire su una macchina nera con due uomini all’apparenza poco raccomandabili che lo spingevano al suo interno. Un evento, quello appena citato, che dall’impostazione sembrava più un sogno che la realtà. L’inquadratura era poi tornata sulla chiesa: la sedia su cui Don Matteo si era seduto per pregare era vuota. Non era un incubo, era accaduto veramente. Tante le domande in quel momento, ma le risposte sono arrivate solo nell’episodio successivo, L’amico ritrovato.

Don Matteo e Raoul Bova

Don Matteo Raoul Bova

Nel quinto episodio di Don Matteo 13, L’amico ritrovato, ha fatto il suo ingresso Don Massimo, interpretato da Raoul Bova. Come? Lo abbiamo visto inseguire sulla sua motocicletta la vettura su cui si trovava anche Don Matteo, e abbiamo capito poco dopo che i due loschi individui conoscevano già il nuovo prete di Spoleto. Da qui la storia è diventata più intrigante: chi è Raoul Bova? Che ruolo ha nella vicenda legata alla scomparsa di Don Matteo? È uno dei cattivi o è buono? Ma soprattutto: esistono davvero dei cattivi nella storia?

Non è stato facile per Don Massimo integrarsi con gli altri componenti della “famiglia” di Terence Hill. D’altronde prendere il posto di un’icona come Don Matteo è quasi un’impresa, e Don Massimo lo sa bene. Ma quest’ultimo è anche abbastanza forte da resistere agli attacchi di Natalina, che non riesce a darsi pace per la scomparsa improvvisa dell’amico. Ricordiamo infatti che all’inizio del quinto episodio non sapevamo ancora cosa gli fosse successo e sul nuovo parroco non vi erano certezze. La verità è arrivata solo nel corso della puntata, quando il maresciallo Cecchini e il Capitano Anna Olivieri hanno cominciato a indagare sull’evento.

Cosa hanno scoperto?

Le indagini condotte da Anna e il maresciallo hanno portato a una scoperta importante sul passato di Don Massimo. Il nuovo prete è un ex Carabiniere dei reparti speciali. Non solo: è molto abile con le tecniche di convincimento, il che potrebbe rappresentare un plus per la risoluzione dei casi. Non sorprende tale aspetto, anche visto la sua prestanza fisica e la sua abilità nei combattimenti faccia a faccia, dimostrata sin dal quinto episodio. Per quanto riguarda parole e gesti, possiamo dire che Don Massimo sa il fatto suo.

Le indagini però non si sono fermate qui: Anna ha ottenuto buone nuove anche in merito al motivo per cui Don Matteo se ne è andato, sostituito da un Don Massimo (Raoul Bova) che sta cercando di farsi strada in un ambiente in cui solo Pippo e la piccola Ines (Aurora Menenti), la figlia di Sergio La Cava, tifano per il nuovo arrivato. La scena finale de L’amico ritrovato pone le basi per una collaborazione proficua con i carabinieri e i coinquilini della canonica. In essa vediamo ogni personaggio leggere una lettera di Don Matteo in cui quest’ultimo spiega il motivo della sua partenza ed espone il suo amore per ciascuno di loro, a partire da Cecchini e Natalina.

Don Matteo e il rapporto con Don Massimo (Raoul Bova)

Don Matteo Raoul Bova Rai

Nello stesso episodio, L’amico ritrovato, abbiamo capito che Don Matteo e Don Massimo si erano già conosciuti in precedenza. Tra gli indizi, una clessidra uguale a quella che la figura di Terence Hill aveva regalato a Federico, il nuovo inquilino della canonica. Non solo: durante la puntata, Don Massimo lo ha chiamato più volte al telefono, facendoci intuire che il loro legame è davvero forte. Alla fine dei giochi si è scoperto che i due parroci sono amici di lunga data. Per intenderci, Don Matteo aveva aiutato Don Massimo in una situazione difficile e il loro rapporto è poi proseguito negli anni. Quest’ultimo – lo ricordiamo – aveva lasciato il suo ruolo di carabiniere per diventare prete a causa di un evento spiacevole accaduto nel corso di un blitz: la morte di un bambino.

Insomma, i vari passaggi della storia sono ben delineati. Abbiamo scoperto nel quinto episodio che Don Matteo ora si trova in Sudan, dopo essere salito su una macchina del Ministero degli Esteri la cui targa non era registrata. Il motivo è legato al rapimento di un suo amico missionario per mano di alcuni terroristi. Così i responsabili della missione lo hanno scelto per trattare con i rapitori in quanto conosce bene il luogo. Simulare il rapimento di Don Matteo è un modo intelligente per intrattenere il pubblico, che ha così potuto formulare delle ipotesi e porsi delle domande prima di conoscere la realtà dei fatti.

L’ultimo episodio andato in onda

Ora che vi abbiamo raccontato come è avvenuto il passaggio di testimone tra Don Matteo e Don Massimo, possiamo concludere parlando dell’ultimo episodio andato in onda giovedì 5 maggio. Ne L’innocente, una delle puntate più intriganti fino a questo momento, abbiamo avuto modo di vedere il lato più fragile del nuovo prete che, a differenza di Terence Hill, si sposta di luogo in luogo sulla sua amata motocicletta.

Il tutto a dimostrazione che questi protagonisti sono persone comuni: sbagliano, perdono fiducia, inciampano come tutti noi. E poi si rialzano, e durante il loro cammino iniziano a incontrare il consenso di tutta la comunità; una comunità pronta a firmare una petizione per ottenere il trasferimento di Don Massimo in altra sede ancora prima di conoscerne l’essenza.

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