Disney, questa sconosciuta

Quando si pensa alla Disney, l’immagine che viene in mente più spesso è quella di un impero dei sogni, la grande fabbrica di cartoni animati e macchina del divertimento che piace a tutti, grandi e piccini.

Ma ovviamente la realtà della Disney è molto più composita di così, la sua storia è ormai lunga e ha visto susseguirsi diverse ere scandite da cambiamenti epocali che hanno investito la produzione cinematografica e di intrattenimento non solo per l’azienda ma per il mondo dello spettacolo in generale.

Ultimo di questi importanti passi è stata la recente acquisizione della Marvel, il cui primo attesissimo frutto sarà Big Hero Six di cui vi abbiamo già parlato.

Ma le origini dell’impero sono lontane, a partire dagli anni ‘20 Walt Disney inizia a sperimentare con la macchina da presa, producendo alcuni sketch nella rimessa del fratello Roy, i Laugh O’Grams.

Quei primi tentativi sfoceranno poi nel 1923 nella fondazione del nucleo originario della Walt Disney Company, nata come Disney Brothers Cartoon Studio ad opera dei fratelli Walt e Roy Disney.

Dalla partenza come piccolo studio di produzione di corti animati e tecnica mista (con attori in carne ed ossa e animazione) si è espansa negli anni arrivando a occupare un’enorme fetta di mercato in tutti i campi mediatici, dalla televisione, ai giornali e fumetti, dai film ai parchi a tema.

Non è però facile riuscire a orientarsi tra la complessa organizzazione interna della multinazionale e tra le varie realtà che ne fanno parte, con il risultato che spesso si fa confusione nel far risalire a quale studio appartiene una determinata produzione.

Comprensibilmente la tendenza generale è di appiattire tutto quello che viene prodotto dalla Disney come originato da un’unica fonte: “la Disney”, dimenticandosi della sua natura di multinazionale. Solo per dare un’idea il Walt Disney Motion Pictures Group comprende almeno una decina di studios diversi con varie filiali, ed effettivamente la politica di marketing dell’azienda non si è mai interessata più di tanto nel fare chiarezza su questi aspetti organici.

Per venire incontro alla necessità di chiarezza e per fornire una corretta collocazione delle opere Disney, è nato The Disney Compendium prodotto dalla Tana del Sollazzo la cui ciurma si è imbarcata nell’oneroso compito di ricatalogare e schedare tutta la produzione Disney mai stata creata.

Questa enciclopedia disneyiana  digitale, che potete consultare qui, ha già completato le catalogazioni relative ai Walt Disney Animation Studios e dei Pixar Animation Studios, e dei primi sono già online le schede per tutta la produzione fino agli anni 30 e dagli anni 90 in poi.

Il lavoro di Valerio Paccagnella, Lorenzo Breda, Ettore D’agostino e Daria Batolo 

è rivolto agli studiosi in cerca di informazioni, ma vorrebbe anche fornire un riferimento per chiunque voglia conoscere approfonditamente la Disney.

La quantità di informazioni è molto ampia e dettagliata, e a seconda delle politiche dei diritti, è possibile anche visionare alcuni materiali, come alcune chicche quali i cortometraggi storici in bianco e nero.

Il Compendium è un’ottima fonte di informazioni e un buon riferimento per scoprire tanti aspetti dell’universo disneyano di solito poco esaltati e sconosciuti.

È incalcolabile l’influsso che la Disney ha avuto sulla formazione e sui gusti di intere generazioni del mondo occidentale, eppure non è sufficientemente conosciuta rispetto al peso che esercita nella cultura moderna, speriamo quindi che questo sia il punto di aprtenza per iniziare a documentarsi o anche solo per curiosare tra le pagine della storia dell’industria dell’intrattenimento più nota del mondo.