FeaturedLetteratura e fumetti

Nemo, la trilogia: orrori cosmici, nazisti e…bikini?

Bao pubblica la nuova edizione integrale della trilogia spin-off della Lega di Alan Moore

La Lega degli Straordinari Gentlemen è un capolavoro, e non crediamo sia necessaria un’argomentazione. Il glorioso mix di personaggi, da Nemo a Mr. Hyde, le situazioni e dettagli provenienti dalla mastodontica conoscenza di Alan Moore sulla letteratura vittoriana, hanno contribuito ad un successo clamoroso: l’autore è riuscito a partire da una premessa geniale ma pericolosa -un team di supereroi ante litteram provenienti dai più famosi romanzi di fine Ottocento- ed arrivare a creare una storia organica, un mondo funzionale e coerente, e soprattutto ad evitare di dare l’impressione di una semplice collezione di citazioni e camei. Il mondo della Lega è sembrato fin da subito vivere di vita propria, animarsi di situazioni originali, e soprattutto dare vita a leggende nuove, indipendenti dalle loro opere di origine.

nemo

Una di queste leggende è senz’altro il Capitano Nemo, il tecnopirata. Moore lo prende in prestito dall’opera di Verne, ma fa molto di più di inserire un personaggio famoso in strane storie originali: il Nemo di Moore vive dei rapporti con il resto del cast, la sua personalità e la sua indole mutano e il personaggio evolve dalla prima all’ultima pagina. Testimonianza della riuscita di questa operazione è che la leggenda del Capitano Nemo gli sopravvive: il seguito dei primi due volumi delle Lega, Century, ambientato lungo tutto il Novecento, introduce il personaggio di Janni, la figlia di Nemo, e ci mostra il suo percorso da giovane ribelle a regina pirata. Dapprima Janni è riluttante ad accettare la pesantissima eredità del padre, ma ben presto si decide ad abbracciare il proprio passato ed indossare il mantello e l’autorità di capitano del Nautilus. Century, però, si limita ad introdurre questo fighissimo personaggio, senza seguirne le avventure. Century è la storia di Mina, alle prese con un secolo che non è il suo, alla ricerca di un nuovo gruppo di eroi per salvare il mondo ancora una volta in pericolo.

Un nuovo Capitano

nemo

Rimane sottinteso che le avventure di Janni Dakkar, il nuovo Capitano Nemo, si sarebbero svolte in parallelo a quelle di Mina. Ebbene, Alan Moore, nuovamente affiancato dall’insostituibile Kevin O’Neill, ha scritto e raccolto queste avventure in tre volumetti che rappresentano degli spin-off della saga della Lega degli Straordinari Gentlemen. Nemo: Heart of Ice, ambientato nel 1925, Nemo: The Roses of Berlin, ambientato nel 1941, e Nemo: River of Ghosts, ambientato nel 1975, sono tre storie distinte, ciascuna con la propria conclusione, ma compongono un mosaico inestricabile dove, ancora una volta, Moore racconta la storia dei suoi personaggi, della loro crescita, delle loro speranze e dei loro timori. L’intera trilogia di Nemo è oggi pubblicata in una nuova, preziosa edizione in volume unico da Bao Publishing.

Nemo: Cuore di Ghiaccio

Nella prima avventura vediamo Janni tormentata: l’equipaggio del Nautilus è con lei, Ismaele e Broad Arrow Jack nutrono per lei la stessa cieca, quasi fanatica fiducia che nutrivano per il padre, e il suo “lavoro” di pirata e saccheggiatrice va a gonfie vele. Tuttavia Janni non è soddisfatta, sente di dover dimostrare qualcosa a suo padre e a se stessa. Per questo si decide a replicare l’unica spedizione che il Capitano Nemo originale aveva fallito, quella in Antartide. L’intera squadra di sbarco aveva perso la vita, e Nemo stesso era tornato dai ghiacci cambiato, impazzito, raccontava di creature inconcepibili, santuari più antichi dell’uomo e di una montagna in grado di far perdere il senno. Decisa a provare a se stessa il proprio valore, Janni parte per il polo e si ritrova coinvolta in uno spaventoso turbinio di mostri informi, giganteschi pinguini ciechi e orrori cosmici. Gli antagonisti di questa prima avventura sono Frank Reade Jr., Tom Swift e Jack Wright, tre investigatori/imprenditori assoldati da Charles Foster Kane per dare la caccia a Janni, colpevole di aver derubato l’immortale regina Ayesha.

RCO045 1465617001

Nemo: Cuore di Ghiaccio è, come avrete di certo capito, ispirata ai lavori di Lovecraft. Vedremo i protagonisti ritrovare quello stesso tempio descritto ne Le Montagne della Follia e fare i conti nientemeno che con uno Shoggoth. Al di là del piacere immenso che si prova nel leggere questi crossover sensazionali, ciò che rende splendido questo volume è che le citazioni e i riferimenti, per quanto assolutamente pervasivi, non prendono mai il sopravvento sulla storia, che è sempre la storia di Janni, della sua crescita come persona, del bagno di umiltà che è costretta a fare, e dei suoi affetti.

Nemo: Le Rose di Berlino

La storia successiva riprende questa evoluzione del personaggio: Janni ha trovato conforto nelle braccia dell’unico altro superstite della spedizione antartica, Broad Arrow Jack, e i due hanno portato avanti la dinastia dei Nemo. Quando la figlia Hira e il marito di lei, Armand Robur (a sua volta il figlio del Robur protagonista dei libri di Verne) vengono catturati dalla polizia del pericoloso regime totalitario che sta prendendo piede in Germania, a Janni e Jack non resta che assaltare Berlino in tutta forza. E che Berlino! In un’intuizione, non ci stuferemo di questo termine, geniale, Moore ha trovato la perfetta versione “pop” della Germania nazista: non è Hitler il dittatore, ma Adenoid Hynkel, la caricatura portata alla luce ne Il Grande Dittatore. La Germania del fumetto si è infatti unificata con la nazione della Tomania, e al posto della svastica il simbolo è la X nera del film di Chaplin. Berlino, poi, è presentata come una grande metropoli iper-tecnologica, creata grazie alle scoperte e alle ricerche di Carl Rotwang. Se il nome vi risulta noto è perché si tratta di nient’altri che dell’inventore protagonista di Metropolis di Fritz Lang. Gli omaggi all’espressionismo tedesco non si fermano qui, infatti il corrispettivo delle SS naziste sono gli Schlaffkommandos, un corpo di soldati sonnambuli che combattono obbedendo agli ordini mentali del loro padrone, il dottor Helmut Caligari, ed incontriamo anche il dottor Mabuse, altro omaggio a Lang. L’assalto alla Berlino tecno-espressionista si conclude con il confronto finale con la vera antagonista dell’intera trilogia, la regina Ayesha, e la definitiva decisione di Janni di abbandonare la sua vita di saccheggiatrice.

Nemo: Fiume di Spettri

1498327761785

Ayesha è anche al centro della terza storia, ambientata questa volta in Amazzonia. Janni, ormai settantenne, viene rincorsa da insistenti voci che vogliono la regina viva e vegeta e quindi, ancora potenzialmente pericolosa. Il Capitano Nemo decide quindi, contro i migliori consigli di alleati e parenti, di prendere il Nautilus e partire per valutare la minaccia e porvi fine una volta per tutte. Dopo una visita ad una strana isola piena di dinosauri, ad una laguna nera popolata da creature misteriose e grazie all’aiuto di un nuovo cast di personaggi che vi lasceremo il piacere di scoprire, Janni giunge alla sua destinazione e si trova di fronte ad un’installazione tedesco-tomaniana, dove un manipolo di scienziati e politici senza scrupoli, fra cui Bormann, Mengele, e Heintz Goldfoot del film Dr. Goldfoot and the Bikini Machine, stanno sfruttando la tecnologia di Rotwang per creare un piccolo esercito di Ayesha e Hynkel per assicurarsi uno strumento di propaganda immortale. La battaglia finale che segue risulta una conclusione opportuna alle rocambolesche vicende della storia, ma soprattutto segna un potente finale per la dinastia dei Nemo. Janni, compiuta la sua vendetta, finalmente può concedere alla propria famiglia quella pace e serenità tanto anelata, al riparo dalle pesanti eredità del passato, e finalmente rivolgere lo sguardo al futuro. Il “fiume di spettri” evocato dal titolo rappresenta l’impressionante catena di generazioni che l’opera di Moore ha raccontato negli anni, testimonianza di quel che dicevamo all’inizio: fino alla fine, la trilogia di Nemo riesce ad essere un racconto dove i personaggi vivono di vita propria e sono i veri protagonisti. Le citazioni e i riferimenti non prendono mai il sopravvento sulle idee e il risultato è, come non è difficile immaginare, straordinario.

Da non perdere questa settimana su Orgoglionerd

👨‍🦯 Jon Bernthal ci mostra una reunion di Daredevil
 
🏄‍♀️ Fantastici 4: chi è la nuova Silver Surfer?
 
🦇  The Batman è stato accusato di plagio, ma l’accusa si è ritorta contro
 
✒️ La nostra imperdibile newsletter Caffellattech! Iscriviti qui 
  
🎧 Ma lo sai che anche Fjona ha la sua newsletter?! Iscriviti a SuggeriPODCAST!
  
📺 Trovi Fjona anche su RAI Play con Touch - Impronta digitale!
  
💌 Risolviamo i tuoi problemi di cuore con B1NARY
  
🎧 Ascolta il nostro imperdibile podcast Le vie del Tech
  
💸E trovi un po' di offerte interessanti su Telegram!

Gabriele Bianchi

Lettore, giocatore, conoscitore di cose. Storico di formazione, insegnante di professione, divulgatore per indole. Cercatelo in fiera: è quello con la cravatta.

Ti potrebbero interessare anche:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button