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Non aver paura sono DuckTales!

Molti di voi hanno storto il becco alla prima immagine promozionale di questo atteso revival, altri hanno starnazzato contro la fattura dei disegni e altri ancora si sono strappati le piume dalla testa quando hanno sentito il cast dei doppiatori. Beh, avete fatto male, la prima puntata di DuckTales è una ventata di aria fresca. Intelligente, ben costruita e divertente, racconta di una famiglia riunita, di sogni sopiti e di opportunità agguantate.
Si, la comicità “adulta” si riferisce principalmente a un target ben più cresciuto di quello al quale strizzava l'occhio la serie classica e non c'è niente di male in questo. Sono anni che Paperino (Donald) non parla con suo Zio Paperone (Scrooge), tanto che i suoi nipoti Qui, Quo e Qua (Huey, Dewey e Louie) non l'hanno mai conosciuto.Il giovane trio non conosce nemmeno il passato da avventuriero del loro tutore, lo vedono solo come un papero apprensivo e noioso.
Ma noi sappiamo che Paperino è tutto fuorché noioso.

Questo è il semplice ma efficace incipit della storia, storia che viviamo dal punto di vista dei ragazzi, insieme a loro infatti scopriremo che Paperone è molto più di un vecchio scorbutico. L'idea vincente è la creazione di questo “lontano passato” di avventura, se nel primo ricadeva sulla gioventù di Scrooge, questa volta va oltre. Il passato dimenticato è quello dove Zio e nipote erano già avventurieri e questo escamotage ci fa più facilmente inserire nel contesto la serie anni 90, anche se poi ovviamente non risulta in continuity, l'idea si rivela come un grosso “Hey, tutto ciò che avete amato è successo e sarà sempre con voi, ma ora parliamo di altro.”

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Disney ha capito ben prima di Gravity Falls che i suoi cartoon sono visti dai bambini degli anni 80/90, su internet e con uno sguardo attento alle citazioni. Non ci stiamo infatti minimamente stupiti di vedere tanti dettagli dal lavoro di Barks, Don Rosa e in generale dagli “scrigni” Disney, ormai è qualcosa di ovvio e vitale l'inserimento di decine di easter eggs per tenere gli spettatori impegnati fino alla prossima puntata. Ma non temete: l'inserimento dei dei rimandi è curato, rispettoso e ricercato, non vi resta che darvi da fare ora.

Lo stile del tratto è incredibilmente diverso dall'originale e i più borbottanti forse faticheranno a digerirlo, ma si tratta solo di gusti, la qualità dell'animazione e dei disegni è altissima e curata nei dettagli. Musica, suoni e dialoghi sono un'altra moneta d'oro nel deposito di DuckTales. Sia dal punto di vista della sceneggiatura che del doppiaggio: sentire David Tennant nelle penne di Scrooge è da brividi. La decisione di far doppiare ad adulti Huey, Dewey e Louie risulta vincente, non tanto per la particolarità delle voci, ma per la scelta di farli interpretare a comici professionisti della scuola del Saturday Night Live. Decisione che ha contribuito sicuramente a impreziosire la comicità dei dialoghi.

Le storie dei paperi” sono tornate più forti che mai, il consiglio che possiamo darvi è di non arroccarvi in un castello di nostalgia, ma di aprire la mente verso una nuova opportunità.
Esattamente come Paperone: non consumatevi di ricordi di vecchie avventure, vivetene di nuove! Consigliato!

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