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Aquaman: colpito, ma non affondato

L'universo DC Comics torna al cinema dopo una lunga pausa di riflessione. Sarà stata utile a rimettersi in carreggiata?

Dopo aver combattuto Steppenwolf al fianco della Justice League, Aquaman torna nelle sale con la sua prima avventura in solitaria. Unico film dell’universo cinematografico DC Comics a uscire nel 2018, si porta un bel carico di responsabilità sulle spalle, dopo i pessimi risultati dell’ultima pellicola del franchise. Sarà riuscito Jason Momoa (ma soprattutto James Wan) a creare un prodotto che possa risollevare le sorti della serie? Quasi. Vediamo insieme perché nella nostra recensione di Aquaman.

Gli Oceani hanno bisogno di un nuovo Padrone

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Aquaman si apre con il racconto dell’amore tra il guardiano del faro Thomas Curry e la regina Atlanna di Atlantide. Da questa relazione impossibile nasce il piccolo Arthur, cresciuto dalla madre con le leggende del suo mitico mondo. Quando però gli Atlantidei scoprono dove si trova Atlanna, attaccano la casa dei Curry, costringendo la regina a fuggire, abbandonando per sempre suo figlio e il suo amato Thomas.
Anni più tardi ritroviamo un Arthur adulto, diventato Aquaman, un misterioso vigilante acquatico che protegge le navi dagli attacchi dei pirati. Nel frattempo ad Atlantide, re Orm sta tramando per riunire tutti i sette mari per sferrare un terrificante attacco alla terraferma per riprenderne il dominio. La principessa Mera chiede perciò l’aiuto di Arthur, che dovrà ritrovare il mitico tridente di Atlan e rivendicare il proprio posto sul trono di Atlantide.
Le influenze nella storia di Aquaman sono davvero tantissime, tra film di guerra, di avventura, fantasy e mitologia classica. È particolarmente interessante quest’ultimo punto, perché riesce a integrare in maniera organica il racconto di tutti i regni dei sette mari e, più in generale, la grande e complessa storia di Atlantide. Tutto questo è amalgamato piuttosto bene, senza grossi strappi o forzature.
Al netto di ciò, dobbiamo essere onesti: su qualcosa si poteva fare anche di più. La ricerca dell”antico artefatto che darà un grande potere’ è un espediente piuttosto classico e sarebbe stato interessante vedere una strada davvero nuova. D’altro canto Aquaman è diverso dalla origin story più tipica quel tanto che basta a coinvolgere e intrattenere lo spettatore e possiamo accontentarci di ciò.

Un universo che ha bisogno di un salvatore

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Non c’è bisogno di girarci troppo intorno: l’universo cinematografico DC Comics è in crisi gravissima e da tempo. Justice League (con tutte le sue difficoltà produttive) è stato lontanissimo da quello che avrebbe dovuto rappresentare per il franchise, anche solo in termini di incassi. Per questo è facile arrivare molto prevenuti alla visione di Aquaman.
E forse è proprio per questo che questo film è riuscito a colpirci. A sorpresa, infatti, Aquaman è capace di intrattenere per la sua lunga durata (quasi due ore e mezza), crea personaggi interessanti e soprattutto dipinge un grande mondo,.quello di Atlantide e degli Oceani, davvero affascinante. Certo, siamo molto lontani dalla cima delle classifiche dei migliori film del genere, però nonostante alcuni difetti e scelte facili, questo film funziona.
Un plauso speciale va fatto al regista, James Wan. Fin dalle scene iniziali, le sequenze di combattimento riescono a catturare lo spettatore, con movimenti di macchina continui e frenetici e coreografie affascinanti. Dentro e fuori dall’acqua si trovano inquadrature emozionanti, in particolare la sequenza dei Trench, già celebratissima. Questo rende Aquaman un film che non vediamo l’ora di rivedere per analizzare nel dettaglio tutte le decisioni di Wan.

Aquaman ci è riuscito?

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Quindi il supereroe acquatico è riuscito, a sorpresa, a salvare l’universo DC Comics? Secondo noi no, o almeno non ancora. Sicuramente lo farà dal punto di vista degli incassi (ha una buona possibilità di diventare il primo film del franchise a superare il miliardo di dollari) ma narrativamente ancora non ci siamo, non del tutto.
Tuttavia, ha sicuramente trovato un approccio che può funzionare e che se sistemato in alcuni aspetti, può portare al successo anche per questa serie. Ai fan della Justice League non resta che sperare, ma il futuro sembra un pochino più roseo ora. Questo grazie ad Aquaman.

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Mattia Chiappani

Ama il cinema in ogni sua forma e cova in segreto il sogno di vincere un Premio Oscar per la Miglior Sceneggiatura. Nel frattempo assaggia ogni pietanza disponibile sulla grande tavolata dell'intrattenimento dalle serie TV ai fumetti, passando per musica e libri. Un riflesso condizionato lo porta a scattare un selfie ogni volta che ha una fotocamera per le mani. Gli scienziati stanno ancora cercando una spiegazione a questo fenomeno.

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