“L’inizio è la fine e la fine è l’inizio”. Mai come in Dark 3 il mantra della serie è stato predominante e significativo. L’origine, il nodo, l’inizio di tutto coincide perfettamente con la fine, e proprio questi ultimi otto episodi ci illuminano su come questo possa essere possibile. Chiariamolo subito: la ‘soluzione’ arriva tra nuovi e complicati enigmi. Dopo due stagioni di viaggi tra epoche, l’avventura dei protagonisti di Dark infatti si sposta anche tra mondi (e realtà) paralleli.
ATTENZIONE SPOILER: Prima di continuare la lettura, vi segnaliamo che l’articolo contiene spoiler sulla terza stagione. Dunque, se non l’avete ancora vista, vi consigliamo di concludere qui la lettura.
Dark 3: un ‘nuovo’ mondo
Jonas incontrerà Martha a scuola e scoprirà che non si tratta della ragazza che lo ha appena salvato portandolo in questo mondo, che invece appartiene già al futuro. La Martha che rivede seduta tra i banchi di scuola è ancora inconsapevole di ciò che sta per accadere e, soprattutto, dei viaggi nel tempo. E se inizialmente Jonas crede che il suo ruolo in questo mondo sia quello di salvare Mikkel, poco dopo scoprirà che è invece quello di portare Martha a scoprire tutto: dai viaggi del tempo all’esistenza di un’altra realtà dalla quale lui proviene. In questo modo darà infatti inizio agli eventi che permetteranno il giusto fluire del nuovo ciclo, così come Eva desidera.
Adam contro Eva
Il figlio di Martha e Jonas: origine di tutto?
Il Nodo e le realtà parallele
Nel corso della visione di Dark 3 i dubbi non mancano ma sorgono in modo inesorabile di fronte alle diverse versioni di Jonas. Se il ragazzo è stato salvato da Martha del Mondo 2 e trasportato in questo un secondo prima dall’Apocalisse, come mai Jonas adulto nel Mondo 1 non ne sa nulla e, anzi, è sbalordito all’incontro con la Martha del Mondo 2? Come fa, dunque, a non conoscerne l’esistenza se la sua versione più giovane l’ha vissuta? La spiegazione risiede proprio nel Nodo, rappresentato con il simbolo dell’Infinito.
La realtà di Dark è rappresentabile proprio con questo simbolo. Una linea unica che si incrocia in un unico punto, dando però forma a due parti diverse. Se il centro in Dark rappresenta il momento in cui ha inizio e fine un ciclo temporale (Apocalisse), da questo partono parallelamente due realtà differenti. E nel caso della terza stagione, la prima è quella in cui Jonas, dopo la morte della sua Martha, si nasconde in cantina salvandosi e continuando poi gli studi del viaggio nel tempo con Claudia Tiedemann e diventando prima ‘lo Straniero’ poi Adam. La seconda è quella in cui Martha del Mondo 2 lo salva, portandolo nella sua dimensione. Qui finirà poi ucciso per mano della stessa Martha, spinta da Eva. Ecco perché se in un mondo Jonas muore, nell’altro non può morire in quanto esiste già il suo Io più anziano (Adam). Due realtà parallele e differenti, dunque, che si incrociano solo nel punto di inizio e fine, il centro del simbolo.
La terza dimensione
I tentativi di Adam di mettere fine a tutto e, dunque, interrompere questo ciclo che si ripete all’infinito si rivelano sempre inefficaci. L’uomo è convinto che, per ottenere il suo obiettivo, serva uccidere suo figlio prima che nasca. Eppure anche questo si rivela inutile. Adam infatti non sa ciò di cui Eva è invece a conoscenza e che sfrutta a suo piacimento. Com’è possibile, infatti, che Martha riesca ad attraversare i mondi, cosa che non abbiamo invece visto fare a personaggi provenienti dal Mondo 1? Questo è possibile perché Eva sa che nel momento dell’Apocalisse il tempo si ferma per una frazione di secondo. Proprio questo brevissimo spazio rappresenta l’unica scappatoia dal determinismo, ovvero dagli eventi già prestabiliti e che si ripetono in un loop infinito.
Se dunque Eva sfrutta questa frazione di tempo per inviare la se stessa più giovane da Jonas in modo che conservi il consueto fluire degli eventi, Adam rimane ‘immobile’ e subisce invece le azioni di Eva che ha dunque sempre la meglio. Questo finché entra in scena Claudia. Anche sotto questo aspetto, il numero tre torna infatti come simbolo determinante. A giocarsi la partita non sono soltanto Adam ed Eva ma c’è anche Claudia Tiedemann, l’unica che ha compreso che l’Origine non è il figlio concepito dei due protagonisti, bensì qualcosa che si trova fuori da entrambi i mondi: una terza dimensione. E proprio la scappatoia, quella frazione in cui il tempo si ferma, può essere utilizzata per raggiungerla.
L’orologiaio Tannhaus e la vera Origine
Nel mondo d’origine, Tannhaus perde suo figlio, sua nipote e sua nuora in un incidente d’auto. Nell’ultima puntata, infatti, scopriamo che il figlio di Tannhaus va via da casa sua dopo una lite con suo padre e, proprio durante il viaggio di ritorno a casa, muore in un incidente con moglie e figlio. L’orologiaio decide allora di dedicare 12 anni della sua vita a costruire una macchina che possa riportarlo indietro nel tempo per salvarli. Nell’estate del 1986 Tannhaus accende per la prima volta la sua macchina del tempo nel bunker, creando due realtà parallele alla sua. L’unico modo per distruggere il Mondo 1 e 2 è dunque quello di impedire che Tannhaus azioni il macchinario, dando inizio a tutto.
Dark 3 : il finale
È Claudia a svelare ad Adam come fare a fermare in modo definitivo il loop infinito. Bisogna sfruttare la ‘scappatoia’ per avere accesso al mondo d’origine e impedire che il figlio di Tannhaus muoia assieme alla sua famiglia. Adam mette allora al corrente Jonas, raggiungendolo proprio nel momento dell’Apocalisse (dopo la morte di Martha). Sarà il giovane Jonas assieme alla giovane Martha del Mondo 2 a sfruttare la falla nel determinismo per arrivare nel mondo d’origine. Insieme riusciranno nell’impresa e, proprio dopo aver salvato il figlio di Tannhaus e la sua giovane famiglia, sulle note di “What a wonderful world”, si dissolveranno come polvere e, con loro, tutti e due i falsi Mondi con i suoi abitanti.
Seppur non nel modo che aveva pensato, Tannhaus alla fine riesce davvero a salvare la sua famiglia grazie alla sua macchina del tempo, dando dunque senso all’intera storia.
Anche Dark è quindi giunta alla sua conclusione. Cosa ne pensate? Siete soddisfatti del finale o vi aspettavate qualcosa di diverso? Fateci sapere le vostre opinioni!