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Cos’è successo con Più libri Più liberi?

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Difficilmente le fiere del libro e del fumetto riescono a essere al centro dell’attenzione mediatica. Eppure, si sta parlando moltissimo di Più libri Più liberi 2024, fiera dedicata alla piccola e media editoria — ma non certo per le motivazioni che, da lettori, vorremmo. Al centro della discussione sta, infatti, la polemica riguardo l’invito a Più libri Più liberi di Leonardo Caffo, filosofo e autore sotto processo per maltrattamenti alla ex-compagna. Una scelta contestata da molti autori e case editrici, soprattutto perché questa edizione è dedicata alla memoria di Giulia Cecchettin, vittima di femminicidio un anno fa.

Più libri Più liberi 2024, il caso Caffo e le proteste di autori ed editori

Tutto ha avuto inizio quando è stata annunciata la partecipazione del filosofo Leonardo Caffo alla manifestazione romana, in programma dal 4 all’8 dicembre 2024. La scelta ha immediatamente sollevato critiche e perplessità: Caffo è attualmente sotto processo per maltrattamenti e lesioni aggravate nei confronti della sua ex compagna, con una sentenza prevista per il 10 dicembre. 

Se è vero che in Italia si è innocenti fino a sentenza definitiva, la decisione a molti è parsa quantomeno inopportuna. Soprattutto perché la fiera quest’anno ricorda la memoria di Giulia Cecchettin, che l’anno scorso ha perso la vita per mano dell’ex fidanzato Filippo Turetta. Il femminicidio, arrivato pochi giorni prima della Giornata contro la violenza sulle donne, ha giustamente indignato e fatto discutere.

Un anno dopo, però, fra le parole del ministro Valditara alla presentazione della Fondazione Giulia Cecchettin (“il patriarcato non esiste”) e le discussioni attorno a Più Liberi Più LIbri, sembra che il femminicidio della ragazza non smetta di far discutere.

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Il passo indietro di Caffo e le parole di Chiara Valerio

Di fronte alle crescenti polemiche, pur professandosi innocente, Caffo ha deciso di ritirare la propria partecipazione, dichiarando: “Se la mia sola presenza rovina una fiera così importante, per la cultura italiana e dedicata a un così alto ideale, credo sia necessario come intellettuale fare un passo indietro“. 

Leonardo caffo più libri più liberi
Di Lcaffo – Opera propria, CC BY 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=40132958

La curatrice della manifestazione, Chiara Valerio, che ha voluto intitolare la fiera a Cecchettin, ha inizialmente mantenuto una posizione garantista, annunciando che avrebbe comunque presentato il libro di Caffo anche in sua assenza. La sua decisione, spiegata a Propaganda Live su La7, era motivata dal rendere “uno spazio pubblico, e una fiera lo è, sia il luogo dove i corpi possano confrontarsi, concordare e dissentire“. Molti commentatori hanno trovato poco centrata la sua risposta, che parlava di censura e di “diritti costituzionali” ma non prendeva in considerazione il fatto che questa proposta potesse essere inopportuna, soprattutto dopo aver dedicato a Giulia Cecchettin la fiera.

Le continue proteste hanno portato Valerio e la manifestazione a fare marcia indietro, cancellando la presentazione del libro di Caffo, Anarchia – Il ritorno del pensiero selvaggio, edito da Raffaello Cortina Editore. Al posto della lectio magistralis di Caffo e della presentazione del volume, la manifestazione ha voluto offrire la sala del cancellato incontro con l’autore e altre due alle associazioni che si occupano di violenza di genere.

Le rinunce e le proteste a Più libri Più liberi

La controversia ha innescato una serie di rinunce da parte di importanti figure del panorama culturale italiano. Tra i primi a ritirarsi Josephine Yole Signorelli (Fumettibrutti), che ha rinunciato all’evento parlando su Instagram anche delle sue esperienze personali di violenze subite.

Oltre a Fumettibrutti, ci sono altre autrici e altri autori che hanno rinunciato alla partecipazione. Come riporta Il Librario, anche Giulia Siviero ha rinunciato, e avrebbe dovuto presentare un libro che parla di autodifesa femminista. E questi sono due esempi soltanto: diversi artisti hanno rinunciato a Più libri Più liberi quest’anno.

Bao Publishing c’è, ma solo a metà

Posizione più articolata quella di Bao Publishing e di alcuni suoi autori, come Zerocalcare e Daniel Cuello (che abbiamo intervistato di recente). Bao ha spiegato su Instagram che parteciperà alla fiera “per onorare un impegno preso con le nostre lettrici e i nostri lettori” ma che annullerà qualsiasi evento nella fiera. Quindi venderanno i libri e faranno i firmacopie con gli autori, ma nient’altro. Su X (Twitter), Cuello spiega la così la sua scelta: “Vorrei avere il privilegio economico (perché è un *tema* anche questo) per non andare a PLPL. Ma non posso. Perché è parte importante del mio lavoro, ho un affitto da pagare. Il doppiopesismo di Valerio mi ha causato un cortocircuito logorante“.

Zerocalcare ha scritto (come riporta Fumettologica) che “Mi rimane la delusione di uno spazio collettivo che si è dimostrato privo degli strumenti per affrontare questa sfida, che non è solo quella di opporsi a una generica e lontana “violenza sulle donne”, ma anche di riuscire a farsi esempio di quello che dovrebbe accadere quando il violento potrebbe essere uno vicino a noi, della nostra cerchia di relazioni, magari uno per cui proviamo affetto o ammirazione”.

L’autore di Rebibbia avrebbe dovuto anche tenere un incontro con Chiara Valerio, a cui non parteciperà. “non perché penso che sia un’appestata […] ma perché mi pare impossibile glissare su questo tema e parlare d’editoria come se niente fosse; e al tempo stesso mi pare grottesco pensare che un maschio tenga un incontro in cui spiega a una donna come avrebbe dovuto comportarsi in termini di femminismo“.

Più libri Più liberi si farà, ma lo scontento rimane

La fiera resta in programma dal 4 all’8 dicembre a Roma, pur senza alcuni partecipanti di spicco e con le proteste di alcune case editrici. Cosa che continuerà a far parlare di Più libri Più liberi nelle prossime settimane. E anche se tutti noi lettori avremmo voluto se ne parlasse soprattutto per i libri presentati, resta il fatto che una fiera del libro non può che essere uno spazio di discussione. Di violenza di genere e di femminicidi bisogna parlare, anche per non sottovalutare la componente culturale in questo tipo di violenze.

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Cara Giulia. Quello che ho imparato da mia figlia
  • Editore: Rizzoli
  • Autore: Gino Cecchettin , Marco Franzoso
  • Collana:
  • Formato: Libro in brossura
  • Anno: 2024
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