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Il caso Joss Whedon: tutto quello che è successo

Il regista e sceneggiatore ha risposto alle accuse sul suo comportamento "tossico": ecco la storia intera

Buffy, Firefly, Avengers. Battute sarcastiche e azione da urlo, horror che combattono gli stereotipi e film dei supereroi che guadagnano miliardi. Joss Whedon negli ultimi vent’anni è diventato un’icona della cultura pop, ma diverse controversie stanno mettendo in prospettiva i suoi successi. Un talento creativo enorme, ma con un comportamento problematico, stando ad alcune testimonianze. Negli ultimi giorni Joss Whedon ha risposto alle accuse sollevate da attori e professionisti di Hollywood: facciamo il punto della situazione, per capire quali siano queste controversie.

Le controversie su Joss Whedon: accuse e risposte

Nei primi anni 2000 Buffy l’Ammazza-Vampiri passa dalla televisione alle aule dell’università. Lo stereotipo della ragazza bionda dei film horror, completamente ribaltato: il personaggio interpretato da Sarah Michelle Gellar ha forza, ha sfumature. In particolare, il web si innamora del creatore della serie, Joss Whedon. In un periodo in cui i produttori non erano ancora celebrità. Ma in cui il fandom stava scoprendo i forum online, dove Whedon si trova a suo agio rispondendo ai commenti e apprezzando le teorie.

Seguono Angel, Dollhouse e Firefly, che non ha il successo voluto ma diventa un cult classic appena dopo la cancellazione. La consacrazione arriva poi con Avengers e il sequel Age of Ultron, film che hanno guadagnato oltre un miliardo di dollari e hanno reso i film Marvel quello che sono ancora oggi.

Anni dopo, la sensibilità del pubblico però cambia. Guardando indietro, alcuni fan iniziano a vedere alcuni limiti nelle storie. Black Widow sembra un personaggio sfruttato più per il suo aspetto che per la sua fibra morale, alcune storyline di Buffy sembrano meno illuminate di quanto sembrava, Dollhouse appare maschilista. Whedon completa il lavoro di Zack Snyder nella Justice League e viene subissato di critiche. Su Twitter arriva anche un suo vecchio copione su un film di Wonder Woman, che in molti trovano sessista (anche se lui pensa sia di qualità).

Ma ciò che cambia davvero la percezione del regista, produttore e sceneggiatore, un tempo venerato, non sono i limiti creativi (che tutti hanno, anche i migliori. Forse persino i fratelli Coen). Ma le controversie che dal 2017 a oggi hanno accompagnato il suo nome. E a cui ha di recente risposto.

Andiamo quindi a ripercorrere quali sono state le accuse sollevate nei confronti di Joss Whedon, vedendo anche il modo in cui ha risposto alle controversie. Non perché cambino la qualità dei suoi film o delle serie TV. Ma per provare a capire cosa è successo.

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Le accuse a Joss Whedon della ex-moglie

Nel 2017 l’ex moglie di Whedon, Kai Cole, scrive un post su The Wrap, il cui titolo si traduce in “Joss Whedon è un ipocrita che predica ideali femministi“. Nel testo, Cole racconta come il suo ex marito abbia avuto diverse relazioni mentre erano sposati, sul set di Buffy. Secondo Cole, il produttore ha avuto diversi incontri fisici e sentimentali con alcune delle attrici, collaboratrici, fan e amiche.

Riporta anche il testo di una lettera che l’ex marito le avrebbe scritto quindici anni dopo la fine dello show. “Quando gestivo Buffy, ero circondato da splendide, bisognose, aggressive giovani donne. Mi sentivo come se avessi una malattia, qualcosa tratto da un mito greco. All’improvviso ero un potente produttore e il mondo era ai miei piedi e non potevo toccarlo”.

All’epoca i legali di Whedon risposero che l’articolo dell’ex-moglie non corrispondeva alla realtà, ma che non voleva entrare nei dettagli per rispetto dell’ex-moglie e per proteggere i bambini”. Oggi, nell’intervista su Vulture in cui ha risposto alle accuse, dice di “sentirsi f****tamente male riguardo quelle [relazioni]” che hanno creato casini con le dinamiche di potere” sul set. Ma continua a insistere che non poteva impedirsi di avere rapporti sessuali con le giovani donne sue dipendenti, per paura di pentirsene in seguito. Aggiunge di essere in cura da un terapista per gestire la sua dipendenza dal sesso.

Spike e Cyborg

Nel luglio del 2020, due diverse accuse si sollevano nei confronti di Whedon, riguardo i suoi atteggiamenti sul set. James Marsters, che interpretava Spike sul set di Buffy, dice di essere stato “messo al muro” da Whedon. Secondo l’attore, nel podcast Inside of You con Michael Rosenbaum: “Sono arrivato e non dovevo essere il protagonista romantico, ma il pubblico ha reagito in quel modo. E mi ricordo che mi ha messo con le spalle contro il muro e mi ha detto: ‘Non mi interessa quanto sei popolare, ragazzino, sei morto. Mi hai sentito? Morto. Morto!’ E io ho detto tipo: ‘Uh, sai, hai tu la palla. Okay’“. Marsters ha confermato le accuse anche a febbraio 2021, in sostegno di Charisma Carpenter. Whedon non ha risposto a riguardo.

Se questa notizia non fece scalpore all’epoca, discorso diverso per Ray Fisher, interprete di Cyborg in Justice League. Iniziando con un tweet in cui dice di pentirsi di aver definito Whedon un “great guy, per poi sviluppare le sue accuse nei due anni successivi.

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Fisher ha spiegato all’Hollywood Reporter che con il primo regista Zack Snyder, aveva avuto lo spazio per costruire il personaggio, che voleva combattesse gli stereotipi riguardo gli afroamericani. I suoi genitori sono scienziati eccezionali, lui è pieno di rabbia per quello che gli è successo ma anche di risorse. Invece il suo personaggio è stato tagliato quasi del tutto dal film (rispetto alla Snyder Cut poi vista su HBO Max). Inoltre Whedon lo avrebbe obbligato a usare la sua catchphrase “Booyah“, facendo sembrare il suo personaggio infantile.

Whedon ha definito Fisher “un cattivo attore, in tutti i sensi“, dicendo di aver tagliato quelle scene perché “non avevano un senso logico” e perché la recitazione era di scarso livello. Sebbene Whedon non arrivi a dire che Fisher abbia inventato tutto per promuovere la Snyder Cut e avere un ruolo più prominente, sembra dirlo implicitamente nelle interviste rilasciate (anche se questa è una nostra interpretazione dopo averla letta).

Fisher aveva anche accusato su Twitter Whedon di aver alterato la luce nelle inquadrature con Cyborg per far sembrare la sua pelle più chiara, anche se Whedon ha detto di aver ‘schiarito’ l’intero film, compresi i volti di tutti gli attori (l’accusa non è stata ripresa nelle future interviste dell’attore).

Joss Whedon e le controversie nel trattamento delle donne sul set

Il 12 luglio 2020, Sophia Crawford, che faceva da stunt-double per Sarah Michelle Gellar in Buffy, ha raccontato che Whedon le aveva dato un ultimatum: lasciare il suo compagno dell’epoca Josh Pruitt, coordinatore degli stunt, oppure “nessuno li avrebbe mai assunti”.

Nell’articolo di Vulture in cui risponde alle accuse, Lila Shapiro chiede inoltre a Whedon di altri due casi sul set di Buffy. Da un lato la costumista Cynthia Bergstrom dice che Whedon l’avrebbe presa per un braccio, affossando le dita nel braccio perché frustrato per non aver trovato l’accordo con la protagonista (Gellar) riguardo a un vestito. Whedon nega l’evento, dicendo di non aver mai alzato le mani sul set.

Un altro episodio spiegato nell’articolo, ma uscito già precedente online, riguarda Rebecca X. La sceneggiatrice aveva scritto un copione sotto le aspettative di Whedon, che lo ha letto prendendola in giro davanti al resto della Writer Room, che ascoltava in silenzio imbarazzato mentre la sceneggiatrice piangeva. Oggi Rebecca riconosce di essere stata molto sensibile, ma dall’altro lato che un abuso di poter umiliante c’è stato. Sollecitato, Whedon dice che avrebbe “potuto essere un produttore migliore” ma non ricorda l’evento come traumatico.

Il caso con Charisma Carpenter e il sostegno delle co-star

Il 10 febbraio 2021 su Twitter interviene invece Charisma Carpenter, interprete di Cordelia in Buffy. L’attrice racconta che, dopo aver visto le accuse di Ray Fisher, ha voluto spiegare anche il modo in cui il produttore l’aveva trattata sul set. Dice che Whedon faceva spesso commenti “e minacce passivo aggressivenei suoi confronti e che l’ha persino chiamata grassaquando era incinta di quattro mesi. Racconta inoltre che Whedon l’ha chiamata nel suo ufficio per chiederle se aveva intenzione di “tenerlo”, riferendosi alla sua gravidanza.

Diverse star dello show hanno ringraziato Carpenter per il coraggio nel raccontare la sua esperienza e hanno sostenuto implicitamente le sue accuse. David Boreanaz, Eliza Dushku e anche la protagonista Sarah Michelle Gellar, che scrive di essere “orgogliosa che il suo nome sia associato a quello di Buffy Summers, ma non voglio che sia per sempre associato a quello di Joss Whedon”.

Tara Maclay ha detto che Buffy era un ambiente tossico dall’inizio alla fine. Charisma dice la verità e la supporto al 100%”. Michelle Trachtenberg racconta che c’era una regola per cui non poteva stare nella stessa stanza con Whedon, anche se il regista non ne era a conoscenza. Secondo le ricostruzioni, sembra che entrambe le cose siano vere: dopo un incontro fra i due che ha lasciato l’attrice (allora minorenne) in lacrime, un adulto nella sfera di Trachtenberg ha comunicato questa regola allo staff ma non direttamente a Whedon.

Whedon ha risposto dicendo che “La maggior parte delle mie esperienze con Charisma sono state deliziose e affascinanti. A volte aveva problemi con le sue battute, ma nessuno riusciva a dire una battuta divertente meglio di lei.” E dice che “Non l’ho chiamata grassa. Certo che non l’ho fatto.“ Carpenter ha commentato la sua situazione e quella di Whedon dopo la risposta definendolo un “capo tirannico” che “non sa nemmeno chiedere scusa”.

Il caso Gal Gadot

A maggio 2021 Gal Gadot ha raccontato la sua esperienza sul set di Justice League con Whedon. Tre mesi prima spiegava che “Sono felice che Ray sia riuscito a dire la sua verità. Non ero lì con i ragazzi quando hanno girato con Joss Whedon. Ho avuto la mia esperienza personale con lui, che non è stata una delle migliori, ma me ne sono occupata subito. L’ho portato ai piani alti e loro se ne sono occupati.”

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Ma l’8 maggio ha raccontato che, quando Gadot ha chiesto spiegazioni su alcune scelte riguardo il suo personaggio, “Ha minacciato la mia carriera e ha detto che se avessi fatto qualcosa, l’avrebbe resa miserabile. Io, però, non sono stata zitta e me ne sono occupata”.

Nella sua risposta degli scorsi giorni, Whedon ha detto che quando Gadot gli ha chiesto di cambiare alcune sue battute, lui le ha risposto che prima avrebbe dovuto legarlo sulle rotaie di un treno e passare sul suo corpo morto. Dice quindi che l’attrice non l’avrebbe capito, dando colpa al fatto che “l’inglese non è la sua prima lingua”. Gadot ha però risposto che lei ha capito benissimo quello che le è stato detto.

Accuse senza scuse

Dopo aver letto troppi articoli sulle controversie riguardanti Joss Whedon e aver fatto questo resoconto di tutte le accuse e delle sue risposte, vogliamo anche noi essere onesti con voi. Scrivere di bullismo sul set, accuse di misoginia e razzismo, non è l’aspetto che preferiamo del nostro lavoro. Preferiremmo parlare di quanto Buffy ci abbia stregato quando eravamo giovanissimi, di come vedere il primo Avengers al cinema con i nostri amici sia un ricordo Nerd che non cancelleremo mai.

Ma l’arte, pop o elevata che sia, è comunicazione: idee, emozioni e sentimenti che passano da chi la crea a chi l’ammira. Le persone, sia i creatori che i fan, sono quelli che rendono l’arte importante. Quindi parlare dei diritti e del benessere di chi sul set crea film e serie TV che ci incantano gli occhi è importante. Conta.

Abbiamo cercato di essere il più didascalici possibili nel raccontare le accuse che si sono susseguite. Dapprima le parole della moglie, che hanno parlato delle molte relazioni non professionali che aveva sul set e di cui si dice pentito. Poi le accuse di abusi di potere sul set, dapprima con Ray Fisher e le implicite controversie riguardo il razzismo. Poi con Charisma Carpenter e Gal Gadot, sostenute dagli altri membri del cast. In mezzo, controversie riguardo diversi membri della “crew” di Buffy, che non fanno i titoli dei giornali ma non sono per questo meno importanti.

Alle controversie, Joss Whedon ha risposto in maniere differenti. Se sulla propria condotta sessuale si dice pentito che abbia “incasinato le dinamiche di potere”, non riconosce errori riguardo il suo comportamento sul set. Nelle troppe righe su queste vicende che abbiamo letto non ci sono mai dirette scuse.

Nell’articolo di Vulture leggiamo che Whedon (che vi invitiamo a leggere) sta facendo un percorso con un terapeuta, affrontando anche i problemi legati alla sua infanzia, alle dipendenze. E in più occasioni arriva dire che avrebbe potuto fare meglio“. Sono segnali importanti: sbagliare è parte della crescita di tutti, sia umana che professionale. Ma nell’arte come nell’atto di chiedere scusa, ci sono almeno due persone coinvolte. Se non sono rivolte a qualcuno, sono solo parole al vento.

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Source
Vulture

Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, Nerd da prima che andasse di moda.

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