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Confermate (per ora) le date della Mostra di Venezia

La Biennale di Venezia ha rilasciato un aggiornamento riguardo le nuove date di svolgimento dei Festival di Teatro e Danza. Mentre quelle della Mostra del Cinema e del Festival di Musica sono, al momento, confermate. Nel comunicato sono presenti anche 15 eventi collaterali della Biennale Architettura 2020. Andiamo a scoprire le nuove collocazioni.

Il 64/o Festival Internazionale del Teatro, diretto da Antonio Latella, si svolgerà dal 14 al 24 settembre, anziché dal 29 giugno al 13 luglio. Il 14/o Festival di Danza contemporanea, diretto da Marie Chouinard, si svolgerà dal 13 al 25 ottobre, anziché dal 5 al 14 giugno. Sono confermate invece le date della 77/a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica che vede alla direzione Alberto Barbera (2-12 settembre). Oltre che quelle del 48/o Festival Internazionale di Musica Contemporanea diretto da Ivan Fedele (25 settembre-4 ottobre).

Roberto Cicutto spiega come intende operare

Per la Mostra del Lido continuano quindi i lavori, come ha spiegato il presidente Roberto Cicutto in alcune dichiarazioni riportate dal sito dell’ansa. “Ci siamo dati una deadline a fine maggio. Vogliamo a tutti i costi essere pronti”, ha esordito. Per poi aggiungere: “Stiamo facendo simulazioni sulla giornata-tipo. I supporti online saranno importanti per la stampa internazionale, ma metteremo tutto in una proposta che verificheremo con i produttori”. Logicamente si attendono le nuove linee guida: “Dovremo attendere di sapere le condizioni da rispettare, non abbiamo la palla di vetro”.

Roberto Cicutto spiega poi come l’emergenza Coronavirus costringerà ad un cambio di linea la rassegna. “I festival hanno avuto un ruolo importante per la valorizzazione degli artisti e dell’industria cinematografica, ma oggi chi viene a Venezia deve ritornare all’idea di promuovere il valore dei film, non gli effetti rispetto all’uscita in sala”. Per poi concludere: “Anche gli altri festival dovranno scegliere i contenuti e la promozione del valore culturale, tutto il resto dovrà farlo l’industria cinematografica”.

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