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Citazioni da donne

Credo di avervi già confidato che mentre leggo mi segno le pagine in cui ci sono citazioni che mi piacciono. Una volta le segnavo su dei foglietti e poi le copiavo su un documento word, poi ho scoperto dei post-it triangolari che sembrano fatti apposta per me e così ora i libri nella mia libreria hanno tante linguette rosa che ammiccano dagli scaffali.
I libri che prendo in prestito o in biblioteca subiscono la stessa sorte, ma prima di riconsegnarli stacco i post-it, che non lasciano tracce, e trasferisco le citazioni alla vecchia maniera.
Solita introduzione quasi inutile, ma sapete, la sindrome della pagina bianca colpisce anche me.
Ho appena finito di leggere un libro a cui non avrei dato molta fiducia (e in effetti non lo farei nemmeno dopo averlo letto), tra le cui pagine però ho posizionato ben sette post it. È tanto se consideriamo che il libro ha appena 280 pagine. 
La storia, anzi, le storie, sono semplici: nove donne sono invitate dalla loro psicoterapeuta a trovarsi e a raccontare le proprie storie. Una sorta di confessione comunitaria. Nove donne una diversa dall'altra: la contadina ingenua vedova di un desaparecido, la giornalista in carriera che si rifugia nel deserto, la giovane omosessuale in cerca dell’amore vero, la ragazza madre compulsiva… Insomma, c’è un po’ di tutto.
Seconda premessa: non sono femminista, anzi, in passato mi hanno anche accusato di essere maschilista, perciò riporto le citazioni che mi hanno colpito senza valenze di merito. Mi hanno colpito e basta, non necessariamente perché le condivido.
Però mi fa piacere condividerle con voi.
Quanto mi commuovono le donne. E che pena mi fanno. Perché una metà del genere umano si è fatta carico di un fardello così pesante mentre l’altra metà non fa nulla? 
Sono passati ormai parecchi anni da quando mia madre se n’è andata (la madre della protagonista del racconto ha abbandonato la famiglia per vagabondare, ndr). Sarebbe presuntuoso da parte mia dire che ho superato il problema. Però adesso posso conviverci. Anche se a volte mi raffreddo, mi blocco, mi trasformo in un oggetto distante e incapace di compassione, sono questioni irrilevanti. Perché ho fatto l’unica cosa importante che potessi fare: ho spezzato la maledizione ereditaria, ho spezzato la ripetizione (il rischio di essere una cattiva madre, ndr). Le mie figlie sono in salvo.

Fu allora che vissi l’effetto “luna piena”. L’avevo chiamato così. Mi sentivo come una grande luna che continua a crescere, notte dopo notte, per arrivare allo stadio completo, luminosissimo, in cui niente manca, niente è di troppo. Nella vita di tutte noi c’è una luna piena. Se soltanto sapessimo riconoscerla per godercela almeno un po’, per sentirci diafane e realizzate.

La vecchiaia si misura in base alla percentuale di corpo che supera l’esame davanti allo specchio. Quando ti viene voglia di coprirti tutta, è finita. 

Niente è più fragile di qualcuno che lavora nel cuore della notte senza sapere di essere osservato. 

Il mio popolo è malato di memoria. Palestina. Terra promessa. Terra tomba. La buona memoria può essere feroce. Ricordare tutto significa afferrare ogni giorno un coltello affilato e tirarsi via strati di pelle. Dobbiamo organizzare l’oblio.

Ho scritto che ho sistemato sette post-it ma ho riportato solo sei citazioni, perché una mi sa che è poco “universale” e molto privata.
Condivido anche questa? Va bene, se proprio insistete.
La protagonista di uno dei racconti, Simona, narra che ha divorziato dopo tanti anni di matrimonio perché suo marito guardava troppa tv, partite di calcio soprattutto. Lei si ritira su una spiaggia, in una casa incantevole e si scopre appassionata di serie televisive, che però ama registrare e guardare di seguito, per non spezzare la narrazione. 
A volte sto sveglia tutta la notte, come con 24 per esempio. Non riesco ad avere il benché minimo spirito critico di fronte a Jack Bauer, che in fondo è un fascista, perché faccia quello che vuole, io lo adoro.

Idem.
Ah: in realtà le donne del romanzo sono dieci. La decima storia è quella della psicoterapeuta, ma non è raccontata da lei in prima persona, perciò un po’ fredda e priva di stimoli interessanti.
Buona estate a tutti, miei cari NerdeNon, e se qualche frase ha colpito anche voi, sono curiosa di sapere quale.

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Un commento

  1. potrei citarne tantissime,ma quelle che mi vengono in mente adesso son queste:
    «Amor, ch’al cor gentil ratto s’apprende,
    prese costui de la bella persona
    che mi fu tolta; e ‘l modo ancor m’offende.>>
    _

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