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Chi sarà il regista di Star Wars Episodio VII?

Natale è vicino e tutta la redazione si è unita per questo articolo corale: la missione è cercare di dare una risposta alla domanda che ogni Nerd si è posto dopo la notizia della vendita di Guerre Stellari a mamma Disney. Chi dirigerà Star Wars VII? Mentre lo sceneggiatore sembra essere già stato scelto, il nome del regista rimane decisamente vago, e ogni giornalista di Orgoglio Nerd ha voluto esprimere la sua idea riguardante questo tema delicato. Mentre Lord of The Rings continua con il suo prequel, l'orecchio rimane teso verso Guerre Stellari e l'opera di Lucas. Solo la Forza potrà dirci cosa ci aspetta.

{Steven Spielberg - Silvio "Shiruz" Mazzitelli} Onestamente non riesco a immaginare un film di Star Wars non diretto da George Lucas, quindi se devo proprio scegliere andrei sul suo amico e collega Steven Spielberg. Spielberg è figlio degli anni 80 come Lucas, insieme con i loro film hanno contribuito a rendere magico quel decennio nel campo cinematografico. Sicuramente Spielberg riuscirebbe a mantenere intatto lo spirito del film originale senza stravolgerlo troppo, ovviamente ci metterebbe del suo per dare un tocco di personalità alla saga, ma visto il rispetto e la stima che nutre per il capolavoro del suo amico Lucas cercherebbe di realizzare una nuova trilogia il più pertinente possibile a quella vecchia senza snaturarla.

{Tim Burton – Alessandra Zanetti}  Se fosse Tim Burton a dirigere il prossimo Star Wars, non sarebbe male vedere una nuova Morte Nera in stile gotico o ascoltare la Marcia Imperiale rivisitata dall'inseparabile compositore Danny Elfman. Il problema è che non sarebbe tollerabile vedere una Leila spettinata con le occhiaie e un Luke dinoccolato con atteggiamenti da outsider. Ma soprattutto: se la Disney si ricordasse di quanto successo abbia avuto Tim con l'idea Nightmare before Christmas o la regia Sweeney Todd, chi sopporterebbe la vista di truppe imperiali che si slanciano in danze corali o R2-D2 e C3P0 che intonano duetti canori. Non è che Tim Burton non piaccia, è che il suo cast preferito sarebbe fuoriluogo: a meno che Johnny Depp non interpreti Jar Jar Binks. 
{Clint Eastwood - Francesco "Fresca" Franchi}  Siamo abituati a vedere il vecchio Clint su una sella o su una veranda a gridare "fuori dal mio giardino!" ai ragazzini, francamente vederlo sul Millennium Falcon o alla cantina del pianeta Tatooine mi sembra un po' strano…. Probabilmente uno Star Wars alla Eastwood sarebbe curioso e particolare, ma abbastanza lontano da quello che vorremmo vedere conoscendo le Trilogie, classiche. See you Space Cowboy.

{Andrew Stanton - Mattia "Nini" De Poi} Si profila un nuovo inizio per la saga di Lucas, quindi perché non immaginare una storia completamente diversa rispetto a quelle prodotte fino ad ora?  Una scelta affascinante sarebbe vedere al timone della futura trilogia un regista interno alla Disney, un professionista del calibro di Andrew Stanton.
L'acclamato regista di Wall E sarebbe l'ideale, creerebbe una storia capace di incantare e far sognare il grande pubblico. Vorremmo un racconto che si focalizzasse maggiormente sui personaggi e sulle loro emozioni, sulla scoperta di nuovi mondi e sulle razze che li abitano, mettendo un da parte scene che strizzino l'occhio alla seconda trilogia. Stanton per me è l'ideale per dare nuova linfa ad un brand dalle potenzialità illimitate.

{Guillermo Del Toro – Fabio Succi Cimentini}Forse è proprio di questo che la Galassia ha bisogno: di un regista che sa coniugare fantasia sfrenata, a briglie sciolte, e umanità. Uno che è riuscito a prendere le storie badass di Mike Mignola e farne i due film di Hellboy, quasi commoventi nel raccontare la lotta di un gruppo di mostri e freak assortiti in difesa dell'umanità e allo stesso tempo mai incapaci di divertire e tirare fuori tamarria. Senza mai mancare di rispetto all'originale. O a parlare di Guerra Civile e mondi fantastici in un racconto straziante e pieno di inquietante magia, o ancora a darci con Pacific Rim la promessa di rivitalizzare i film in stile Godzilla.
Guillermo del Toro potrebbe riempire gli angoli scuri della Galassia, o dare nuova vitalità all'incrocio di razze di Tatooine; o comunque stupirci e allo stesso tempo mostrare amore per le creazioni di Lucas. Non è quel misto tra devozione e rivoluzione, quella piccola utopia, che vogliamo sempre da un lavoro del genere?

{Zack Snyder – Monica Fumagalli} È indubbio che Zack Snyder ci abbia offerto pellicole di grande intrattenimento, da 300 a Sucker Punch. Momenti di pura azione mischiati ad altri di riflessione cervellotica, coronati da colonne sonore di tutto rispetto. Però mi sono fermata un attimo, ho chiuso gli occhi e ho pensato a come verrebbe un nuovo film di Star Wars in mano al succitato regista: sfondi ocra o seppia, toni scuri, luci che accentuano le ombre. E poi combattimenti con le spade laser completamente in slow motion. Forse forse è il caso di pensare a qualcun altro.

{Genndy Tartakovsky – Gabriele Bianchi} E' vero che si trattava di un progetto molto diverso dai film della esalogia, è vero che era molto, molto più vicino alle sue corde, ed è quindi vero che non c'è alcuna garanzia che la cosa funzioni…eppure ho davvero adorato Star Wars: Clone Wars e non mi dispiacerebbe avere un bel bis. Tartakowsky è stato in grado di plasmare la mitologia e l'estetica di Guerre Stellari trasformando l'opera di Lucas in qualcosa di unico, un universo popolato di Samurai Jack con spada laser e soprattutto della più spettacolare incarnazione dei cloni che si sia mai vista, trasformati per l'occasione in cazzutissime macchine per uccidere. Dell'episodio 7 non si sa nulla, ma ha senso pensare che i cloni non ci saranno. Non importa, comunque: la mia scelta, che è anche il mio sogno proibito, è Genndy.

{Michael Bay - Damiano Zanardi} “Esplosivo!” è quello che molta gente direbbe dopo aver visto Star Wars – Episodio VII diretto da Michael Bay.
Il regista darebbe  un tocco personale allo stile di Star Wars, creando una ricetta speciale tra i classici film di fantascienza e i film d’azione: inseguimenti su speeder tra i palazzi di Coruscant, sparatorie, risse in Cantina e battute graffianti si susseguirebbero per tutto il film, il tutto condito con effetti speciali al tritolo.
Immaginiamo i protagonisti dell’episodio: Anakin Solo, figlio di Ian e Leila Organa, e Ben Skywalker, figlio di Luke e Mara Jade, nuove promesse dell’Ordine dei Jedi e nuove speranze dell’Alleanza Galattica. E poi, la storia che si ripete a suon di esplosioni: un nemico alieno ha sviluppato un’arma ancora più potente della Morte Nera II che dovrà essere fermata da Anakin e Ben. E se ci eravamo sorpresi nel vedere esplodere Alderaan, chissà cosa potrebbe succedere a Coruscant, a Bespin, o a Endor…

{Woody Allen – Valeria Bertolo} Forse, ma è un forse decisamente poco convinto, se avessi visto tutti i film di Star Wars, non azzarderei nemmeno a pensarci su. Ma proprio per questo, proprio perché sono al di sopra di ogni sospetto, posso avanzare l’ipotesi che Allan Stewart Königsberg possa dirigere il settimo episodio della saga. Perché no? Sarebbe la giusta occasione per chiudere in modo originale una carriera partita dal cabaret, passata per la commedia, giunta al dramma e tornata indietro. Probabilmente i titoli bianchi su sfondo nero non darebbero molta soddisfazione, me ne rendo conto. Ma finalmente Leila potrebbe sfogarsi tranquillamente e parlare, parlare, parlare… (seguita ovviamente da un bel carrello circolare), scrollando spesso il capo per esibire un taglio un po’ più moderno. E Luke? Balbetterebbe? Certo rischierebbe di perderebbe fascino. O forse l’immancabile balbuzie alleniana potrebbe essere affibbiata a Dart Vader, così sarebbe sicuramente meno inquietante (anche se mi sembra che abbia già abbastanza problemi di comunicazione). E la Marcia Imperiale in jam session? Niente male, eh? La cosa che mi preoccuperebbe di più però, sarebbero sicuramente i combattimenti con le spade laser. Perché se il buon Allan provasse nostalgia per i suoi inizi, ci sarebbe la seria (!) possibilità che a qualcuno capiti un laser moscio.
{Peter Weir – Jacopo Peretti Cucchi} La prima scelta era John Landis, ma senza un John Belushi liberato sulla superficie di Zeltros, abbiamo deciso che non ne valeva la pena.
Allora, non potendo divertirci, tanto vale fare i seri e scegliere un narratore come Weir. Attento ai dettagli e ai particolari, capace di catapultarci nel bel mezzo di combattimenti cruenti quanto di scandagliare a fondo gli animi dei personaggi. L’autore del Fuggitivo sarebbe il regista ideale per uno Spin-off su Boba Fett, oppure, ripensando al superbo Master and Commander, potremmo vedere la nave di Jabba the Hutt portata all'esasperazione del suo potenziale in un’epica battaglia finale. Tattica, istinto, ironia e tenacia sono gli assi delle opere di Weir, assi che potrebbero regalarci un indimenticabile Star Wars 24.
V’immaginate il Capitano Solo brindare “a Nelson!”?
{Christopher Nolan - Daniele Daccò } Nolan non può dirigere Star Wars 7, sarebbe troppo difficile trovare una scusa per inserire tutto il cast di Inception nella pellicola. Di certo però ne uscirebbe un film molto più complicato dei precedenti e potrebbe anche contare sulla scusa della "Forza" per sopperire ai suoi classici problemi di sceneggiatura, di certo l'idea potrà solleticarlo, ma no, non è adatto. Immaginatevi un discorso fra Bane e Chewbacca, assolutamente no. Nolan, per il sottoscritto, rimane uno dei registi più sopravvalutati dell'ultimo decennio, non malvagio, solo sopravvalutato. Star Wars muterebbe troppo fra le mani dei suoi tecnici, e vedere Luke attorniato dalla fotografia della trilogia di Batman, o di Inception, o di The Prestige o Insomnia (tanto è praticamente la stessa) non è quello che voglio. Bocciato.
{Joss Whedon – Francesca Giulia La Rosa} Joss Whedon è un tipo che non si è mai fatto problemi a giocare con i riferimenti e i richiami, i suoi lavori sono pieni di argute strizzate d’occhio a un universo in cui la cultura Nerd sguazza felice.  Se è vero che l’ispirazione per la Serenity era proprio la Millenium Falcon, allora avremmo a che fare con qualcuno che nutre, se non venerazione, almeno rispetto per la Saga, e che è consapevole della delicatezza della materia che andrebbe a trattare (fragili cuori dei fan inclusi). (Avete notato che in ogni episodio di Firefly è nascosto sulla scena un piccolo Han Solo in carbonite?) La forza di Whedon sta molto nella costruzione dei suoi personaggi, e il fatto che spesso vengano brutalmente eliminati dalla scena, lasciando un grosso vuoto doloroso nel pubblico e soprattutto negli altri comprimari, non fa che sottolineare questo aspetto. Se consideriamo che quello che rende Star Wars l’opera immortale che è, sono soprattutto i personaggi, allora lasciare nelle mani di qualcuno che ha un forte legame con i soggetti che crea, che sa così bene farli entrare sotto la pelle del pubblico, non può che essere un’ottima mossa. Se si uniranno le forze di Pixar, Lucasfilms e di un regista che ha il giusto equilibrio tra umorismo, epica e sentimento, allora sarà davvero difficile ottenere qualcosa di deludente.
{J.J. Abrams – Gabriele Bianchi } Abrams! Ero solito urlare questo nome agitando un pugno verso il cielo, in rabbiosa frustrazione. Ci ho messo parecchio ad innamorarmi di lui: Lost è naufragato, Cloverfield è solo un'enorme trollata, Super 8 poteva essere dieci volte il film che è. Però c'è Fringe, che da solo, per quanto mi riguarda, bilancia la bilancia. Abrams mi sembra adatto per due motivi. Primo: l'idealizzazione del mistero. Stiamo parlando dell'Episodio 7, un evento cinematografico se non enorme più dell'Episodio 1, almeno tanto quanto, e nessuno sarebbe in grado di far montare l'hype quanto Abrams. E secondo: Abrams ha già compiuto un'impresa di pari calibro quando ha reinventato Star Trek riuscendo nel miracolo di renderlo di nuovo figo senza alienare i fan storici. Mi piacerebbe ci provasse anche con Guerre Stellari, che dopo i prequel ha un grande bisogno di un trattamento simile. 
{Peter Jackson - Daniele Daccò } Certo, Jackson ha diretto Lord of The Rings è ovvio che sia perfetto per Star Wars. No, il Signore degli Anelli c'entra pochissimo con la mia decisione. Peter Jackson è l'uomo più adatto per dirigere Star Wars VII non per la sua esperienza con LOTR, ma per King Kong.  Il remake del classico anni trenta trasuda un rispetto per l'arte del cinema che da molto non compariva sul grande schermo, una visione appassionata e sognatrice del passato, dei classici e di quello che è stato. Per questa sua attenzione e fare sognante, per me, Jackson sarebbe perfetto per prendere le redini del settimo Guerre Stellari. Conosce la tecnica, l'arte, il potere di una trilogia rivoluzionaria e soprattutto è cosciente di quanto sia importante il passato, quello che stiamo stati tanto tempo fa, in una galassia lontana. Ci vuole l'animo di un bambino per dirigere Star Wars.

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